Polenta con uova e pancetta.

Ormai lo sai che il silenzio prolungato significa soltanto che ho mangiato di merda. In questo caso sono riusciti persino a farmi sbagliare una pasta al sugo, che io proprio non comprendo da dove arrivi questa mia perseveranza nel dare retta all’internet.

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Non avrei saputo esprimermi meglio.

Comunque alla fine sono riuscita a trovare un’altra ricetta da donarti, nonostante stia diventando sempre più complesso.
In realtà già la sai fare, ma ancora non ti sarà venuto in mente di mashuppare tutto, come se non ci fosse un domani.
Se mixano Star Wars con Snoopy, Star Wars con Doctor Who, Star Wars con Beverly Holes e Star Wars colcazzochetifrega, saremo liberi noi di mixare le uova fritte con la polenta?

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Star Wars e le uova. Figurati se non ci avevano già pensato.

La polenta l’hai imparata in questo post qui, dunque non ripeterò le foto ed il procedimento in maniera dettagliata. Se tu non c’hai un cazzo da fare, io sì, quindi clicca là se non ti bastano le direttive.
Le uova le abbiamo cucinate, in maniera molto simile, in quest’altro post.

Insieme formeranno la cena adatta a chi, il giorno dopo, deve combattere contro Ivan Drago. Roba che personalmente mi accade spessissimo.

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Poi non è che uno ceni tranquillissimo, all’idea, però bisogna pur mangiare.

Le dosi della polenta sono per due.
Quelle per preparare le uova per uno, poiché tanto le devi cucinare in padellini separati.
Ce la puoi fare con i calcoli, ne sono sicura.

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Domande lecite.

Iniziamo.
Go, go, go!

Per preparare la polenta, per due persone, hai bisogno di:

  • 150 grammi di polenta istantanea;
  • 500 grammi di latte e 300 grammi di acqua;
  • un po’ di sale.

Per preparare le uova, per una persona, hai bisogno di:

  • un cucchiaino di olio;
  • 50 grammi di pancetta coppata tagliata fine. Perché coppata? Non ci serve un granché la ciccia, deve essere solo un buon salume;
  • 4 uova;
  • sale, pepe.

Una volta che la polenta sarà pronta è meglio sbrigarsi, altrimenti si fredda. Se hai paura di non riuscire a coordinare tutto, lascia la polenta nella pentola e poi forma i piatti con calma.

Parti dalla polenta.
In un pentolino fai scaldare i 500 grammi di latte e i 300 di acqua. Quando saranno caldi (ma non bollenti) aggiungi la farina di polenta e gira con la frusta finché, magicamente, non si trasforma. Ricordati di salare un po’, durante quest’operazione.

Una volta pronta, disponi la polenta in due piatti separati:

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Cerca di livellare bene la polenta, per non formare collinette e montagne. Così:

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Ora vai con le uova. Ricordati che ti sto spiegando la dose per uno, se siete in due devi organizzarti di conseguenza.

In un pentolino caccia un cucchiaino di olio. Accendi la fiamma medio bassa e, appena l’olio si scalda un po’, spalmalo con della carta assorbente. In questa maniera ungerai tutta la padella e toglierai, allo stesso tempo, l’olio in eccesso (che tanto, in pratica, non ci serve).

Fodera il padellino con 50 grammi di pancetta.

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Rompi le uova e adagiale sopra la pancetta.

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Chiudi col coperchio per 2 minuti, per fare velocizzare la cottura.
Riapri, cospargi di pepe, sala un pochino (c’è la pancetta che è saporita di suo, quindi vacci piano) ed attendi che il bianco si cuocia per bene.

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Manca poco.

Quando è tutto pronto, con l’aiuto di una spatola fai scivolare le uova e la pancetta sopra la polenta:

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Siccome era buonissimo, ti regalo un altro paio di foto:

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Gnamme

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E supergnamme.

Ancora una, va.

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Extragnamme.

Il pane non serve, c’hai la polenta. E non ti preoccupare se qualche uovo ti si dovesse rompere durante l’operazione, tanto lo spaccherai comunque per pappartelo. Non stressarti inutilmente.

Ciao e buon appetito!

Uova al tegamino.

Ma poi, diciamocelo: cosa sarebbe, di preciso, un tegamino? Impossibile rispondere.

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Lui ci prova, ma non è tanto chiaro.

Che uno può pensare che sia stupido parlare di uova al tegamino. Chi è che non sa fare le uova, ti chiederai? Ed io ti rispondo: hai mai chiesto delle uova in un bar o in un ristorante? No? Io sì. E sai cosa ti arriva? Seimila litri d’olio + bianco bruciato e rosso praticamente sodo. È una costante, così come la pasta scotta.

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Quindi parliamone, svisceriamo i segreti più torbidi della cucina nostrana.

Ci sono mille modi per cuocere un uovo, io ti spiegherò il più semplice ed indolore.
Che poi le uova, in realtà, mi fanno sempre venire un po’ d’ansia: tendo a spaccare i gusci in mano, ho sempre paura di fare solidificare tutto e finché non affondo il pane nel tuorlo liquido sudo freddo.

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Disavventure che possono capitare quando hai a che fare con le uova.

Ti racconterò pure la versione più elaborata, che io raramente scelgo perché mi rompo troppo il cazzo.

Go, go, go!

Occorrente per preparare le uova:

  • una padella, meglio se rivestita in pietra così la roba difficilmente si attacca o brucia, l’ideale per noi bestemmiatori;
  • un attrezzo di legno piatto per muovere le uova nei loro primi momenti di cottura e per staccarle alla fine, attrezzo che d’ora in poi chiamerò spatolina.

Ingredienti:

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Non l’avresti mai detto, vero?

  • uova;
  • pochissimo olio (o pochissimo burro).  E per pochissimo, se vuoi delle misure, intendo 3 grammi per un uovo e 5 per 4. Comunque è già troppo.
  • Facoltativo: formaggio da grattugiare o da tagliare a pezzi. Qualsiasi;
  • sale, pepe.

Consiglio numero uno: cerca di cucinare in monoporzioni, in padelline piccole. Se cuoci 10 uova in una padellona, vai tra che almeno 3 si rompono. Se ne cuoci 4-5 a padellina, non so perché ma ti tremano meno le mani.

Consiglio numero 2: se vuoi un uovo esteticamente perfetto, non mettere il sale ed il pepe. Aggiungili solo a fiamma spenta, così l’uovo sarà liscio, senza bollicine. Una finezza, ma magari hai deciso di diventare Azzurro di Uova al Tegamino ed è un’informazione che può servirti.

Comincia a mettere dell’olio nella padella. Un cucchiaino scarso d’olio è più che sufficiente per cuocere fino a 4 uova. Quindi versacelo e distribuiscilo bene bene per tutta la superficie della padella, muovendola.
Fallo scaldare bene, l’uovo deve trovare la padella bella calda.

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Padelle vuote.

Se ne hai messo troppo (cosa che può tranquillamente accadere) asciuga con la carta assorbente.

Rompi le uova una per una (aiutati col bordo di un bicchiere per spaccare il guscio) e distribuiscile nella padella.
Un ottimo metodo per evitare sbagli è spaccare un uovo alla volta e metterlo in un bicchiere, poi riversarlo direttamente nel padellino.

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Subito dopo aver compiuto quest’operazione, comincia a muovere i bordi dei bianchi con la spatolina per non farle attaccare. La fiamma non deve essere alta, ma nemmeno bassissima. Se fosse troppo alta bruceresti tutto, troppo bassa il bianco impiegherebbe troppo tempo nel solidificarsi e il rosso diventerebbe sodo. Cosa che noi non vogliamo.

Quando i primi momenti di cottura sono trascorsi, aggiungi sale, pepe e se vuoi un po’ di formaggio grattugiato.

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Mentre muovo i bordi con la spatolina.

Attendi che il bianco sia solido a vista e togli subito le uova.
Con la spatolina fai scivolare tutto nei piatti (se si rompe qualcosa penso che possiamo farcene una ragione, non verranno sempre perfette).
Tutta l’operazione ti occuperà 5 minuti al massimo. E guarda qui:

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Il rosso è liquido, quindi missione compiuta.

Esiste una versione più complessa che ti permette di avere il rosso ancora più liquido.

Ma è più laboriosa e fa veramente girare i coglioni. Ogni volta che tento un po’ me ne pento. E comunque ne spacco almeno un paio.
Vediamo il procedimento, tra un porcodio e l’altro.

Go, go, go!

Rompi le uova, dividendo i rossi dai bianchi. I bianchi li metti tutti insieme, in un bicchiere.

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I rossi li lasci riposare nel loro guscio, rimettendoli nel portauova.

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Già compiere quest’operazione non è poi così semplice. Almeno uno mi si spacca in mano, ogni maledetta volta.

Metti il solito cucchiaino d’olio nella padella e, quando l’olio è caldo, rovesciaci dentro il bicchiere di bianchi.

Muovi i contorni con la spatolina, per essere sicura che non si attacchi.
Quando i bianchi sono già belli solidi, aggiungi il formaggio. In questa versione si tratta di ricotta salata.

Quando i bianchi sono pronti, appoggi i rossi sulla “frittata bianca” che hai ottenuto, conti fino a 30 secondi e spegni la fiamma.

Il risultato è la super morbidezza: in pratica i tuorli sono crudi.

E uno si è rotto.

Ricorda sempre che l’olio è lì solo per non fare attaccare le uova.

Un vero cuoco si vede dalle uova al tegamino, signora mia, ed ora potrai scoattartela senza remore.

Ciao e buon appetito!

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Ciao!