Orecchiette al sugo con crema di ricotta

Non so se hai mai avuto a che fare col radicchio. Io sì, ma talmente tanti anni fa che le ricette che trovi qui sul blog hanno ancora le foto brutte: segno inequivocabile che non ho mai più ripetuto l’esperimento.
Beh, pochi giorni fa ho preparato un risotto solo con radicchio e parmigiano e faceva così schifo, ma così schifo, che è finito dritto nel cesso.

Una tragedia proprio. 

Ma non è finita qui.
Due sere dopo altro risotto ed altra tristezza, solo che questa volta mi sono fatta un culo così per cucinarlo. Si trattava di un risotto alla pescatora e mi ci sono volute più di due ore per farlo. Prepara il brodo di pesce, cuoci tutto a parte, poi suda freddo perché il risotto non è mai un piatto facile.
Risultato? Un sacco di lavoro per niente. Ce lo siamo mangiato, ma tutto quello spadellare non è stato ripagato dal sapore. Ogni boccone era noia mortale.

Frustrazione.

Poi ho scovato una ricetta per la pancetta al forno. Sembrava facile, sembrava mondiale.
Quasi tre ore di cottura.
Esce fuori dal  forno, ha una bella faccia, dico io.
Primo morso: lo schifo.
No, la ricetta era sbagliata. Doveva cuocere molto di più e non a quella temperatura. Cristodio, la madonna, gesùbambino.
La pancetta se l’è mangiata il gatto.

Poi dicono che bestemmi.

Per fortuna ho il gruppo #mangiaconpizzakaiju (che ho aperto su Instagram) e La Cucina di Mad Max mi è venuto in aiuto con un piatto davvero buono e anche semplice. Ci voleva proprio.
Una pasta al sugo con la crema di ricotta, si prepara in meno di 40 minuti e siamo tutti contenti, con le panze piene e i gatti mangiano il tonno in scatola, come dovrebbe essere.

Go, go, go!

Tutti in cucina!

Per preparare delle orecchiette al sugo con crema di ricotta, per due persone, hai bisogno di:

  • 180 grammi di orecchiette;
  • 200 grammi di ricotta. Quella che vuoi;
  • 400 grammi di passata di pomodoro;
  • 1 cipolla;
  • 2 carote;
  • 20 grammi d’olio;
  • 200 grammi d’acqua;
  • sale;
  • basilico.

Inizia raschiando le carote con un pelapatate.

Poi una tagliala a tocchetti un po’ grandi.
L’altra tritala nel mixer insieme ad una cipolla.

Versa 20 grammi d’olio nella pentola e butta dentro anche il trito.

Fai soffriggere per qualche minuto, poi aggiungi la carota a pezzetti.

Prosegui per altri due minuti, poi versa i 400 grammi di passata di pomodoro.

Versa anche 200 grammi d’acqua e fai cuocere, a fiamma bassa, per 30 minuti.
Nel frattempo metti l’acqua della pasta a bollire e prepariamo la crema di ricotta.

Caccia 200 grammi di ricotta in una ciotola.
Aggiungi acqua tiepida poco per volta (puoi usare pure quella della pasta, a patto che non sia strabollente) e lavora tutto con una forchetta.

Devi ottenere una crema, non solida, non liquida. Anche più liquida di quella che vedi qui sotto (come sai, fotografare le cose bianche non è semplice).

Se il sugo è quasi pronto, puoi buttare anche la pasta. 

A fine cottura assaggia il sugo ed aggiungi sale e delle foglie di basilico spezzettate a mano.

Scola la pasta, cacciala nel sugo e mescola bene.

Ci siamo.
Prepara le porzioni. Prima la pasta:

Poi la crema di ricotta, decorando con del basilico (che fa bene ai capelli, fa bene alla pelle e se te lo mangi è pure meglio).
Ecco cosa dovresti avere davanti a te:

Ciao e buon appetito!

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Orecchiette con salsiccia e peperoni cruschi (+ Thomas Hungry: come domare il Garbage Kid che vive dentro te)

Se ti dicessi che puoi mangiarti 12 pizze e rimanere con gli addominali scolpiti?
E se rilanciassi, affermando che è possibile scofanarsi 9500 calorie di roba pan di stelle (tra crema e biscotti e gelati e torte e cereali) avendo però sempre il fisico di Capitan America, come la prenderesti?

Ti capisco.

Come sai sono anni che vivo in una psicopatia perenne (tendente anche allo scoramento, se non addirittura alla depressione) che mi porta un giorno a mangiare come uno di quei ciccioni che si vedono da Nowzaradan ed il giorno dopo a pentirmi, gridando MAI PIU’ e riempiendo lo stomaco di riso punitivo, bollito e scondito.

Vivendo l’intera giornata salutista in preda a convulsioni perché la mia testa urla, in loop, che sono una testa di cazzo e che ho vanificato un mese di palestra.

I saggi che non muovono il culo dal divano dal 1925 ti dicono che devi bere tanta acqua, che è vitale non mangiare i carboidrati la sera, che è più importante il riposo dell’allenamento, che l’olio fa bene alla salute perché è un grasso buono e che mai – MAI – bisogna uscire nelle ore più calde.
E poi si sa che donna baffuta è sempre piaciuta, che una rondine non fa primavera e che non puoi fare i conti senza l’oste.

Eh, come no.

Ma finalmente tutte le mia angosce possono andare a fanculo perché ho scoperto Thomas Hungry.
Ti direi Vai sul suo canale youtube, seguilo su Instagram e cambia anche te la tua esistenza, ma una mini presentazione ci sta.

Partiamo dall’ovvio: Thomas è un ragazzo che fa un sacco di palestra, con un ottimo fisico e che nei suoi video si sfonda di cibo. Spazzatura e non, l’importante è mangiare e riuscire a superare delle sfide caloriche assurde.
Stiamo parlando di sgarri da 25000 calorie. Sì, gli zeri sono giusti: VENTICINQUEMILA.

 

Ammetto che pure per me sono tantissime. Nei miei giorni peggiori ho forse toccato le cinquemila. Ma proprio impegnandomi di brutto.

I video sono divertenti, non annoiano pure durando anche 40 minuti e ti fanno venire fame. Se con YoutuboAncheIo è l’orrore a prendere il sopravvento, con Thomas arriva l’invidia.
Reazione differente solo perché è palestrato invece di essere grasso?
No. È perché si vede quanto cazzo è contento, mentre mangia e rutta e si smerda di cioccolata.

È stato subito amore.

Finito il cheat day, Thomas filma le sue giornate su Instagram. Giornate che conosco molto bene, perché sono tutte uguali e tutte identiche alle mie: ci si alza, si fa sport, si va a camminare, si mangia. Pesi, cardio, pappa, pesi, cardio, camminata, pappa, in una routine sempre uguale ma che funziona.
Ma cosa si mangia? E qui parte il progetto d’esistenza di Thomas Hungry: un regime alimentare rigidissimo, dove si contano i macronutrienti e le calorie in maniera rigorosa e non si sgarra. Mai.

Alimentazione sana e tanto movimento, proprio come ripetono i salutisti.

Osservando questo rigore totale, questo impegno costante e questi pasti abbondanti ma tranquillissimi, non puoi che sentirti ispirato.
L’ispirazione sale ancora di più quando capiti in video come questo, dove ti aiuta a capire come risolvere la questione sgarro, ossia come rimediare a quei giorni in cui il Kraken decide di prendere il sopravvento?

Thomas Hungry: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la dieta.

Basta col mangiare piangendo ad ogni barretta di cioccolata, sentendosi in colpa manco stessi sgozzando un neonato.
Bisogna vivere con disciplina ed abnegazione, poi buttarsi dentro ai barattoli di nutella per affogarci, senza rimpianti.
La dieta – che non è neanche male, ora che la sto seguendo da 4 giorni – è un sacrificio che faccio volentieri, se poi vengo ripagata da tutto il cibo che voglio. Per 24 ore.

Sono 4 giorni che penso in cosa consisterà il mio primo sgarro controllato: tante idee, tutte grassissime.

In cosa consiste il mio nuovo regime alimentare? Innanzitutto ho diminuito le calorie: sono passata dalle mie solite 2000-2200 a 1800.
Queste 1800 sono suddivise in tre pasti (colazione, pranzo e cena) contando più che altro i macronutrienti: e non ti immagini quanto cazzo sto mangiando.
Poiché per stare dentro ai valori sono costretta a dei pasti veri, non più ai dolci che caratterizzavano i miei pranzi. Questo significa avere un sacco di forze, un sacco di pappa nello stomaco e mai – intendo MAI – fame vera.
Capitan Ovvio? Forse.
Tuttavia nessuno prima di Thomas Hungry era riuscito a convincermi a compiere questi passi verso la sanità mentale.

Lo so, lo so, ma vedrai il giorno di sgarro che cazzo combino, vai tranquillo.

Chi pensa che questa non sia vita sana, che prima o poi ci rimani secco ingerendo tutte quelle porcate insieme, che blablabla dovrebbe un attimo guardarsi dal di fuori durante la vita di ogni giorno.
Quanti sacchetti di patatine mangiate, nel corso di un mese? Quanti sgarri piccoli compite, che tanto che vuoi che sia una merendina? Quante volte dite Domani andrò dal nutrizionista ed intanto vi sparate una lasagna stracotta nella sugna?
Siete forse meglio di chi invece decide di mangiare sano ed equilibrato per 6 giorni, per massacrarsi nel settimo?
Per non parlare del vostro fisico infelice, che voi chiamate Ossa Grosse.

Ceeeeeeerto.

Ma, al di là di ogni giudizio del cazzo, quello che a me importa è che finalmente ho trovato pace.
Io ho lo spirito del soldato: mi sveglio all’alba (che in questo periodo è alle 5 ed un quarto), caffè e poi allenamento, allenamento ed ancora allenamento. Poi pappa ed infine riposo. Bastava darmi delle regole alimentari comprensibili (e con una ricompensa palpabile) da seguire in maniera precisa ed io le avrei seguite. Non troiate come La sera non si mangiano carboidrati, magari dette con in mano un paninazzo grondante di maionese e porchetta.

Vi sputo i semi in faccia, salutisti del menga.

In questi giorni mi sento come se avessi trovato la risposta a tutte le domande dell’universo.
E quella risposta non è 42, cari nerd del cazzo. Quella risposta è Thomas Hungry.

Ora mangiamo e mangiamo una roba grassissima.

59 grammi di grassi in un piatto di pasta. Sei avvisato.

Ho rubato la ricetta a Diario di Bordo in Cucina e non è la prima volta, infatti si becca l’inserimento nel blogroll, perché mi ha fatto mangiare troppo bene e se lo merita.
Qui dentro c’è salsiccia, un sacco di formaggio e pure i peperoni cruschi, che non avevo mai provato in vita mia.
Ma andiamo con ordine: Go, go, go!

Per preparare delle orecchiette con salsiccia e peperoni cruschi, per due persone, hai bisogno di:

  • 180 grammi di orecchiette;
  • 50 grammi di panko (se non ce l’hai puoi usare tranquillamente del pane grattugiato, ma col panko è più buono);
  • 20 grammi d’olio complessivi, da usare in momenti diversi;
  • 40 grammi di peperoni cruschi secchi. Se non li trovi puoi sostituirli anche con i pomodori secchi, ma non sott’olio;
  • 200 grammi di salsiccia;
  • 150 grammi di formaggio Brigante piccante. Si tratta di un pecorino semistagionato, se vuoi puoi sostituirlo con un formaggio caciottoso a tua scelta;
  • uno spicchio d’aglio.

Intanto una bella panoramica dei protagonisti della serata:

Prepariamo ‘sto piatto con calma, che di cose da fare ce ne sono tante.
Partiamo dal panko (o dal pangrattato, se hai scelto il pangrattato): dobbiamo farlo tostare in padella. Però lo facciamo usando anche un po’ d’olio, così si insaporisce.
Quindi versa 10 grammi d’olio in una padellina e falli scaldare bene.
Aggiungi ora il panko.

Usa una fiamma bassa e gira spesso. Il panko deve ben tostarsi, assorbire l’olio e cambiare colore. 
Ci vorrà un po’.
Quando hai finito, mettilo in un recipiente (se lo lasci nel padellino continuerà a tostarsi anche a fiamma spenta, quindi non fare la pigra).

Passiamo agli altri ingredienti.
Togli la camicia ad uno spicchio d’aglio e schiaccialo leggermente.
Leva il budello alla salsiccia e riducila a pezzetti.

Sbriciola i peperoni cruschi, senza buttare i semi:

Infine taglia a dadini piccoli il formaggio.

Siamo pronti per iniziare, quindi metti a bollire l’acqua della pasta.

In una padella ampia versa 10 grammi d’olio, falli scaldare bene e poi metti a soffriggere lo spicchio d’aglio. Inclina la padella in modo da fare raggruppare l’olio in un solo punto, così si aromatizza bene:

Appena l’aglio è colorato, toglilo e buttalo.
Caccia in padella la salsiccia.

Fai andare a fiamma medio bassa, girando spesso. Se hai dei pezzi di salsiccia meno sbriciolosi, puoi anche starci meno dietro. Qui la salsiccia non è il massimo dell’esistenza e tende a trasformarsi in piccoli grumi maialosi, quindi non posso mai allontanarmi dalla padella.
La salsiccia sarà pronta quando sarà bella abbrustolita.

Spegni la fiamma (ma riaccendila un minuto prima dell’arrivo della pasta) ed aggiungi i peperoni cruschi. Mescola bene.

Scola la pasta un paio di minuti prima del tempo indicato sulla confezione, senza buttare la sua acqua di cottura.
Cacciala in padella e fai saltare per un minuto.

Unisci poi il formaggio.

Mescola bene concludendo la cottura e bagna con l’acqua nel caso il risultato fosse troppo asciutto. Il formaggio si scioglierà praticamente del tutto.

Solo a fiamma spenta aggiungi 25 grammi di panko.

Mescola il tutto e siamo pronti.
Prepara le porzioni e spolvera ogni piatto col rimanente panko.
Ecco cosa dovresti avere davanti a te:

Prima di salutarti ecco i valori nutrizionali del tuo piatto.
Con una porzione di orecchiette ti mangi:

  • 1074 calorie;
  • 85 grammi di carboidrati;
  • 50 grammi di proteine;
  • 59 grammi di grassi.

Ciao e buon appetito!