Un decennio fa scrivevo su Facebook una roba tipo Ma nel futuro mi ritroverò a giocare a Resident Evil 56, a vedere Halloween 74 e a drogarmi con Nes Super Mario 98?
Lo so, non è incoraggiante.
Più che una profezia, una sorta di maledizione.
Perché è così e – temo – continuerà ad essere così fino a quando un asteroide deciderà di sopprimerci tutti, noi e i nostri passatempi monotoni.
Che poi i reboot, i remake o i seguiti sono già qualcosa.
Perché in questo nostro mondo c’è spazio pure per individui come Jarmush, il quale ha l’idea GENIALE di girare l’ennesima puttanata zombie ignorando però dell’esistenza di un intero filone sui mortiviventi che parte, tipo, dagli anni venti del secolo scorso.
Tra cui questo.
Ammorbandoci fino alle ginocchia.
Tutto questo per dire che negli ultimi due giorni ho provato a vedere il nuovo Terminator ed il seguito di Shining.
In entrambi i casi ho desiderato la morte e ti assicuro che non ero prevenuta, anzi. Non parto mai prevenuta, io parto sempre carica di aspettative.
La mia speranza non è di stroncare la roba e menarmela in giro perché ho dei gusti fighi, la mia speranza è di finire un film e volermi comprare la maglietta, la tazza, lo zaino.
Invece l’unico desiderio è stato quello di andare nella stanza delle magliette, cercare quella che dice tipo Come with me if you want to live e stracciarla.

Tanti cuori.
Idem per Doctor Sleep: appena quel bambino di merda inizia a pedalare, i conati. Quel bambino di merda non è uguale al bambino di merda del passato. Ma non è finita qui. La mamma di quel bambino di merda non solo non è la mamma del bambino di merda del passato, ma è più simile a Leo Gullotta che imita Valeria Marini al Bagaglino.
Profondo imbarazzo, non supero l’ora di visione.
Mi dicono che Oreste Lionello ha impersonato Jack Torrance, ma fino a quel punto non ci sono arrivata, non sono stata testimone di tanto scempio.
Pure io, se vedo una roba del genere.
Mi domando a cosa serva tanto dolore.
Cos’avremo mai fatto di così grave per dover soffrire così?
Va beh, parliamo di cibo. E mi dispiace dirtelo, ma pure questo è un seguito: la cottura al sale, il ritorno.
Poco tempo fa, se ti ricordi, abbiamo cotto un pollo intero ricoperto di sale.
Questa volta prepariamo un’orata, nella stessa identica maniera.
Go, go, go!
Si parte!
Per preparare 2 orate al sale, per due persone, hai bisogno di:
- 2 orate. Le mie si aggiravano intorno ai 500 grammi l’una;
- 4 chili di sale grosso. Potrebbe avanzarti, ma con questa dose vai sicuro;
- 140 grammi di albumi a temperatura ambiente;
- un limone;
- 2 spicchi d’aglio.
Come sempre se usi il pesce surgelato, devi lasciarlo decongelare lentamente. Quindi devi metterlo in un piatto dai bordi alti (perché caccerà acqua) e lasciarlo in frigo 12 ore. Un paio d’ore prima del cucinamento toglilo dal frigo e fallo arrivare a temperatura ambiente.
Se il pesce è fresco non hai di questi problemi, ma devi fartelo pulire dal pescivendolo perché qui non troverai il tutorial.
Accendi il forno a 200 gradi, la preparazione non è lunga.
Innanzitutto sciacqua il pesce sotto l’acqua, per togliere residui di sangue.
Versa poi 2 chili di sale grosso sulla teglia che hai deciso di usare.
Versa gli albumi in un ciotolone e montali con le fruste elettriche.
Ci vorrà un po’. Gli albumi sono pronti quando, rovesciando la ciotola, non ti cadono in testa.
Dobbiamo incorporare il sale qui dentro.
Un chilo alla volta: caccialo dentro, mischialo con una spatola. Non aver paura, non si smonteranno.
Avrai una pappa simile alla neve.
Condiamo il pesce nella panza: ci mettiamo delle fettine di limone ed uno spicchio d’aglio intero ma scamiciato, tagliato in due.
Cerca di non lasciare la pancia aperta, altrimenti il sale potrebbe entrare.
Ricopri il pesce con la neve in ogni suo punto. Devi formare uno strato di un paio di centimetri.
Non ti preoccupare: il sale non penetrerà all’interno e, anzi, la cottura sarà ancora più perfetta del pesce condito con olio e vino.
Ora inforna. 200 gradi per 40 minuti.
Ecco cosa uscirà dal forno:
Lascia riposare per dieci minuti.
Come si apre? A martellate.
Una volta rotta la crosta di sale, devi anche ripulire il pesce dai residui, usando un pennello da cucina.
Dopo tutto questo lavoro artigianale, ecco cosa dovresti avere davanti a te:
Siediti e mangia, te lo sei meritato.
Ciao e buon appetito!