Polpo alla napoletana

C’è chi sogna di fare sesso con Van Damme, chi di diventare un miliardario e chi di essere uno dei Vendicatori.
Io, stanotte, ho sognato di mangiare la pizza più buona del multiverso.

Perché l’unico vero rapporto si può instaurare col cibo, lo sappiamo. C’è qualcuno forse che ti conosce più intimamente di un piatto di spaghetti?

È stato un sogno così intenso che al risveglio mi sono domandata se fosse il caso di aggiornare i macro sull’app del cellulare, perché io me la sono proprio gustata, ‘sta cazzo di pizza.
Un sogno così vivido non l’ho fatto mai, tipo.
E manco una pizza così l’ho mai mangiata, forse, o se è successo è stato talmente tanto tempo fa che chi si ricorda.
Ogni volta che esco da una pizzeria il mio unico pensiero è questo:

pizzaioli incompetenti.

Questo per farti capire quanto l’alimentazione e lo sport mi stiano assorbendo praticamente del tutto.
Non ho molto in testa: guardo film senza concentrarmi (anche perché fan schifo), le serie tv le ho mollate, è sempre brutto e quindi niente passeggiate. L’unica cosa che mi interessa è riempirmi la bocca più possibile senza incamerare grassi e vedere se questo cibarmi mi fa sollevare i pesi.
Spoiler: ho più forza, però alle sette di sera sono così stanca che alle nove già dormo.

e chi lo sa.

E no: non mi sono sognata la pizza perché sto facendo la fame. Sto mangiando pure di più ed in maniera più consistente. Eppure non mi basta mai ed è il mio unico e solo pensiero di tutta la giornata.
Il mondo potrebbe crollare, per quel che me ne fotte.

Pappa. Pappa. E ancora pappa.

Oggi ti propongo la ricetta del polpo al sugo, che dovrebbe chiamarsi alla Napoletana o alla Luciana. Non so se sia la ricetta ufficiale, so che questo è il modo in cui lo preparo io.
Il polpo io lo compro surgelato, perché è più morbido e impiega anche meno a cuocersi. Il gusto, per una volta, non è poi così diverso da quello fresco.

Il tempo della ricetta è quindi circa di un’oretta, se invece decidi di comprarne uno fresco non saprei dirti precisamente. Un po’ di più: quindi preparati per tempo.
Go, go, go!

Sveglia! È ora di andare in cucina!

Per preparare un polpo alla napoletana, per due persone, hai bisogno di:

  • un chilo di polpo, circa. Se lo prendi surgelato compralo più grande, poiché durante lo scongelamento perderà almeno 200-300 grammi di peso;
  • pane per fare i crostini + un filo d’olio per condirli ed uno spicchio d’aglio;
  • prezzemolo. Sia gambi che foglie;
  • 20 grammi d’olio;
  • 80 grammi di olive di gaeta denocciolate;
  • 300 grammi di pomodorini ciliegini o simili;
  • 40 grammi di capperi, ben dissalati;
  • uno spicchio d’aglio;
  • peperoncino secco.

Se hai il polpo surgelato devi scongelarlo. Per farlo mettilo in un recipiente e lascialo riposare in frigorifero per 24 ore. Lo scongelamento migliore è quello a luuuuungo termine, quindi inutile avere fretta.

Erano felici.

Passate 24 ore?
Bene.
Il polpo potrebbe avere occhi e becco. Non ho mai fatto un tutorial perché mi fa schifo fotografarlo, mi spiace non poterti aiutare se non con delle info da Capitan Ovvio: stanno nella testa.

Info così sconvolgenti che uno cade dalla sedia dallo stupore.

Prepariamo tutti gli ingredienti.
Scamicia uno spicchio d’aglio e schiaccialo leggermente.
Dissala bene i capperi: sciacquali infinite volte sotto l’acqua corrente. Non metteremo sale nella cottura del polpo, ma ti assicuro che ti pentirai di non averli lavati bene perché sono sempre TROPPO sapidi.
Denocciola le olive.
Trita del peperoncino.
Taglia a pezzetti i pomodori.
Trita un po’ di prezzemolo e lascia da parte qualche gambo.

In una pentola di cui possiedi il coperchio versa due cucchiai d’olio, metti dentro l’aglio, del peperoncino, i capperi e dei gambi di prezzemolo.

Accendi una fiamma bassa e fai andare il tutto per qualche minuto.
Calaci dentro il polpo, a testa in giù.

Butta dentro pomodorini ed olive.

Chiudi col coperchio e lascia cuocere a fuoco basso basso per circa 25 minuti. Quando dico fuoco basso intendo che devi usare il fornello più piccolo che hai, quello per il ragù. È una cottura lenta e gli unici liquidi che abbiamo sono quelli che tireranno fuori polpo e pomodorini.

Dopo 25 minuti apri la pentola, gira il polpo a testa in su.

Chiudi di nuovo col coperchio e fai cuocere per altri 25 minuti.
Dopodiché apri e concludi la cottura il tempo necessario per fare restringere il sugo, sempre se il polpo ti sembra pronto. Come si capisce? Semplice: i tentacoli non dovranno più avere alcuna rigidità, dovranno essere mollemente appoggiati sul corpo. 
Se noti ancora della rigidità, chiudi col coperchio e prosegui la cottura per altri dieci minuti. Solo quando sarai sicura della sua prontezza fai restringere il sugo.

Ecco più o meno come sarà:

Spegni la fiamma, chiudi col coperchio e lascialo riposare mentre prepari le bruschette.
Accendi il forno a 200 gradi, metti dentro le fette di pane e le fai andare per 10-15 minuti finché sono colorate.
Strofina i bordi di ogni fetta di pane con uno spicchio d’aglio tagliato a metà e poi cospargi il tutto con un po’ d’olio.

Ora puoi preparare i piatti e su ogni porzione spolvera con abbondante prezzemolo.
Ecco cosa dovresti avere davanti:

Ora la tabella nutrizionale!
Facciamo finta che tu abbia mangiato circa 80 grammi di pane.

Nel tuo piatto hai questi valori.
Calorie: 838
Carboidrati: 57g
Proteine: 79g
Grassi: 32g

Ciao e buon appetito!

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Pennoni con crema di patate, salsiccia e provola (+ la colazione è il pasto più importante della giornata e non uscite nelle ore più calde)

Attenzione che oggi, qui, sul canale Pizzakaiju si scopre una roba importantissima: l’acqua calda.

Sono da sempre grande profeta del metodo calorie per fare qualsiasi cosa: vuoi dimagrire e devi stare sotto alle 1500? Non ti preoccupare, mangiati pure il mars. L’importante è che stai nel numero, quindi chi sono io per dirti che sarebbe meglio evitare, che quelle 200 calorie di grasso caramelloso potrebbero essere sostituite da sei chili di zucchine?
Fai quello che vuoi, sì va bene free mandela ma free anche la tua dieta.

L’importante è ingozzarsi.

Nella mia testa 200 calorie di mars e 200 calorie di zucchine sono sempre state la stessa cosa. L’importante è IL NUMERO!

Un altro ritardato matematico.

E seguendo questo sistema da pirla ho avuto ottimi risultati, sia chiaro. Ho perso 40 chii ed ho messo su un sacco di muscoli.
Però negli ultimi sei mesi le mie soddisfazioni non sono più quelle di un tempo: non cresco più e quella ciccia odiosa (che vedo solo io) mi viene a trovare negli incubi notturni e mi perseguita ad ogni gelato non programmato.

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La ciccia, nei miei sogni, ha questo aspetto. Chi coglie questa ha la mia stima.

Per combinazione, durante le mie seghe mentali durante l’allenamento, scopro il canale di Umberto Miletto: un tizio che usa lo sport per stare bene, non fissato con l’alimentazione, con i giorni di riposo, i tempi di recupero e via dicendo. Uno non fissato e basta.
Mi convinco, ora ci provo. Ora misuro i macronutrienti. Scarico l’app ed il mio asperger SUBITO si acuisce.

Scopro di vivere prevalentemente di grassi, con pochi carboidrati e praticamente ZERO proteine. Grazie al cazzo che non crescono i muscoli.

Ed io che davo la colpa ai nazisti.

Così inizio a cambiare alimentazione, a scegliere alimenti zuccherati ma non cicciosi e scopro che posso mangiare poco ma spesso.
Sì. Ho appena scritto che posso mangiare POCO MA SPESSO.
Il prossimo post sarà senz’altro sull’importanza di bere molta acqua.

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Mi raccomando.

L’esperimento dura da tre giorni e già noto una differenza nel fisico, come senso di riempimento di panza e di tranquillità mentre mangio fottutamente di più ma senza sensi di colpa.
Significa mai più gelati?
Mai più bombe al burro d’arachidi fritto?

CALMA!

Ma no. Significa solo che ci saranno giorni in cui libererò il Kraken e mi strafogherò di tutto quel che ho voglia, per poi tornare nella sana vita da Ordine e Disciplina.
Perché ormai faccio la vita del militare, faccio.
Mi alzo alle cinque e mezza del mattino, faccio palestra per tutto il giorno e poi la sera crollo alle nove e mezza. Sarei un’ottima spartana.

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Regola numero di ogni spartano: photoshopparsi abbbbestia o almeno usare dei filtri bellezza.

Siccome a questo post manca giusto una frase motivazionale a caso, di quelle Instagrammatiche, cito il saggio e concludo che È davvero felice chi prova a fare ciò che gli piace ed anche se fa male è meglio fallire che non agire mai. 

Infine, dato che Coerenza è il mio secondo nome, oggi piatto carico di ciccia e di grassi ma che vale tutti i sacrifici, come sempre.

Go, go, go!

Il tipico pranzo post workout.

Per preparare dei pennoni con crema di patate, salsiccia e provola, per due persone, hai bisogno di:

  • 180 grammi di pennoni. O comunque altra pasta corta bucata;
  • 250 grammi di salsiccia;
  • 300 grammi di patate;
  • sale e pepe;
  • 100 grammi di provola. 150 se proprio vuoi esagerare.

Le dosi non sono MASSICCE. Ma per quel che mi riguarda non si possono creare piatti di pasta che superino le 1000 calorie, non ha senso alcuno (e questo manco è il mio piatto preferito, quindi non è che ne varrebbe troppo la pena). Libera di aumentare le dosi e renderlo un blob tipo

La cosa più lunga è bollire le patate. Veramente, due palle.
Riempi d’acqua una pentola, cacciaci il sale grosso e metti dentro le patate. Chiudi col coperchio, aspetta le bolle e poi attendi anche la madonna. Perché non so quanto tempo tu ci metti a bollire le patate, ma a casa del Kaiju 40 minuti sono SEMPRE necessari. SEMPRE.

Fatto questo schiacciale con lo schiacciapatate.
Lasciale lì e passiamo ad altro.
Metti l’acqua della pasta a bollire.

Taglia a pezzetti la salsiccia. Ricordati di togliere anche il budello.

Padella antiaderente, aggiungi la salsiccia, usa una fiamma media.
Ogni tanto dimenticala, falla attaccare, aspetta che si sbruciacchi. Poi girala. Ci vorranno circa 15 minuti e se vedi che si abbronza troppo in fretta, abbassa la fiamma.

Nel frattempo, tra un giramento e l’altro, taglia a pezzetti la provola:

Quando la salsiccia è pronta bisogna unirla alla crema di patate.

Mescola tutto bene e cuoci la pasta, che devi tirare fuori un paio di minuti prima del tempo indicato sulla confezione. E senza buttare l’acqua di cottura, che ci serve.

Fai fare un minuto a fiamma alta, bagnando con l’acqua e girando di continuo. Così assorbe tutto il grasso della salsiccia e si unisce bene alle patate. Poi abbassa la fiamma al minimo ed aggiungi la provola.

Mescola di continuo, piano piano si scioglierà e filerà.

Prepara i piatti, aggiungi del pepe e basta, puoi mangiare.

Ciao e buon appetito!

Fusilli con seppie e carciofi

Sìsì, si sa che io mi ammazzo di palestra.
Quello che non si sa è che nell’ultimo periodo sto faticando di brutto, che mi sto impegnando molto di più ed ho intensificato un po’ tutto.

La mia mattina tipo.

Sono così dentro che mi piacerebbe inserire un allenamento anche nel pomeriggio, ma non ci riesco quasi mai perché il mio corpo c’ha sonno e mi costringe a lunghe sedute di riposo.
Ma sono così assorbita dal pensiero che stanotte, tipo, non ho dormito pensando alla nuova sessione di pesi che avrei iniziato poche ore dopo.

Il mio cervello nell’insonnia da workout.

Vorrei sfidare il mio mini infortunio al ginocchio ed andare a correre, ma non so quando ritagliare questo tempo.
E sono arrivata al punto che se vedo qualcuno in un film compiere una QUALSIASI attività fisica, vorrei spegnere tutto e ricominciare a sudare.

Tutto bello.
Peccato che poi mangio lammmerda.

Bruce Lee ti vede ogni volta che apri un sofficino findus.

Ultimamente poi più del solito, perché ho iniziato una dimostrazione sul mio profilo Instagram su come il cibo spazzatura non solo faccia schifo, non solo sia una truffa dato che lo pubblicizzano come sano e genuino, non solo faccia ingrassare abbbbbestia se non si ha un regime di vita da minatore… ma fa pure male.
Quindi per 4 giorni ho provato dei prodotti che sapevo già essere schifidi che mi han trasformato in una cicciona scoreggiona.

Corse fino al cesso che non ti dico.

Mi sentivo come quei grassoni esagerati che si ingozzano di pasta scotta che annega nell’olio e ripetono, quasi grufando, Com’è saporito, com’è saporito. Cioè, manco i sapori sentono, quelli. Peggio dei drogati.

Dico sul serio: ho sentito il grasso comparire sopra gli addominali, coprire tutte le braccia, la schiena. L’aria della pancia ha creato prima uno stomaco gigantesco, poi si è spostata sui lati provocando fitte un po’ in ogni dove e poi, finalmente, se ne è andata, con l’eleganza che la contraddistingue.

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Com’è saporito.

Sono arrivata alla cena di ieri sera con voglia di riso bollito condito con nulla, niente e pensieri buoni e quindi ho cucinato nella maniera meno grassa della storia.
Una pasta con seppie, carciofi, un filo d’olio appena accennato ed un sacco di prezzemolo.
Ci voleva proprio.
Tutto questo per dirti che non ti sto presentando una ricetta mondiale ed imperdibile, ma è proprio adatta per quei periodi in cui ti sei sfondato così tanto che manco ti ricordi quando hai iniziato a mangiare, sai solo che è il momento di smetterla.

Sai che ora è? L’ora del Gandhismo.

Però è un po’ lunghetta da preparare, tra pulizia di carciofi e loro cottura (lo sai che c’han la pelle dura). Ah, la ricetta l’ho presa da Luca Pappagallo.
Go, go, go!

Per preparare dei fusilli con seppie e carciofi, per due persone, hai bisogno di:

  • 180 grammi di fusilli;
  • prezzemolo;
  • un cucchiaio d’olio + un filo da aggiungere sui piatti;
  • 400 grammi di seppie. Se le prendi surgelate, acquistane quasi il doppio (perdono di peso);
  • 150 grammi di carciofi. 4 carciofi dovrebbero bastare;
  • sale, pepe.
  • 100 grammi di vino bianco.

Partiamo dalla pulizia dei carciofi, che non ho alcuna intenzione di ripetere poiché la trovi già qui. Ricordati di metterli in acqua e limone se non vuoi che si anneriscano, se non te ne frega un cazzo come nel mio caso mettili solo in una ciotola ad abbronzarsi.

Perché i Kaiju non sono razzisti. Se vogliono diventare neri, chi sono io per impedirglielo?

Passiamo alle seppie. Eccole intere:

Devi ridurle a pezzettini. Spero che tu te li sia fatti pulire dal pescivendolo, poiché io non ho alcuna intenzione di spiegare come si puliscono.
Ricordati però di togliere le parti dure che stanno nella testa. Il becco o come si chiama.

Devi raggiungere questo risultato:

Metti l’acqua della pasta a bollire.
Trita abbondante prezzemolo.
Taglia a pezzetti più piccoli i carciofi (non lasciarli divisi in 4 parti, ci mettono una vita a cuocere).

In una padella versa un cucchiaio d’olio e poi cacciaci dentro le seppie.

Falle andare a fiamma medio bassa, girando di continuo, per qualche minuto.
Ci vorranno circa 5 minuti, forse anche meno. Diventeranno di un bianco molto deciso e basta, non aspettarti ulteriori cambiamenti.

Preleva le seppie cotte e mettile in una ciotola, lasciando nella padella il liquido che han buttato fuori (non sarà molto, ma com’è saporito, com’è saporito).

Caccia ora in padella i carciofi. Versa 100 grammi di vino bianco.

Alza la fiamma e fai bene evaporare.
Versa ora un po’ d’acqua (va bene quella della cottura della pasta), bagna un foglio di carta da forno e ricopri la padella: cuoceremo i carciofi con il solito sistema del simil vapore che trovi sempre in questo post qui.

Ci vorrà un bel po’, circa 30 minuti.
Ogni tanto alza la carta per vedere se l’acqua è evaporata e nel caso versane dell’altra.
Si dovranno ammorbidire di brutto.
Quando saranno pronti, butta la pasta, che dovrai tirare fuori giusto un minuto prima del tempo indicato sulla confezione. 

Caccia in padella le seppie, del pepe e del prezzemolo tritato:

Mescola il tutto, fai saltare per un minuto e poi spegni la fiamma in attesa dei fusilli. Riaccendila però un minuto prima del loro arrivo, che la padella deve essere calda.

Scola la pasta, buttala in padella e concludi lì la cottura, girando spesso.

Prepara i piatti e su ogni porzione metti ulteriore pepe, del prezzemolo ed un filo d’olio.
Dovresti avere davanti a te una cosa del genere:

Ciao e buon appetito!