Tutto, nella vita, si può riassumere con uno slogan. Soprattutto quando si ha un cervello debolmente attivo.

Sì, è un modo elegante per dire che certa gente non capisce un cazzo.
Pensaci bene.
Ustica? CEDIMENTO STRUTTURALE.
Until Dawn? EFFETTO FARFALLA.
Senua’s Sacrifice? DEVI GIOCARLO CON LE CUFFIE.
Point Break? ADRENALINA PURA.
Fa niente se il cedimento strutturale nulla c’entrava, se Point Break è una noia mortale, che l’effetto farfalla fosse solo una trovata pubblicitaria e che – soprattutto – tante, troppe cose si potrebbero dire di Senua’s Sacrifice talmente il gioco è complesso.
L’importante è ridurre ogni elemento dell’esistenza ad uno slogan, slogan inventato proprio da quelli che ti hanno fatto sborsare i soldi.
Tutto, pur di non pensare.

Un gioco sulla follia e loro si concentrano sul dolby.
Ora che il cibo è diventato il nuovo porno ed il salutismo spicciolo la nuova coca del web, anche condividere ricette è divenuto uno stress.
Soprattutto una. Questa qui.
E sai perché?
Perché alla parola uova si deve rispondere, urlando, SALMONELLA!

Youtubo si mangia un tiramisù che di certo ha le uova. Quel balletto è il primo sintomo della SALMONELLAAAAAA!
Inutile dire che questi individui dai dubbi neuroni non solo dubito che sappiano cosa sia, la salmonella, ma proprio ignorano l’abc della conoscenza: da dove esce un uovo, che tipo di animale sia una gallina, perché sono vivi.
Prova ne è stata che all’ennesimo urlo scandalizzato è – per fortuna – arrivata la perla di rassicurazione: no, ma tranquilli – sto citando il saggio – la salmonella non si prende se ti mangi le uova fresche.
Niente, a quel punto non c’ho visto più.

Uno si sfoga come può.
Cazzo, queste non solo vanno sul web a commentare a caso, ma manco sanno di che stan parlando.
Poi ho googolato ed alla ricerca Uova pastorizzate, ho trovato solo siti di GialloZafferano e blogghine superinformate. Non un sito di divulgazione, non un chimico, non uno con la terza elementare.
Solo blog di cucina, per diverse pagine.
Quindi lezione breve breve sulla nostra amica salmonella e sull’esistenza tutta.
Sì, è vero. Dalle uova si può pigliare la salmonella.
Così come, potenzialmente, durante una passeggiata un meteorite ti può cadere in testa.
Attraversando la strada ti potrebbe investire un camion.
Mangiando un piatto di pasta con le polpette ti potresti strozzare e morire soffocato.
Insomma, le insidie stanno dietro ogni ostacolo. Ed il condizionale fa la differenza.
Ma dove si trova questa cazzo di salmonella, quando si parla di uova? Nel guscio e nel tuorlo.
E fin qui ci siamo arrivati.
Ma no: la sicurezza non sta nel comprare uova fresche. Anzi, è tutto il contrario.
Se tu hai una gallina e la gallina ti caga ora l’uovo e tu te lo mangi, puoi ammalarti.
Non è sicuro, è difficile… ma possibile.
Perché il punto non è la freschezza, ma quel processo incredibile che si chiama pastorizzazione.

Nella prossima puntata.
Non sono un’esperta, ma ho google. E ce l’hai pure tu.
Cosa ci dice Wikipedia sulla pastorizzazione, cari bambini? Che tramite un processo termico si ammazzano i batteri. Una specie di sterilizzazione, ma a bassa temperatura.
Tu, con la tua gallina, l’hai fatta ‘sta roba? No.
Quindi c’è pericolo di salmonella.
Se sei così terrorizzata dalla salmonella (talmente tanto da non sapere che cazz’è un uovo e che cazz’è la salmonella) ti basta andare al supermercato e comprare le uova con scritto PASTORIZZATE. Che poi sono praticamente tutte.
Non biologiche. Non fresche. PASTORIZZATE e ti passa la paura.

Forza, andate dal cervello della blogghina impaurita, ne ha bisogno!
Pizzakaiju, che è sprezzante del pericolo ed inoltre si nutre di scorie radioattive, ovviamente compra le uova del contadino e quelle non sono pastorizzate. Ma tipo che se chiedo al contadino Scusa, sono pastorizzate? questo mi rincorre con l’ascia.

Ed è una roba ben più pericolosa della salmonella!
La realtà è che quando si mangia si devono accettare dei rischi e siccome queste uova qui sono veramente BESTIALI, io sfido la salmonella ogni giorno della mia esistenza.
Eh sì, anche perché io mangio ALMENO un uovo al giorno e non mi sono mai ammalata (né ho alcun problema col fegato, altra credenza popolare da sfatare).
Ma, filosofia del kaiju a parte, un appello: smettetela di andare in giro a rompere i coglioni parlando di cose di cui EVIDENTEMENTE non sapete una ceppa. Non basta incollarsi tre parole nella bocca e ripeterle, per rendervi sapienti. Ma poi, non ho capito, vi pagano a stronzata?

Eh, poi uno si incazza.
Facciamoci passare l’incazzatura mangiando, va.
Ricetta base del riso con le verdure, preparata una sera in cui non avevo fatto la spesa perché marzo è psicopatico (chi dice pazzerello verrà bannato dal blog forever).
Go, go, go!
Per preparare del riso con verdure, per due persone, hai bisogno di:
- 200 grammi di riso. Quello che ti pare, anche uno che hai comprato a caso e che non sai bene come usare;
- 600 grammi di verdure. Io ho usato melanzana, carote e zucchine, quindi ti farò vedere come ho preparato quelle. Ma è una ricetta svuotafrigo, guarda che c’hai ed usalo;
- un cipollotto (o uno scalogno o una cipolla);
- 20 grammi d’olio;
- sale, pepe.
Nessuno ti vieta di usare salumi usati ed anche un riso particolare, tipo quello nero.
Se usi la pancetta od un salume grasso usa solo 10 grammi d’olio e metti il salume proprio all’inizio, a sfrigolare da solo mentre ti occupi della cipolla:
Per il resto è tutto uguale.
Ma andiamo con ordine.
A me le carote piacciono al vapore, quindi le ho tagliate a tocchetti e le ho messe in una pentola. In quella pentola c’era un dito d’acqua ed il cestello per il vapore:
Come si prepara la roba al vapore? Chiudi col coperchio, attendi che l’acqua bolle e da lì inizia la cottura. Più o meno per le carote si aggira intorno ai 15-20 minuti: tu ogni tanto apri ed infilzale con la forchetta. Se sono trapassabili senza fatica, sono pronte.
Ogni volta che hai concluso la cottura al vapore, ricordati di aprire il coperchio e lasciare andare via il calore: spegnendo la fiamma infatti non interrompi il procedimento, continuerebbe a cuocere fino a calore scemato.
Durante la cottura delle carote puoi fare anche tutto il resto.
Metti l’acqua della pasta a bollire.
In una padella versa 20 grammi d’olio e fai soffriggere il cipollotto tritato.
Intanto taglia la melanzana a dadini e, appena la cipolla è colorata, caccia in padella pure lei.
Fai andare per una decina di minuti a fuoco medio, girando.
Intanto taglia le zucchine a rondelle.
La melanzana ha bisogno, in media, di una ventina di minuti di cottura. Se decidi di cuocere la carota, pure lei ha bisogno di 20 minuti. La zucchina una decina.
Quindi regolati un po’ tu.
I tempi dello spadellamento di tutte le verdure te le ho scritte in questo post qui.
Facciamo un altro esempio a caso? Metti che hai peperoni, fave e carote. Prima il peperone per una decina di minuti, poi le carote e quando tutto è quasi pronto caccia le fave (che quando cuociono dieci minuti è pure troppo. Se le fave sono sbacellate, uniscile insieme al riso, non han bisogno di cottura).
Tornando a noi, se hai seguito passo passo ogni mia mossa, dieci minuti dopo butti dentro anche le zucchine.
A fine cottura, se hai anche tu scelto la via delle carote al vapore, unisci le carote, ormai a fiamma spenta.
Mescola bene, aggiungi il sale ed un po’ di pepe.
Perché si aggiunge il sale solo alla fine? Perché quello fa uscire tutti i liquidi ed a me le verdure piacciono croccanti: se metti il sale ad inizio cottura, si spappolano.
La melanzana croccante non rimane, quindi rassegnati.
Appena il riso è pronto fallo saltare per una trentina di secondi insieme al condimento, con una fiamma media. Mescola bene.
Prepara i piatti, spolvera con un po’ di pepe se occorre, ed ecco qui cosa dovresti avere davanti a te:

Mangio con le bacchette così ci metto più tempo e mi sembra di mangiare tantissimissimo.
Ciao e buon appetito!