Panino Forense

Pizzakaiju si fa il culo in palestra e poi si sfonda di mars.
Pizzakaiju fa 50 trazioni e poi si butta sul cheddar.
Pizzakaiju tenta i dip e poi si ammazza di burro d’arachidi.

Un pianto per tutte le ore di fatica buttate per colpa della monnezza. In giapponese, una serie di bestemmie.

Ma adesso basta.
Adesso sono passata al lato oscuro ed ho iniziato a contare quelle robe malefiche che sono i nutrienti ed ho scoperto che prendevo tipo 40 grammi di proteine al giorno. Grazie al cazzo che non crescevo.
Così è partito il programma Rocky ed ogni mattina, prima dell’allenamento, mi mangio 300 grammi di albumi strapazzati. Che non risolverà il problema, ma è già un primo passo.

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Un Rip per tutte le uova cadute in questa battaglia per conquistare la massa muscolare.

Ti parlo di questo per due motivi:

  • dico sempre le stesse robe. Anzi, rincaro: ciccioni, blablabla, scureggioni, blablabla, fate sport, blablabla, niente diete, blablabla, non andate in macchina, blablabla e pure Non è vero che non hai tempo, semmai dì che c’hai voglia di fare un cazzo;
  • stiamo per fare un panino da dopo palestra.

Un panino che si mangia spesso Christian Colucci, che se non lo conosci è giusto il tempo: fisico della madonna, cervello funzionante, iper attivo sia su youtube che su Instagram.
Quando ho visto le foto della sua ricetta sono caduta dalla sedia e quindi niente, oggi fa tutto lui, io mi limito solo a presentarlo.

E comunque dico cazzate perché ieri ho mangiato una pastiera ed una pizza. Ma si sa, i carboidrati sono importanti.

Anche se una modifica l’ho fatta. Anzi, due.
Innanzitutto il nome: lui l’ha chiamato Panino al doppio malto, ma io lo sto per ribattezzare Panino Forense.
È un po’ lunga da spiegare, ma l’energia che usiamo per ammazzarci i muscoli è proprio quella Forense e Colucci l’ha spiegato più e più volte nei suoi video e nei suoi post. Mi sembra giusto dare importanza a questa energia che quasi nessuno conosce e che si può utilizzare per imprese memorabili: acchiappare le mosche con le bacchette cinesi, creare una Kamehameha, eseguire una manovra tridimensionale pure quando si finisce il gas e persino fermare Galactus durante i suoi attacchi da fame chimica.

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Tipico esempio di ciò che può fare l’energia forense nella pallavolo.

La seconda modifica fondamentale è l’aggiunta del burro d’arachidi. Perché trovo noiosi quei bordi di pane secchi secchi, tristi tristi, vuoti vuoti.
E poi non c’è nulla che il burro d’arachidi non possa migliorare (tre negazioni in una frase, brava).
Ma lascio la parola a Colucci, che spiegherà tutto con le sue immagini (ma siccome internet è bastardo, scrivo lo stesso le didascalie, nel caso le foto entrassero in un buco nero per sparire per sempre).

Go, go, go!

Per preparare un Panino Forense hai bisogno di:

  • 3 fette di pane bianco, tipo panbauletto;
  • 2 uova (o di più, se vuoi);
  • 20 grammi di burro d’arachidi (30 se ti senti proprio ciccione dentro).

Gli utensili che ti serviranno sono due: un padellino antiaderente ed il filtro del caffè.
A cosa serve? A bucare il pane:

Se vuoi rendere le cose più difficili puoi bucare tutte e tre le fette insieme, così:

Però se lo fai attenta, che la mollica si incastra proprio strabene nel filtro del caffè e poi la dimentichi là. Ed attenta pure a non spaccarlo.
Se vuoi aggiungere il burro d’arachidi spalmalo ora nelle due fette inferiori (quella in alto no, perché dovrai girarla e sarà a contatto con la padella calda):

Prendi la padella e scaldala molto bene, a fiamma bassa. Aggiungi poi il pane:

Se hai spalmato il burro d’arachidi, avrà questo aspetto:

Ora rompi le uova. Io consiglio sempre di spaccare un uovo alla volta in un bicchiere e poi di riversarli, sempre uno alla volta, in padella: settimana scorsa ne ho trovata una marcia e sono ancora traumatizzata.

Se vuoi mettere più uova, è il momento di farlo:

Ti ricordi la mollica che hai conservato? Hai controllato che non sia rimasta appiccicata al filtro del caffè? Bene, tocca a lei. Cacciane DUE nel panino per tappare il buco:

La terza no, è troppa. Adesso abbassa la fiamma al minimo e fai andare il pane piano piano. Se alzi troppo la fiamma si carbonizza subito e l’uovo dentro non si cuoce.

Ogni tanto ti tocca pure girarlo, perché il pane deve abbrustolirsi su entrambi i lati.

Quando fermarsi?
Dipende quanto ti piace il pane sbruciacchiato e quanto vuoi cuocere l’uovo.
Nella versione di Colucci l’uovo è senz’altro supercotto, ma a me piaceva l’idea di addentare il panino ed avere tuorlo crudo sul mento, sui capelli, sui vestiti.
Quindi ho raggiunto un colore più sobrio, da prima abbronzatura di giugno:

Tutto questo lungo procedimento in realtà ti occuperà 5 minuti. Certo, 5 minuti con lo stomaco che rompe i coglioni non sono facili da reggere.

Abbiamo finito? Quasi!
Prima di mangiare c’è il sacro rito del selfie:

Ora sì.
Siediti e mangia, che te lo sei meritato.

Ciao e buon appetito!

Sandwich svuotafrigo (+ sei un negazionista, un antisemita, un nazista)

Lo sai pure tu che parlare è un rischio. Ma di qualsiasi argomento, intendo.
Poiché una volta che hai aperto bocca poi, magari forse e se sei sfigato, qualcuno ti ascolta e ti risponde.
E puntualmente non capisce un cazzo.

E tu così.

Quindi è facile abbandonarsi all’ozio totale e pregare Pazuzu di farci diventare muti. Però manco quello basta, perché tristemente hai frequentato le scuole elementari e lì ti hanno insegnato a scrivere. Una volta imparato l’alfabeto, è per sempre.
Così prosegui a spiegare i tuoi punti di vista e subisci le osservazioni, le domande, i quesiti e dopo un po’ o abiuri oppure ti calmi e, sillabando, cerchi di trovare altre parole per esprimere un concetto che a te pareva semplice ma che, è chiaro, non lo è affatto.

Saggezza orientale.

Non credo esista un dovere morale nell’esprimere un’opinione e personalmente non ho un’opinione su qualsiasi argomento esistente. Anzi, a dire il vero è raro che abbia qualcosa da dire, praticamente su tutto.
Su alcuni temi, però, penso e penso e ripenso. Così ogni tanto ci casco e butto le mie riflessioni nell’universo, convinta di stare proponendo l’acqua calda e di ricevere dei sonori GRAZIE AL CAZZO.
Invece, di solito, quello che ricevo sono bannazioni, insulti, messaggi privati e tanti, tanti inviti a tacere.
Perché certe idee sono pericolose. Perché questo non si dice. Perché questo può ferire qualcuno. Perché come ti permetti. Perché questo è inammissibile. 
Vorrebbero tagliarti la lingua, metterla sottovuoto e venderla al supermercato per un’euro, tra le offerte imperdibili del giorno. Purtroppo non hanno questo potere. In compenso hanno quello di rompere i coglioni e lo usano da dio.

Quello che vorrebbero farti, in versione soft.

Credo che l’unico pensiero pericoloso e controproducente sia il pensiero non espresso. Che il vero male dell’oggi (e dell’ieri e spero non del domani) sia il lasciare che il cervello si impigrisca e si convinca – spesso pure con violenza apatica – di quello che qualcun altro dice. Il qualcun altro è quai sempre un politico, un detentore dell’informazione corretta ed il pensiero deve essere non pericoloso e, soprattutto, non stimolante.
Molteplici gli argomenti su cui esiste una versione ufficiale e su cui è vietato argomentare. Se lo fai sei un negazionista, un antisemita, un complottista.
Tante le parole che i più intellettuali hanno coniato per definirci.
Gli altri – un bracciante lucano, un pastore abruzzese, una casalinga di Treviso – ti vorrebbero sputare in faccia. Punto.

Lo so, non sono incoraggiante.

Come dicevo, non credo ci sia un dovere morale nel fare uscire quello che si sente. Però non si può manco passare la vita ad avere paura di esprimere un’opinione.
Sai quante volte mi censuro? Sai quante volte vorrei spiegare il mio punto di vista su un dato argomento ma mi rompo le palle anche solo a pensare alla sassaiola che arriverebbe, perché il mio non è un pensiero incasellabile?
Non sono fascista, comunista, cattolica, atea, democristiana, femminista, cazzo ne so. Sono un kaiju che combatte contro i mentepiattisti.

I quali cercano sempre nuovi proseliti.

L’unico vero pericolo nel tacere è rassegnarsi di vivere in un mondo stagnante. Se ogni idea fosse cementata come questi individui pensano, staremmo ancora a trattare le donne sessualmente troppo(?) attive come delle malate di mente e chiuderemmo in manicomio chiunque ci sembri pericoloso e dannoso per il nostro stile di vita. Ancora saremmo qui a dire che l’omosessualità è una malattia creata da una violenza sessuale e che dietro ad ogni omosessuale c’è un potenziale pedofilo (pensiero che fino a 15 anni fa non era forse il pensiero medio, ma era comunque ancora diffusissimo).

Per non parlare dei danni che facciamo alla storia, quando non cerchiamo la verità dei fatti ma ci stampiamo sulla pelle la propaganda imperante. Perché lo sai che la storia viene scritta dai vincitori, vero? Che la propaganda di guerra non era esclusiva dei nazisti e che tanta, tanta merda viene perpetrata da ogni luogo per ogni luogo e se noi non ci facciamo delle domande, difficilmente riusciremo mai a distingue una balla da una verità?

Avrei tanto voluto scrivere qualcosa su questa vicenda ma ho evitato, perché sai che palle? Bisogna solo dire che questa tizia è una cicciona fascista che merita la pena di morte a vita. Un pensiero alternativo mica si può esprimere.

Se ogni argomento fosse tabù, se non potessimo parlare di argomenti anche molto complessi (come la pedofilia, per esempio) ci castreremmo nel pensiero e, conseguentemente, nelle azioni. Vivremmo sempre in un medioevo dell’intelletto che non risolve i problemi e, rifiutando persino di riconoscerne l’esistenza, semmai li acuisce.

Ogni individuo dovrebbe imparare che esiste la pluralità del pensiero e che urlando, urlando ed urlando non si cancella l’identità altrui. Certo, puoi ridurre al silenzio moltissime persone che non hanno voglia di sobbarcarsi giudizi, litigi, sputtanamenti, incazzature. Ma ci perdiamo tutti quanti e ci metteremo sempre più tempo ad evolvere come società.

Ed ora basta, che c’ho fame.

La felicità di chi sa che sta per mangiare.

Oggi un panino che mi sono mangiata a pranzo, con la roba avanzata nel frigo.
Quindi niente di complesso: sei minuti e si mangia, con un accostamento semplice, talmente semplice che senz’altro hai tutto in frigo.

Go, go, go!

FAME.

Per preparare un sandwich svuotafrigo hai bisogno di:

  • 2 fette di pane. Panbauletto o simili;
  • 2 acciughe sott’olio;
  • 3 pomodorini;
  • 50 grammi di stracchino.

Porta tutto quello che ti serve sul tuo piano da lavoro.
Spalma lo stracchino su entrambe le fette di pane e spezzetta con le mani le acciughe.

Mentre lo preparo.

Taglia anche i pomodorini a pezzetti ed adagiali sopra le acciughe:

Infine chiudi ed ammira la bellezza:

Ebbene sì, abbiamo già finito.
Ti giuro che era buono: chi l’ha detto che bisogna farsi un culo così per rendere contento lo stomaco?

Ciao  e buon appetito!

 

 

Sandwich per la sesta colazione (con marmellata di limoni e feta)

Hai presente quando nei blog di cucina, in maniera che pare proprio del tutto spontanea e disinteressata, ti consigliano delle marche di prodotti fondamentali per mantenere intatto il tessuto dell’universo?
Tipo quando cucinano della pasta al forno con della mozzarella che manco i cani ma è marcata gnagnognagnno che è sinonimo di qualità (♫di qualità, di qualità♫) oppure quando decidono che Ok il pesto fatto in casa, ma vuoi mettere quello di Giovanni Rana?

Del tutto spontaneo, sarai d’accordo.

Ecco.
A me piacerebbe tanto fare le pugnette alla Colussi o alla Motta, ma  non mi cagano.
Quindi mi tocca farle gratis, perché quando uno mangia qualcosa di buono – talmente buono che si fa il passaporto per emigrare perché in cucina non è più possibile rimanere senza prendere centoventi chili in un pomeriggio – deve per forza farlo sapere al resto del multiverso.
Perché grassi, sì, ma tutti insieme appassionatamente.

Grazie, troppo buona.

Ad agosto dell’anno scorso avevo comprato una marmellata di limoni (sì, si dice confettura, ora vai a cagare il cazzo da un’altra parte) della Rigoni per accompagnarla a della feta fritta.
Poi la feta fritta l’ho mangiata, ma con un’altra marmellata. E quel barattolo è rimasto nella dispensa per quasi un anno.
Fino a quando, due giorni fa, ho deciso che era giunto il momento di aprirla.
Sei minuti e mezzo dopo il barattolo era vuoto e la scorta di formaggi era tutta nel mio stomaco.
E nessuna attività fisica mi ha potuto salvare da tutto quel mangiare.

Bambina e capre che cercano di smaltire la marmellata accompagnata dalla feta, ma no. C’è un cazzo da ridere, ma penso sia per l’overdose da zuccheri.

Oltre al divorarla a cucchiaini, l’ho cacciata in ben due panini. Uno con della robiola scaduta da qualche giorno ed uno con la feta.
Risultato ottimo in entrambi i casi, anche se è chiaro che la feta vince a mani basse (e ci mancherebbe pure).

Quindi una ricetta che non è una ricetta, bensì un ricordo di quel giorno da Hobbit in cui ho inventato il concetto di quarta, quinta e soprattutto sesta colazione, con grande ammirazione di tutta Hobbiville.

Principiante.

Go, go, go!

Per preparare un panino per la sesta colazione hai bisogno di:

  • 2 fette di pane, tipo panbauletto;
  • 30 grammi di marmellata di limone della Rigoni;
  • 50 grammi di robiola (possibilmente scaduta da tre giorni) oppure 50 grammi di feta. In realtà puoi usare il formaggio che ti pare, l’importante è che non abbia un sapore molto delicato, perché la marmellata è molto potente.

Intanto ti presento la droga:

Ciao, sono la droga.

Per il resto c’è poco da dire.
Se hai scelto la feta ti ricordo che devi aprirla e poi sciacquarla sotto l’acqua corrente (fredda) per togliere il liquido di go go governo.
Poi spalmi 30 grammi di marmellata su una fetta di pane e metti 50 grammi di formaggio sull’altra. Nel caso della robiola la spalmi sul panino (come il fantasma formaggino, ahahahah lol XD), nel caso della feta devi sbriciolarla in maniera grossolana con le mani.

Robiola scaduta.

Chiudi il panino e parti con il consueto minuto di raccoglimento:

E niente, siediti e mangia.
Ti ricordo che ogni giorno, su Instagram, trasmetto il pranzo con Pizzakaiju. Partecipare non è una cattivissima idea: mangio un sacco di roba, sicuramente troverai qualcosa che piace anche a te.

Ciao e buon appetito!