Burger di lenticchie e spinaci

Niente panico. Non è che siccome mi metto a fare i burger di lenticchie (per di più senza uova) significa che sto diventando vegana.
E che cazzo, uno non può mangiare ciccia per un giorno che subito viene infamato?

Ma davvero!

È per cambiare un po’, per fare una roba diversa. Certo, per essere davvero DIVERSI bisognerebbe piantarla di chiamare con i nomi carnivori i cibi che la carnazza non ce l’hanno ma va beh, è inutile star qui a protestare. Tanto quando si urla coi megafoni non si capisce una mazza, gli slogan ci fan sembrare tutti dei dementi e non credo che saltellare sul posto urlando Chi mangia carne Berlusconi è, è modificherà il corso delle cose. No, nemmeno cantare Bella Ciao dai balconi. O Faccetta Nera, per quel che importa.

Per non dimenticare.

Che poi il nome ti fa rimanere male. Quando li vedrai e soprattutto quando li addenterai ti renderai conto che no, burger una ceppa. Mangerai una roba buona, ma dalla consistenza papposa. I denti non sono un requisito fondamentale per papparseli, ok?
E ti dico pure un’altra cosa: sono brutti. Tanto brutti.

Te li sto pubblicizzando proprio bene, lo so.

Premesse doverose a parte, la ricetta te la passo perché è buona. Non mondiale, ma buona.
E riempie un sacco, non c’è bisogno di ammazzarsi col doppio delle dosi.

Go, go, go!

In cucina!

Per preparare dei burger di lenticchie e spinaci, per due persone, hai bisogno di:

  • 200 grammi di lenticchie secche;
  • mezzo scalogno (o mezza cipolla o quello che vuoi);
  • 200 grammi di spinaci. Peso preso dopo la pulizia;
  • 20 grammi di pangrattato (circa);
  • 20 grammi d’olio;
  • sale.

Metti una pentola d’acqua a bollire.

Le lenticchie, come ormai sai, non hanno bisogno di ammollo. Devi solo sciacquarle bene sotto l’acqua.
Poi mettile in una padella, insieme allo scalogno tritato.

Aggiungi un paio di mestolate di acqua calda ed inizia la cottura: fiamma medio bassa, non serve vada a cannone.
Se l’acqua evapora, ogni tanto aggiungine. Meglio avere nella pentola poca acqua per volta, perché alla fine dovremo fare evaporare tutto.

Nel frattempo pulisci gli spinaci. Devi togliere i gambi più duri e levare le foglie ammuffite. Quelli in busta devono essere solo sciacquati. Quelli surgelati, invece, non esistono.

Più o meno a metà cottura delle lenticchie (e per il tempo basta che guardi la confezione, ma comunque le lenticchie si aggirano sempre sui 30 minuti complessivi) aggiungi anche gli spinaci.

Sembrano tanti.
Spoiler: non lo saranno.
A fine cottura saranno quasi svaniti, ma sono sufficienti per lasciare il sapore.

Quando le lenticchie sono pronte (ed assaggia per saperlo) prosegui la cottura fino quando tutta l’acqua sarà evaporata. Devi arrivare a fare attaccare le lenticchie sul fondo della padella o quasi: non ci deve essere liquido per niente.

Aggiungi il sale.
Ora davanti a te hai due scelte. 
O cerchi di formare le polpette giocando con lenticchie e spinaci interi (e magari così mastichi pure, chissà) oppure fai come me e triti tutto. Si formerà una pappetta immonda.

Pappetta immonda che devi lasciare raffreddare.
Appena riesci, forma delle polpette con le mani.

Passa queste polpette nel pangrattato. Serve solo a renderle un po’ meno merdose esteticamente e a fargli fare una doratura esterna durante la cottura. Gli darà un po’ di struttura.

Ora versa 20 grammi d’olio nella padella e scaldali ben bene.
Appena è caldo, metti sopra i burger che hai formato.

È tutto cotto, quindi la fase di cottura durerà circa 5 minuti complessivi. Girali con grande attenzione perché si sfaldano e quando sono colorati sopra e sotto puoi spegnere.
Sì, sono fragili: non hai sbagliato, è normale. 

Prepara le porzioni ed ecco cosa dovresti avere davanti a te:

Ciao e buon appetito!

Cavatelli (o riso) con crema di spinaci

Immagino che pure tu ti stupisca delle tue evoluzioni.
Tipo, mica avrei mai immaginato, 20 anni fa, che cucinare sarebbe diventata una roba importantissima nelle mie giornate. Io. Quella che si cibava di pasta e cipolle e polli surgelati del mcdonald.
Oppure che avrei iniziato ad ammazzarmi di palestra. Io. Quella che se andava a fare una gita a Gardaland aveva i muscoli delle gambe distrutti per una settimana.
Oppure che avrei smesso di andare a Gardaland, anche. Per dire. Che son 10 anni che non ci metto piede.

Sìsì, andate avanti voi, poi io vi raggiungo.

Bene. Ora ce n’è un’altra: ho iniziato ad ascoltare Zucchero.
Sìsì, sto parlando di quello che ha la tuba attaccata alla testa da quasi 30 anni, che ha fatto il video coi blues brothers in CGI e che assomiglia a Daryl di Walking Dead. Lui.

Ma roba che da due settimane non sto ascoltando nient’altro, solo zucchero a ripetizione.
Senz’altro è colpa della palestra, del ritmo che mi serve per il cardio. Sì, diamo la colpa a quello. Diamo la colpa alle condizioni al contorno.
Zucchero. Che piace a me.
Mah.
Se è accaduto questo, può accadere TUTTO.

No, ma a questo punto chi può mai sapere che accadrà?

Forse è meglio non pensarci ed andare in cucina.
Go, go, go!

Tutti i Kaiju in cucina!

Per preparare della pasta con crema di spinaci, per due persone, hai bisogno di:

  • 200 grammi di pasta. Puoi farci anche il riso e  pure l’orzo, sempre 200.
  • 20 grammi di burro;
  • mezzo scalogno (o uno scalogno molto piccolo o una cipolla molto piccola);
  • 400 grammi di spinaci;
  • 50 grammi di philadelphia o altra roba spalmabile. Poi se ne vuoi mettere sopra, metti pure, ma non è necessario.
  • Alternativa super valida non fotografata: sui piatti mettere una confezione di jocca a testa. Niente ricotta, niente altro formaggio. Ci sta da dio. E puoi omettere burro e scalogno. L’ho provato in uno svuotafrigo, tutto strabuono.

Versione Orzo con jocca:

Versione con pasta:

Kaiju Ravioli (+ calci nei testicoli, teste di razzo ed asiatici mangia-sushi)

Mi sono talmente tanto divertita rigiocando Bulletstorm che ho appena regalato ben 5 euro alla Sony per poter provare il DLC con Duke Nukem che consiste, in soldoni, nel rigiocare la campagna impersonando un cazzone più cazzone degli altri.

Brava Sony che sei riuscita a superare la sindrome da rabbino, facendomi aprire il portafogli.

Avevo già inserito questo titolo nel  post dedicato ai 10 giochi dimenticati anche da Pazuzu ed è proprio un peccato ed inspiegabile: è frenetico, zeppo di idee, sempre diverso e pure con una trama. Dal finale si intuisce che avevano una mezza intenzione di creare un seguito. Ma la triste storia ci narra che le avventure di questi stronzi non se le sono cagate proprio e già ringraziamo che abbiano fatto una versione per PS4.
Quindi sì, non avrai problemi a recuperartelo e no: non si tratta di retrogaming.

Risultati immagini per bulletstorm

La mia idea di divertimento.

Partiamo dai difetti. Innanzitutto è breve, anzi, BREVISSIMO. L’ho giocato alla difficoltà massima e credo di non avere superato le otto ore di gioco. Non possiede nemmeno una longevità legata al rigioco: a meno che non si voglia provare tutte le mosse cretine, non c’è nulla da esplorare dato che si tratta di uno sparatutto quasi a binari. A fine campagna l’unico elemento che si sblocca è una serie di sfide, sfide piuttosto inutili: ti vengono riproposti degli scenari che già conosci molto bene in cui devi raggiungere un tot di punti in un tot di tempo. Non molto esaltante: dopo averne provati un paio, ho mollato lì.

Immagine correlata

2 dei cazzoni di Bulletstorm.

Oltre alla longevità, ci sono due problemi nel gameplay: non esiste la copertura e i tuoi compagni possono risultare un po’ fastidiosi. In realtà puoi accucciarti schiacciando la levetta di movimento, ma sarebbe stato molto più comodo un sistema di copertura vero e proprio. I tuoi compagni, invece, spesso ti fanno ammazzare in malo modo, dato che stanno in mezzo alle palle e non ti permettono manco di indietreggiare. Te ne accorgi solo negli scenari più casinisti, ma te ne accorgi. Avrebbero potuto crearli invisibili, data la loro inutilità, ma no, il realismo prima di tutto.

Però non importa. E non importa perché è fottutamente divertente.

Il riassunto di quello che troverai nel tuo futuro gioco preferito.

I personaggi sono davvero dei coglioni ed è una caratteristica fondante dell’intero videogioco. Lo scopo infatti non è arrivare alla fine dimostrando grandi doti di combattimento. Dimentica la regola d’oro del raffiche brevi e precise. Qui bisogna vomitare proiettili senza fermarsi mai ed essere super creativi in ogni ammazzamento.

Il motto di questo gioco.

Più sei sadico e più verrai ripagato in punti esperienza, che spenderai per migliorare le armi, permettendoti di provare ulteriori colpi speciali ancora più imbecilli.
Puoi fulminare i nemici, bruciarli vivi, farli impazzire, riempire di pallottole il loro culo. Oppure sparargli alle palle e prenderli a calci finché non crepano, lanciarli dai palazzi, usarli come mine o – ancora –  farli volare via trasformandoli in teste di razzo.

Anche trucidare gente durante scivolate supersoniche può essere appagante.

Oltre a questo, è incredibilmente spettacolare e vario. A parte i cambi di scenario (che in alcuni casi sono minimali) si passa dall’usare schiene di dinosauri come ponti all’entrare in grotte in cui vivono mostri giganti. Ci sono diverse sparatorie così movimentate che bisogna possedere seicento occhi e sparare a tutto quello che si muove, tra aerei che cercano di farti esplodere il culo e kaiju che vogliono divorarti.
Forse il mio momento preferito è stato quando ho usato un mostro meccanico enorme come alleato. Ma forse, perché è davvero difficile scegliere.

Altra roba super notevole.

Le linee di dialogo fanno abbastanza ridere: sono razziste e stronze. Esempio a caso: Ishi, il cyborg asiatico, viene chiamato sempre e solo Mangia-Sushi, perché se ne fregano di essere politicamente corretti. E si sa che a me il razzismo fa sempre ridere.
Insomma, tutti i protagonisti sono semplicemente deficienti, pure il cattivo cattivissimo. Niente eroismo, niente momenti epici: solo gente che si insulta e si prende a cazzotti, in pieno stile mercenario cazzone.

Mi sono esaltata così tanto mentre scrivevo che non vedo l’ora di essere Duke Nukem.
Mentre attendiamo che venga scaricato il DLC, pensiamo alla pappa.

Sì, qualcuno ha detto pappa.

L’idea di base era quella di creare dei ravioli giganteschi, grossi come il piatto stesso. E li ho fatti, eh, solo che non mi convincevano: un po’ la sfoglia era troppo spessa, un po’ cuocerli era un casino e soprattutto il condimento che mi era stato consigliato faceva piuttosto schifo.

Insomma, quella sera abbiamo mangiato di merda.

Così ho fatto trascorrere una settimana per riprendermi dalla delusione e ci ho riprovato: ho dimezzato le dimensioni, assottigliato la pasta e li ho conditi col minimo indispensabile. E questa volta è un sì.
Ti avviso: non è un capolavoro di piatto ed è anche un po’ laborioso. Però va provato, se non altro perché l’uovo praticamente crudo è una delle mie droghe e mi piace portare nella strada della perdizione più gente possibile.

E poi tutto va assaggiato, almeno una volta nella vita, dai.

Quindi tutti ai posti di manovra e Go, go, go!

Per preparare dei Kaiju Ravioli, per due persone, hai bisogno di:

  • pasta fresca che potrai creare con questo procedimento qui. Ti servono 2 uova a temperatura ambiente e 200 grammi di farina 00;
  • 20 grammi di burro;
  • 300 grammi di ricotta di bufala;
  • 4 tuorli d’uovo;
  • 100 grammi di spinaci;
  • 60 grammi di parmigiano;
  • un filo d’olio da mettere sui piatti;
  • sale, basilico.

Come ormai sai a memoria, la pasta ha bisogno di riposare dai 30 ai 60 minuti, prima di essere lavorata.
Quindi in una ciotola rompi 2 uova, mescolale leggermente una forchetta. In un’altra ciotola versa i 200 grammi di farina e poi unisci le uova. Impasta, impasta ed impasta, per almeno 10 minuti.

Otterrai una palla simile:

Lasciala lì, sul tavolo e pensiamo agli altri ingredienti.

Lava gli spinaci e togli loro i gamboni.
In una padella fai sciogliere, a fiamma bassa, 20 grammi di burro.

Appena è sciolto puoi unire gli spinaci.

Salali un pochino e falli andare per pochi minuti, a fiamma medio alta.
Nel frattempo metti la ricotta in una ciotolona e schiacciala con una forchetta.

Gli spinaci dovranno cuocere davvero il minimo indispensabile, giusto il tempo di farli leggermente appassire. Tipo manco per 5 minuti. 
Ecco:

Riversali su un tagliere e tagliali a pezzetti con un coltello. Sì, ho le mani di amianto, se vuoi tu puoi aspettare che si freddino un po’.

Riversa gli spinaci nella ciotola con la ricotta e mescola bene il tutto con una forchetta, finché raggiungerai un composto abbastanza omogeneo.

Il composto è pronto.
Adesso dobbiamo andare a lavorare la pasta, ma prima metti dell’acqua a bollire (usa una pentola larga).

Prendi la palla e dividila in due parti più o meno uguali:

Se usi la macchina per la pasta, come me, crea due sfoglie lunghe e sottili, come quando devi preparare le lasagne.
Se non hai la macchina per la pasta, tanti auguri ed usa il mattarello: sarà la tua palestra giornaliera.
Adagia le due sfoglie sul tavolo infarinato (ed infarinalo, sennò dopo bestemmi perché ti si attacca tutto).

Passo 1.

Adesso cerca più o meno di capire le dimensioni della tua sfoglia: devi lavorare su metà impasto e l’altra metà verrà usato per chiudere i ravioli.
Il mio consiglio è di chiudere le due sfoglie su se stesse e fare un segno col coltello nel punto che corrisponde alla metà, così sbagli il meno possibile.

Con un cucchiaio distribuisci il ripieno di ricotta e spinaci in 4 punti diversi, sulla sfoglia: stiamo creando 4 ravioli giganti, quindi devi posare 4 palle di impasto ben distanziate l’una dall’altra.
La foto spiega meglio di me:

Sempre con le mani cerca di formare delle palle schiacciate, con il centro meno spesso: è lì che aggiungeremo l’uovo.

Partiamo con l’operazione uova: un uovo alla volta. Aiutandoti con un bicchiere dividi il rosso dal bianco. Appoggia il rosso al centro delle palle di ricotta e spinaci:

Ripeti l’operazione per tutte le palle di ricotta che hai formato.

Una volta fatto questo, con un pennello (o il dito, va bene anche il dito!) bagna bene tutti i lati dei futuri ravioli: l’acqua aiuterà a fare aderire la pasta e a non farla staccare durante la cottura. Ricordati di inumidire anche la parte centrale:

Dobbiamo assemblare i ravioli.
Chiudi la parte di sfoglia con il condimento con l’altra metà di sfoglia, quella che abbiamo lasciato vuota:

Fai aderire bene bene, con le mani, tutti i lati. Anche la parte centrale.
Con un tagliapasta o un tagliapizza o anche con un semplice coltello, ritaglia tutti i lati, creando così i Kaiju Ravioli:

Cospargi un piattone con parecchia farina e, con la grande delicatezza che ti contraddistingue, solleva i ravioloni e poggiali lì sopra. Ti consiglio di usare una palettona, così sei sicura di non spaccarli.

Prima di cuocerli tira fuori i piatti e grattugia 60 grammi di parmigiano. Grattugialo come ti pare: a scaglie enormi, medie, a polvere. Non importa.

Come si cuociono questi ravioli?
Innanzitutto l’acqua deve essere salata e bene a bollore, come sempre. Poi si cuociono a coppie, perché sono davvero gargantueschi. E non puoi versarli nell’acqua con le mani: devi usare la tua fedele schiumarola.

Il Kaiju Raviolo è gigante e quindi non riuscirà ad immergersi nell’acqua. Ti tocca bagnare la superficie del raviolo di continuo, con un cucchiaione. I tempi di cottura si aggirano intorno ai 4 minuti, proprio perché stiamo cuocendo un food monster.

Esauriti i 4 minuti, preleva i ravioli sempre con la schiumarola ed appoggiali sui piatti.
Irrora con un filo d’olio a crudo, cospargi col parmigiano e decora con del basilico.

La cosa bella è che se ora tagli a metà il raviolo, l’uovo uscirà in tutta la sua bellezza, così:

Ciao e buon appetito!