Hamburger al piatto, con cuor di burrata e pomodorini al forno

So che il foodporn va di moda di brutto. Quella roba supercicciosa – di solito insapore, ma non diciamolo a nessuno – colma di salse, formaggi filanti e grassi a fottere.
Eppure, ormai è chiaro, a me quel cibo proprio non attira.

Ti vedo stupito.

Alla fine mi ritrovo con un pasto da decine di migliaia di calorie e poco gusto: tu mastichi e senti un’accozzaglia di sapori mischiati ed indistinguibili.
Finisco di mangiare e mi sento insoddisfatta e mi sembra di avere sprecato il cibo. Buona la mozzarella, il pesto, il cheddar, la barbecue, la salsiccia e il caramello… ma tutto insieme?
Tutto insieme anche no, dai.

So di stare camminando in un campo minato, ma noi Kaiju non temiamo di dire la Verità.

Così dopo l’ennesimo cheeseburger immerso in salse e menate varie ho deciso che basta. Mi piace l’hamburger, mi piacciono anche tantissimi contorni. Però basta coi panini.
BASTA.
Perché inserire in un panino la burrata e i pomodorini cucinati per due ore al forno, a me, sembra una bestemmia. E non di quelle bestemmie carine, quelle che mi divertono. Proprio una di quelle bestemmie che tiri quando sbatti il mignolino contro gli spigoli, di quelle che si sentono riecheggiare in tutto il multiverso.
Uno spreco di materia prima, uno spreco di lavoro.

Detto questo, partiamo.
Go, go, go!

Per preparare 2 hamburger con cuor di burrata e pomodorini al forno, per due persone, hai bisogno di:

  • 500 grammi di macinato. Io uso quello di vitellino, ma tu puoi usare quello che ti pare;
  • 800 grammi di pomodorini, più o meno;
  • 20 grammi di zucchero, dieci di olio, aglio secco ed origano per condire i pomodori;
  • 250 grammi di cuore di burrata. Puoi usare anche la stracciatella (che è la stessa cosa) od un altro formaggio a piacere. Persino lo stracchino, se proprio sei in vena di eresia.

Per i pomodori ci vorranno due ore di cottura al forno, quindi preparali la mattina per la sera. Anche perché sono più buoni tiepidi o addirittura freddi, quindi regolati.

Lava i pomodorini e tagliali a metà.
Mettili in una teglia foderata di carta forno.

Condiscili: aglio secco, zucchero (mettilo con un cucchiaino, io alla fine l’ho misurato ed erano circa 20 grammi totali), un filo d’olio (circa 10 grammi totali) ed origano.

Preriscalda il forno a 140 gradi.
Appena è caldo metti i pomodori e lasciali andare per 2 ore.
Ecco come saranno a fine cottura:

Passiamo al piatto finito.
Creare un hamburger è una stronzata immane: dividi il macinato in due parti e forma delle polpette. Schiaccia le polpette con le mani, devono essere piatte, circa.
Metti sale solo sulle superfici esterne. Se lo metti dentro diventa carne stopposa e noi non lo vogliamo.

Anche cuocere gli hamburger ha la stessa facilità.
Scalda una piastra senza aggiungere olio.
Appena è rovente, adagia la carne.

Usa una fiamma alta e gira l’hamburger ogni due o tre minuti, fino a che ottieni una bella abbronzatura esterna.

Dentro però la carne non deve essere super cotta. Anzi, a me piace quasi al sangue, quindi quando ottengo il colore che vedi qui sopra la preparazione è già finita.
Se a te al sangue fa schifo, puoi bucherellare le superfici per essere sicura che si cuocia anche l’interno. In caso ti è concesso, dopo la bruciatura esterna, di abbassare la fiamma per avere il macinato ben cotto. Ma secondo me così non è buono.

Ora composizione del piatto!
Hamburger al centro, spalma la burrata sulla superficie e concludi con qualche pomodorino.
Ecco cosa dovresti avere davanti:

Ciao e buon appetito!

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Pomodori ripieni di riso

Tutti nutrizionisti, tutti Azzurri di Sci, tutti con una dieta sana ed equilibrata e tutti personal trainer.
Tutti grandi acquirenti di barrette proteiche pure quando lo sport più praticato è quello del pesaculismo sul divano, perché si sa: le proteine fanno aumentare la massa magra. Fa niente se non riesci manco a salire una rampa di scale senza che le ginocchia ti cedano ed il fiato ti si spezzi (e quelli che ti vedono stan già lì col telefono in mano per chiamare un’ambulanza, che l’infarto più che una possibilità pare una certezza).

Tutti che sanno più di te del tuo corpo pure se – o, oserei dire, soprattutto se – manco sanno come ti chiami.

Tanto io li immagino tutti così.

Ti alleni troppo è il nuovo erede dei secolari Pensi troppo, Che problemi ti fai, Non bevi abbastanza, Il riposo è più importante dell’allenamento, Lo zucchero fa male, Il lavoro nobilita, quando c’era lui i treni passavano in orario. 

Più non fanno un cazzo e più sono coach.
Più vanno in palestra 40 minuti a settimana (per la prova costume, sia chiaro) e più sono nati atleti.

Magari si potesse risolvere tutto così.

Poi ti confronti con quelli che si allenano sul serio e vorrebbero fare di più. Quelli che non hanno un preparatore fisico, quelli che non li contano i macro ma che mangiano e basta, quelli che gli racconti qual è la tua routine quotidiana e si complimentano con te o si stupiscono ma mai, mai, si sognerebbero di dire che non va bene.
Perché chi l’ha deciso che non va bene? Gli stessi che saltano la corda come se dovessero prepararsi ad un round pugilistico e quindi vai con le solite cagate da 3 minuti HIT e poi riposo?

Ma li avete mai fatti 10 minuti di sacco di seguito, nella vostra vita?
Sapete che vuol dire arrivare ai 30 minuti ed essere così stremati che ormai non si riesce manco più ad alzare un braccio? Che più che cazzotti ormai date carezze, talmente non c’è più forza nel corpo?
Ah, ma quello è un allenamento a bassa intensità. Perché così c’è scritto su wikipedia.

Tapparsi la bocca per non bestemmiare.

Il giorno di riposo è poi un grande bluff. Io ho bisogno di più cibo, al massimo, non di stare col culo davanti alla tv per una giornata per ripigliarmi. Il mio corpo sta di merda quando si riposa e ne esce stressato più che mai.
Li inserivo, un tempo, i giorni di riposo.
Li ho tolti dopo che, per la decima volta di seguito, mi sono trasformata in Hulk.

Anche questo è un ottimo modo per risolvere ogni situazione.

Nella mia vita ho sempre fatto tutto TROPPO. Leggi troppo. Cammini troppo. Ridi troppo. Sei sempre troppo arrabbiata. Guardi troppi film.
A seconda del momento storico e della moda imperante, tutto quello che facevo era TROPPO.

Ed io dico che l’unica cosa che è di troppo è il non farsi mai abbastanza i fatti propri. È andare in giro a parlare di sport quando già trascinarsi fino al cesso è una fatica esagerata. Un po’ come quelli che fingono di essere dei fini mangiatori quando si ingozzano al fast food: dai, su, è ovvio che non abbiamo nulla da dirci.

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Le classici frasi fatte che ti rivolgeranno nella vita.

Sì, dico le stesse cose.
E grazie al cazzo, ogni giorno mi tocca sentirle, ‘ste cagate. Da qualche parte mi dovrò pur sfogare, no?

Ma ora facciamo questa ricetta che ho rubato a Luca Pappagallo. Ti consiglio di preparare questi pomodori la mattina per la sera, perché mangiarli da freddi – soprattutto in questo momento  di caldo torrido – è la scelta più saggia.

Go, go, go!

Di corsa in cucina!

Per preparare dei pomodori ripieni di riso, per due persone, hai bisogno di:

  • 8 pomodori grossi. Veramente 8, non c’è bisogno di pesarli. Devono solo essere abbastanza grandi da essere scavati;
  • il succo di un limone. Poi ti faccio vedere la grandezza di quello che ho usato io;
  • 60 grammi d’olio. Sono tanti, in realtà quelli che useremo nelle patate rimarranno nell’acqua;
  • 60 grammi di concentrato di pomodoro. Non lo uso mai, ma temevo che la passata di pomodoro fosse troppo acquosa;
  • una cipolla rossa o una cipolla di tropea;
  • parecchie foglie di menta;
  • 5 grammi di aneto;
  • 5 grammi di paprika dolce;
  • pepe nero, sale;
  • un po’ di peperoncino in polvere;
  • 250 grammi di riso originario;
  • origano;
  • 300 grammi di patate. So che sembrano poche, ma poi ti spiego.

Come ti dicevo, il mio consiglio è di prepararlo la mattina per la sera. Sappi che, qualsiasi sia la tua decisione, comunque ci vorranno un paio d’ore di preparazione. 

Innanzitutto ti presento il pomodoro.

Lo step numero uno consiste nella decapitazione.

Davanti a te ora hai questo pomodoro mozzato:

Dobbiamo togliere tutto il ripieno (che non devi assolutamente buttare, ci serve) e per farlo bisogna scavare il pomodoro con un cucchiaino.

Non usare eccessiva violenta, perché il pomodoro non deve rompersi. Se senti troppa resistenza, incidi la polpa con un coltello e poi scava.
Scava bene bene, fino in fondo ed in ogni centimetro di pomodoro.

Ripeti l’operazione per tutti i pomodori.
Ecco cosa dovresti avere davanti:

Nella ciotola dovresti avere tutto il succo:

Innanzitutto tritalo col mixer ad immersione.

Poi partiamo col condimento.
Metti un po’ di pepe nero, 5 grammi di paprika dolce, un po’ di peperoncino in polvere e 30 grammi di concentrato di pomodoro.
Mescola bene, fino a quando il concentrato sarà bello sciolto.

Trita ora la cipolla con un mixer, poi aggiungi pure lei nella ciotola.

Tagliuzza con le mani la menta ed aggiungi pure lei. Caccia dentro anche 5 grammi di aneto.

Spremi il succo di un limone e poi aggiungilo.
Ecco il mio, così più o meno ti regoli:

Aggiungi un po’ di sale e 30 grammi d’olio.
Mescola bene.

Infine unisci i 250 grammi di riso. Crudo, ovviamente.

Ora dobbiamo lasciare riposare il riso per almeno 45 minuti, quindi occupiamoci delle patate.
Purtroppo le patate non saranno molte e dico purtroppo perché quando le mangerai (soprattutto se le condisci con della paprika, cosa che ti consiglio) saranno così mondiali che ve le litigherete.
Però lo sai che le patate impiegano tanto tempo a prepararsi, quindi se aumenti la dose il rischio è di non riuscire ad averle pronte in contemporanea ai pomodori.

Tagliale a rondelle non troppo spesse ma manco finissime:

Sciogli 30 grammi di concentrato di pomodoro in acqua. Quanta acqua? Quella che servirà per coprire le patate.

Sposta patate ed acqua in una ciotola e condisci il tutto con sale, altri 30 grammi d’olio ed abbondante origano.

Abbiamo quasi finito le preparazioni.
Metti poco olio nella teglia in cui stai per poggiare i pomodori (5 grammi bastano ed avanzano) ed ungila in ogni sua parte.
Adagia poi i pomodori sopra e cospargi ogni pomodoro con un po’ di zucchero. Non tanto, tipo come se mettessi il sale fino.

Ora ci tocca aspettare fino a quando il riso avrà assorbito il liquido del pomodoro e ci vorrà circa 45 minuti-un’ora.

Siamo pronti, quindi accendi il forno a 200 gradi, modalità statica.
Riempi ogni pomodoro col riso. Se avanza non ti preoccupare: cacciane tra un pomodoro e l’altro, sarà buonissimo lo stesso.

Posiziona ora le patate nella teglia. Un po’ sopra, un po’ tra un pomodoro e l’altro. non li devi foderare, sono solo 4 patate sparse.

Portati dietro pure una cucchiaiata del liquido delle patate e bagna la superficie di tutto quanto. Una cucchiaiata abbondante, ma non esagerare che poi annacqui tutto. Tipo così:

Ora si va in forno.
200 gradi per un’ora, più o meno. Ma controlla, che non si sa mai.
Ecco cosa uscirà:

Ora lasciali raffreddare un po’, poi prepara le porzioni.
Ecco un incontro ravvicinato:

Ed ecco quasi tutta la porzione. Dico quasi, perché 4 nel piatto non ci stavano:

Ciao e buon appetito!

Caserecce con pomodorini al forno e pancetta fritta.

Dai, accendi il forno che dobbiamo cuocere i pomodorini per ben due ore. 

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Ma no, non reagire così violentemente.

Fidati.
So che sembra uno spreco far appassire i pomodori tutto quel tempo per poi distruggerli in un sugo, ma sappi che il gusto ne guadagnerà. Sarà totalmente differente dalle salse al pomodoro cui sei abituata: più dolce, più delicato.
E poi avrai la casa che profumerà di pomodori per tutto il giorno. Ti giuro, ne vale la pena.

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E se ho convinto Hulk a darmi retta, penso di poter convincere anche te.

A coloro cui non piacciono i sughi pieni di pellette – quei bei sughi caserecci, saporiti, che trasudano contadinità in ogni aspetto – e che quindi si muniscono di mixer ad immersione per combattere le impurità, c’ho solo una cosa da dire:

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Perché il Kaiju è democratico. E sì, la parola sugo verrà ripetuta altre 30 volte nel corso di questo post.

Ho rubato la ricetta a Luca Pappagallo, come spesso accade quando di mezzo c’è tanta ciccia e mondialità insieme.

Premesse fatte, dunque Go, go, go!

Per preparare delle caserecce con pomodorini al forno e pancetta fritta, per due persone, hai bisogno di:

  • 180 grammi di caserecce o altra pasta corta;
  • 500 grammi di pomodorini ciliegini o pachino. Non usare i datterini: non sono adatti;
  • 100 grammi di pancetta tesa. Se riesci a trovare una bella pancetta aromatizzata, magari piccantina, ancora meglio;
  • 30 grammi d’olio;
  • origano, 2 spicchi d’aglio;
  • 50 grammi di parmigiano.
  • Per la scelta della padella: alluminio agnelli è perfetta, pure se le foto mostrano quella antiaderente.

Accendi il forno a 120 gradi.
Metti i pomodorini in una teglia, senza aggiungere grassi, che a quelli ci penseremo dopo.

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Fai cuocere per due ore. Non devono spatasciarsi, solo appassire. Quindi se i tuoi pomodorini fossero leggermente più piccoli e si dovessero iniziare a rompere, spegni prima il forno.
Nel frattempo vai a cazzeggiare in quel modo unico che ti contraddistingue.

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Ti immagino così.

Dopo due ore, ecco che aspetto avranno i pomodorini:

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Ora metti a bollire l’acqua della pasta.
Taglia a listarelle la pancetta. Pezzi non piccoli, sennò bruci tutta la madonna. Tipo così:

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Versa 30 grammi d’olio in una padella e scaldali bene, a fiamma alta.
Appena tutto è caldissimo, adagiaci dentro la pancetta:

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Fai friggere finché diventa bella colorata, girando una volta, sempre usando una fiamma alta. Ci vorrà qualche minuto, abbi fede.

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La bellezza.

Appena è pronta togli la pancetta con l’aiuto di una schiumarola o di una pinza e falla riposare in un piatto. Allontana anche la padella dal fuoco, per fare abbassare un po’ la temperatura. Anche per un minuto, se occorre.

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Rimetti la padella sul fuoco, usando sempre una fiamma piuttosto vivace, e nell’olio in cui hai fritto la pancetta, aggiungi due spicchi d’aglio interi  (schiacciati) e i pomodorini.

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Cospargi con dell’origano e schiaccia leggermente i pomodorini con la tua fedele schiumarola.

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Questo sugo avrà bisogno di cuocere dieci-quindici minuti, quindi quando vedi che inizia a restringersi (e quindi magari inizierai a bagnare con l’acqua calda) puoi buttare la pasta, che però dovrai levare 3 minuti prima del tempo indicato sulla confezione.
Fossi in te non aggiungerei sale: i pomodorini sono dolci, ma presto verranno raggiunti dalla pancetta e dal parmigiano, quindi avrai sapori forti a buttare.

Nel caso dovessi prolungare la cottura per qualsiasi ragione, non è affatto grave: limitati ad abbassare la temperatura al minimo e a bagnare con l’acqua della pasta se il sugo dovesse asciugarsi.

Gratta dunque anche i 50 grammi di parmigiano.

Come ti ho preannunciato, mano a mano che il sugo si restringe aggiungi acqua della pasta, che ti aiuterà a formare una cremina. Senza paura di abbondare.

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Leva gli spicchi d’aglio con una pinza e scola le caserecce direttamente nella padella, senza buttare l’acqua di cottura. Concludi lì la preparazione, a fiamma medio alta e bagnando ulterioremente se dovesse evaporare troppo.

La pasta deve assorbire quasi tutto il liquido ed ecco come deve apparire, verso la fine:

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A fiamma spenta aggiungi la pancetta, il parmigiano e mescola benissimo.

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Prepara i piatti ed ammira la bellezza:

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Mezzo pomeriggio per creare una pasta al sugo. Ma che pasta al sugo, eh?
Uno dei capolavori di questa esistenza.

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Sguardi colmi di soddisfazione.

Ciao e buon appetito!