A volte pure per cucinare servono tutine da super eroi e mosse segrete.
Tipo questa.
Da quando ci conosciamo abbiamo imparato un bordello di robe. Ti ricordi quando non sapevamo preparare un risotto? Quando abbiamo cercato, senza istruzioni, di creare le nostre prime tagliatelle al cacao e non è venuto un cazzo? Oppure quella volta che abbiamo tentato per giorni di capire cosa fosse un baccalà e ci siamo rimasti male, perché su GialloZafferano affermavano si trattasse di un marsupiale e poi abbiamo scoperto essere un pesce?
Quanto è bello prendere in giro GZ.
Sì, ti ricordi.
Come ti ricordi che spesso abbiamo dovuto telefonare in pizzeria per rimediare i casini e che è stato disastroso quando ci siamo trasferiti qui in campagna ed abbiamo scoperto che, se fallivamo la cena, saremmo stati soli. Nel Cilento nessuno ci avrebbe sentito urlare. Nel Cilento non te la portano, la pizza a casa.
Noi Kaiju abbiamo reagito così, alla notizia.
Comunque ormai non è che SAPPIAMO cucinare, però un po’ bravini lo siamo diventati. Più bravini di quando siam partiti, su.
Però ci mancano certe robe, tipo gli utensili giusti.
Siamo così abituati alla comodità per diversamente abili della roba in pietra o antiaderente che snobbiamo chi ci urla che La pentola di coccio per i fagioli è meglio, la roba viene con un sapooooore.

E noi così. Già è tanto che non facciamo le pernacchie con le ascelle.
Che poi, in realtà, han ragione.
Abbiamo usato il wok: lo sai che la cottura è diversa, ormai è diventato uno dei tuoi mezzi preferiti.
E quindi ascolta il tuo Kaiju di riferimento: comprati una padella di alluminio. Ti dico pure quale: questa qui.
Ora ti racconto il perché, ma prima una premessa: non mi paga nessuno.
Però sono così colpita da questa padella che io non posso più vivere senza e sto mangiando talmente da Pazuzu che DEVI farti questo regalo. DEVI.
Sì, la tua vita cambierà per sempre.
Hai presente quando devi spostare la padella da un fornello all’altro, perché si surriscalda tutto? Il giocoliere, cristo dio.
Ecco. Con questa padella NO. Non so perché, non me ne frega manco un cazzo. So solo che è stabile nel suo calore, che la fiamma bassa è sempre sufficiente ed al massimo puoi stare sul fornello minuscolo giusto per alcune cotture di base (magari devi soffriggere solo la cipolla e basta).
Parliamo poi dei tempi di cottura: per alcuni cibi diminuiscono notevolmente.
SONO SERIA.
Non per tutto, sia chiaro: un sugo ha bisogno dei tempi da sugo, ma lì è questione di chimica. Il pomodoro meno di 20 minuti non può cuocere sennò non c’hasssenso, non c’ha e se cuoce pure 40 diventa più buono. C’è poco da ottimizzare, in quel caso.
Ma le verdure no. Con le verdure è questione solo di star lì e morire di tedio. L’ultima volta che ho cotto gli asparagi nella pentola di pietra hanno impiegato 25 minuti ed erano quelli selvatici. Ieri DIECI MINUTI ed erano pronti.
Certo, devi starci dietro. Non puoi pensare di allontanarti, andare a prendere un gelato, parlare con la vicina di casa, giocare a super mario. Devi stare lì, girare la roba, essere vigile.
Ma ti assicuro che ne vale la pena, senza dubbio.

Se vuoi fare il Critter ai fornelli sei sul blog sbagliato.
Infine – e l’ho lasciato come ultimo punto, ma in realtà è quello più importante – finalmente conoscerai Signor Amido.
Hai presente quando ti dicono (e ti ho sempre detto anche io) di non buttare l’acqua della pasta, che concludiamo la cottura in padella e blablabla?
Lo abbiamo sempre fatto, venivano bene le cose. Cosa fosse l’amido, però, era un mistero.
Adesso no. IO LO VEDO IN AZIONE. FISICAMENTE. E se ci ripassi il riso bollito, quasi si trasforma in RISOTTO.
Lo so che è INCREDIBILE. INCREDIBILE! RESISTI!
La prima volta che ho assistito a questa roba non potevo crederci. Stavo per commuovermi.
Poi quel STAVO PER si è mutato in commozione e lacrime a fiumi perché la roba È TROPPO BUONA. Talmente troppo che diventa ILLEGALE.
Il gusto cambia, ebbene sì.
Un’estasi continua.
Uno va a tavola così, cioè, proprio LA GIOIA.
In più – e poi basta, perché la ricetta che ti sto per dare non è manco breve – non devi manco mettere tanto grasso. Un cucchiaio d’olio fa molto più effetto: soffrigge di più, cuoce di più. SEMBRA di più.
Insomma, comprati ‘sta cazzo di padella.
Ironicamente non la useremo oggi, perché stiamo per preparare un robo ripieno tipo focaccia che deve cuocere in padella, ma ci serve l’antiaderenza.
Ma va beh, se io non faccio le cose a caso non sono contenta.
Go, go, go!

Tutti in cucina, ancora però rintronati da tante informazioni tutte insieme.
Per preparare un robo ripieno cotto in padella, per due persone, hai bisogno di:
- 300 grammi di farina 00;
- 150 grammi d’acqua;
- 6 grammi di lievito istantaneo;
- 10 grammi di olio extra vergine di oliva;
- 5 grammi di zucchero;
- 6 grammi di sale.
Per il ripieno hai bisogno di:
- 300 grammi di ricotta. Di mucca, di bufala, di capra, di canguro;
- 150 grammi di prosciutto cotto (o 300, se vuoi farlo solo con prosciutto);
- 50 grammi di salame piccante (o 100 o anche 150 se vuoi esagerare, se vuoi farcirla solo con salame).
Ovviamente il ripieno è solo il più semplice che m’è venuto in mente: puoi metterci dentro quello che ti pare e quando ne collauderò di nuovi ti darò gli altri abbinamenti. Per ora, accontentanti.
In ciotola metti i 300 grammi di farina e i sei grammi di sale. Mescola con la frusta.
Aggiungi 5 grammi di zucchero e 6 di lievito istantaneo. Questo qui:
Mescola di nuovo.
Aggiungi pure 10 grammi di olio, 150 grammi di acqua tiepida.
Inizia a mescolare tutto con un cucchiaio di legno. Appena puoi passa alle mani. Devi formare una palla omogenea. Ci vorrà un po’ per amalgamare tutto come si deve, una decina di minuti.
Dividi la palla a metà.
Ora munisciti di mattarello, carta da forno e prendi la padella che hai scelto di usare.
Cominciamo a stendere una delle due metà.
Mattarello, un po’ di forza, se si attacca al tavolo mettiti sopra la carta da forno che ti viene facile. Deve essere sottile, perché tieni conto che sennò col calore si gonfierebbe un po’ troppo.
Cerca di conferirgli una forma tonda e cerca di capire pure quanto lo vuoi grande. Per saperlo, basta che appoggi l’impasto che stai lavorando sulla padella che dovrai usare.
Così hai una mezza idea.
Finito questo, bucherella la superficie della sfoglia con una forchetta.
Ed ora fatti il culo stendendo l’altra metà.
Quando hai fatto, bucherella pure quella.
Ora bisogna farcirla.
Metti i 300 grammi di ricotta su uno dei due impasti.
Io metà di questa roba l’ho farcita col prosciutto. L’altra metà con il salame piccante.
Questo perché sono sempre indecisa e volevo provare più abbinamenti. A me è piaciuto più quello col prosciutto, te lo dico.
Fatto questo, bagna tutti i bordi dell’impasto con un pochino d’acqua. Pochissima. Puoi farlo usando il dito o un pennello.
Appoggia sopra l’altro impasto.
Dobbiamo chiuderlo bene. Puoi semplicemente fare pressione e lasciare che l’acqua funga da collante.
Oppure puoi fare come me: premere bene le due parti, rimboccarle, usarle come pongo.
Una volta chiuse, metti la padella sul fuoco.
Scaldala bene, che sia calda ma non super roventissima che poi carbonizzi tutti.
Munisciti di qualcosa per girare il robo. E sappi che il robo non può essere girato con il coperchio della padella come faresti con una frittata, perché si attaccherebbe per il calore. Devi usare o un piatto oppure una teglia da pizza, magari.
Io non lo sapevo e le bestemmie che ho lanciato sono state POTENTI.
Appena la padella è calda, mettici dentro la focaccia.
Io ho usato la carta da forno, ma altrimenti versa pochissimo olio e spalmalo con la carta da cucina, in modo che sia unta la padella ma che l’olio non si veda.
Chiudi col coperchio e fai cuocere per circa 5 minuti (o magari bastano 3, dipende dal calore e dalla padella). Controlla sotto, ogni tanto, che non si carbonizzi.
Quando è abbronzata girala. Come? Cazzi tuoi. Ma girala.
Chiudi di nuovo col coperchio, attendi altri 5 minuti (o comunque lo stesso tempo che hai atteso per l’altra parte) e poi basta, il robo è pronto.
A questo punto, per via del panico da giramento di robo, abbiamo poche foto. Ma ne abbiamo una della fetta, sei fortunato!
Ciao e buon appetito!