Melanzane ripiene di cous cous

Il faro sull’isola deserta, due uomini, la pazzia, le sirene. Ma soprattutto il bianco e nero suggestivo, fighetto, perfetto.
Sì, ok. Però che due palle.

Eh, che permaloso.

Ho appena finito The Lighthouse, non mi è piaciuto, ma non è questo il punto. Il punto è: mi sarebbe piaciuto vent’anni fa? A volte sospetto che tutta questa criticità verso il cinema (e lasciamo stare i videogiochi, non iniziamo proprio a parlarne) sia causata dalla troppa esperienza. Voglio dire, ho passato ALMENO quindici anni della mia vita a guardare 2 film al giorno MINIMO. C’era addirittura un periodo in cui entravo al cinema al primo spettacolo delle 14 ed uscivo dalle sale dopo l’ultimo, verso mezzanotte.

#idk if i did something different but. it seems a lil better from love me tender

Sì, lo so, allucinante.

Mi piaceva tutto? Proprio no, anzi, la merda era a chilate. Però la mia sopportazione era molto più alta di adesso. Ora mi annoio dopo 15 minuti scarsi di visione: riesco ad indovinare subito le trame, i dialoghi mi fanno cascare i coglioni, detesto certe scelte narrative e pure alcuni montaggi (e persino certe regie). E sì, non ho simpatia verso roba alla The Lighthouse, con una spocchia che manco Antonioni.

Ma per favore, che ogni fotogramma gridava FORTISSIMO ARRRTE!

Se oggi avessi visto Gerry per la prima volta mi sarebbe piaciuto? O Antichrist?
Blue Velvet sarebbe uno dei miei film preferiti se l’avessi guardato l’anno scorso o l’avrei bollato come troppo strano e quindi pretenzioso?

Poi mi ricordo che mica tutto mi è piaciuto, pure se avrebbe dovuto perché impregnato della filosofia LO FAMO STRANO. Prendiamo Tetsuo. L’ho visto non so quante volte, ma la rottura di cazzo ha sempre vinto. Un film di un’ora e dieci sull’esagerata meccanizzazione dell’uomo io non lo reggo, non ce la posso fare.
Metafore grosse come piramidi. Non c’è niente di sottile, ti sbattono in faccia la morale del menga e tu lì, a sorbirti mutazioni di cui manco si capisce una ceppa.

Tutto stile e niente ciccia.

Un’altra cosa che può essere vera è che prima avevo davanti a me una palata di capolavori mai visti. Pensa avere un Apocalypse Now da parte, nel 2020. Un Taxi Driver.
Mi sono messa da parte giusto Bela Tarr, ma ci vuole pure il mood giusto per affrontarlo.

No, non è CinicoTv

Ora ho visto tutto. TUTTO. Persino la piccola perla rumena, capolavoro del rutilante 1945. Perché quando dico tutto, intendo TUTTO.
Quindi faccio slalom tra i film nuovi quasi tutti cagosi e quello che rimane del passato, che se non l’ho visto fino ad oggi quell’opera minore con Clint Eastwood ci sarà pure un perché.

#bbelcher from gwen's edits.

Quanto mi manchi, Hannibal.

Mi spiace essere arrivata a guardare un film alla settimana, è come se mancasse un pezzo di me. Tuttavia solo l’idea di accendere la televisione e sorbirmi l’ennesima puttanata mi devasta.
Ho smesso pure con le maratone di videogiochi da 10 ore (con platini annessi) ed ancora non sono riuscita a farmene una ragione.

Mi piacerebbe riuscire a recuperare, almeno una volta ogni tanto, quello stupore là, quello che mi ha portato ad avere circa 1000 magliette nell’armadio. Voglio dire, qualcosa c’è stampato su ogni cazzo di maglietta.
Il pianeta delle scimmie, The Stuff, Taxi Driver, Killer Clown from Outer Space. God of War, The last Of Us, persino quella troiata di The Walking Dead. Ora la sensazione che provo di più è la noia.
#doctor who from was Luke-skywalker

No, il Dottore si è rotto il cazzo del cinema Terrestre. Non sei tu, Martha.

Per fortuna ieri è uscito il nuovo video di Gabbani ed il tedio è stato sostituito, per tre minuti e rotti, dalla necessità di imparare le nuove mosse del ballo dell’estate.

Oh, però c’è da dire una roba: il cibo, invece, mi entusiasma sempre più.
Oggi altra ricetta rubata a Sensei Luca Pappagallo: melanzane ripiene di cus cus.

Go, go, go!

Mi dispiace, oggi no.

Per preparare delle melanzane ripiene di cuscus, per due persone, hai bisogno di:

  • 2 melanzane. Quelle tonde e ciccione. Proprio 2, non ti serve pesarle;
  • 200 grammi di cous cous;
  • 200 grammi di brodo vegetale;
  • 5 grammi d’olio per il cuscus + filo d’olio da mettere sulle melanzane (sempre intorno ai 5 grammi);
  • la scorza di un limone;
  • qualche foglia di basilico;
  • 250 grammi di salmone affumicato.

Innanzitutto ti serve del brodo vegetale, preparato nel solito modo: acqua salata in pentola, verdure che hai (sedano, carota e cipolla, ma pure altro). Porti a bollore, abbassi la fiamma al minimo e cuoci per 45 minuti.

Capisco che l’idea di questo bordello per 200 grammi di brodo non sia allettante, quindi se vuoi puoi usare il dado oppure acqua semplice. Io avevo il brodo avanzato dai mille mila risotti preparati nei giorni precedenti, quindi ho svoltato.

#1991 from ULTRAKiLLBLAST

La gif di quelli che svoltano.

Lava le melanzane, tagliale a metà.
Fai poi dei solchi su tutta la polpa, senza bucare la parte inferiore. 
Irrora con un filo d’olio e sala leggermente le superfici.

Ora vai in forno: 190 gradi per 50 minuti.

Nel frattempo prepariamo il cous cous.
Lascia stare quello che c’è scritto sulla confezione, non ce ne frega un cazzo.
Metti il cous cous in una ciotola, 5 grammi d’olio e mescola bene tutto con una forchetta, sgranandolo.

Versa ora i 200 grammi di brodo vegetale bollente e basta, non devi fare più niente. Chiudi con pellicola o con un coperchio e lascia riposare 20 minuti. Ma pure di più, fino a quando le melanzane saranno pronte.

Quando sarà pronto, muovi il cous cous con la forchetta, per sgranare bene:

Le melanzane sono pronte? Dovrebbero assomigliare a queste:

Con un coltello ed un cucchiaio scava la polpa ma non distruggere il guscio.

Metti la polpa in una ciotola, schiacciala bene con una forchetta e poi lasciale raffreddare un po’.

Caccia poi la polpa nel cous cous, mescolando. Sarà un cous cous molto bagnaticcio, ti avviso.

Unisci anche il salmone affumicato tagliato a pezzetti, la buccia di limone grattugiata e del basilico.

Mescola, mescola e mescola e poi riempi le melanzane.
Su cui metti ancora delle foglie di basilico, che sono buone.

Davanti a te dovresti avere una roba del genere:

Ciao e buon appetito!

La Moussakaiju

Frodo. Quando compio imprese straordinarie io penso sempre a Frodo.

Potrei pensare anche a BoJack, ma no. Frodo.

Perché se un hobbit riesce ad essere l’unica speranza di un intero mondo, se un hobbit diventa un eroe (riluttante, certo, ma pur sempre eroe) significa che ognuno di noi cela capacità incredibili, forza, coraggio, tenacia. Dobbiamo solo inciampare nell’occasione (o nella sventura) giusta per fare uscire fuori quella parte di noi nascosta.
Quindi Frodo. Giornata difficile? Pensa a Frodo. Cammini per 15 km ed hai fame? Pensa a Frodo. Hai deciso di fare la Moussaka? Pensare a Frodo è forse l’unico modo per arrivare alla fine di quella missione interminabile.

Le frasi motivazionali alla Instagram.

Ho avuto la ricetta di Apriti Sesamo nei preferiti per almeno sei mesi. Poi ho detto No, troppo lunga, no. 
Ad un certo punto ne ha fatta una versione totalmente diversa pure Luca Pappagallo. E quello è stato il segnale che ha scatenato l’inferno.
Dovevo provarla, ma quale scegliere?
Alla fine ho iniziato dalla versione di una greca di nascita perché sì, perché mi sembrava giusto, perché mi andava.
Ho impiegato più di 4 ore, senza contare l’attesa eterna prima di poterla assaggiare.
Una vera epopea.

Fidati, se vorrai intraprendete la missione Moussaka avrai bisogno di tutte queste frasi d’incoraggiamento.

Ed il risultato? Buono, ma non così buono. Ho scoperto che le patate sono la mia kriptonite: il mio palato sente solo loro, con buona pace per le melanzane e per tutto il resto.
In più ne ho mangiata mezza teglia da sola. Tipo 2500 calorie in un solo pasto. 
Quella sera mi sono guardata allo specchio: lo stomaco gonfio e lo sguardo di chi ha visto troppo, di chi ha dovuto lottare con Shelob, nascondersi dagli orchetti e portare il fardello dell’anello. Però senza la vera soddisfazione della vittoria: la moussaka era una quest che non volevo ripetere, neppure per curiosità, neppure per constatare se l’effetto farfalla potesse influire sul risultato finale.

Sei tra quelli che parlavano di Effetto Farfalla già alla prima Run? Se sì, ne approfitto per mandarti a fanculo.

Non volevo sondare finali alternativi, scoprire dungeon sepolti o scovare mostri nelle profondità degli abissi. Davvero, stavo bene così. Ero in quella fase in cui sei convinto che l’unica cosa da fare sua redarre le memorie. Che gli altri cercassero un senso a questo susseguirsi di viaggi con giganti e nani ed elfi. Io ero stanca.

I’m Pizzakaiju, i survived the moussaka battle and i defeated the balrog. And all i got is this lousy shirt.

Quella sera.

Poi però la digestione fa il suo corso, la panza diminuisce e tu hai di nuovo fame.
Quella Moussaka era da rifare.
Con un ragù con una lunga cottura.
Senza le patate. Le patate no.
Con più strati di melanzane.
Insomma, mescolando il meglio della ricetta di Pappagallo con il meglio di Apriti Sesamo.
Ho riprovato, ho impiegato DUE GIORNI, ma alla fine ho trovato la mia ricetta della Moussaka.
La MoussaKaiju.
Ed è quella che sto per donarti.

Go, go, go!

Credo in te. Ce la puoi fare. Sappi che due giorni di quest per una moussakaju son due giorni ben spesi.

Per preparare una Moussakaiju, per due persone ma pure tre, hai bisogno di:

  • Un litro d’olio per friggere. Io uso sempre l’olio extra vergine di oliva e so che ti sembra uno spreco, ma sappi che così la frittura non la sbagli ed è pure più digeribile;
  • 800 grammi di melanzane, peso preso dopo la pulizia.
  • 20 grammi d’olio;
  • una cipolla;
  • 2 uova;
  • 500 grammi di macinato di vitello;
  • una stecca di cannella;
  • 1 foglia di alloro;
  • un litro di latte a temperatura ambiente, 80 grammi di farina 00, 10 grammi di burro per preparare la besciamella;
  • noce moscata;
  • pepe bianco;
  • 2 barattoli di pelati (800 grammi totali tra pomodoro e liquido).
  • 30 grammi di pecorino, romano oppure sardo.
  • 150 grammi di vino rosso;
  • uno spicchio d’aglio.

Ho usato una teglia 24×18

Hai già capito, è una roba lunga. Ed è ancora più lunga perché COL CAZZO che te la puoi mangiare il giorno che la fai: devi per forza farla riposare 12 ore. Il giorno dopo sarà mondiale. Il giorno stesso solo buona. Siccome ti dovrai fare il culo per tutta una giornata, non rovinare tutto per la fame, ok? Preparala oggi per domani.

Però prima di partire con qualsiasi operazione, bisogna far spurgare le melanzane. Le dobbiamo friggere, quindi devono essere meno umide possibile. Dunque 5-6 ore prima dell’inizio del cucinamento dobbiamo occuparci di loro.

Anche Sarah Connor è molto provata solo all’IDEA di iniziare la Moussaka. Ma no, dai, dai, dai. Ce la facciamo.

Innanzitutto lavale, poi decapitale.
Ora devi tagliarle a fettine piuttosto sottili, di meno di un centimetro. Foto illustrativa.

Ora hai bisogno di un po’ di griglie da forno e di teglie e di pentole. Dobbiamo infatti posare le fette (sovrapponendole il meno possibile) su delle grate che permettano la fuoriuscita dell’acqua.
Quindi adagi le fette di melanzane e le cospargi di sale. Non un pizzico: sala ogni singola melanzana, altrimenti la loro acqua non esce.
Poi appoggia delle pentole piene d’acqua sopra le melanzane, per fare pressione. 

Ora lasciale lì per 5 ore.
Quando tornerai le vedrai tutte sudate. Così imparano, quelle stronze.

Sono passate almeno 4 ore? Bene. Allora possiamo preparare il ragù.
Trita una cipolla ed uno spicchio d’aglio.
Trita col mixer ad immersione i pelati.

Versa 20 grammi d’olio in una pentola di cui possiedi il coperchio e caccia dentro sia la cipolla che l’aglio. Fai andare a fiamma bassa per 5 minuti.

Aggiungi poi la carne.

Condisci con sale, noce moscata, un pochino di pepe bianco e fai rosolare per qualche minuto, usando una fiamma medio bassa.
Quando avrà cambiato colore, versa il vino rosso.

Alza leggermente la fiamma e fai evaporare la parte alcolica.
Ora si parte col ragù.
Versa i pomodori nella pentola, aggiungi una foglia di alloro e pure la stecca di cannella.  Aggiungi sale e noce moscata. La stecca di cannella però rompila in pezzi grossi, non lasciarla integra. Poi la devi togliere, eh, quindi quando dico pezzi grossi, intendo pezzi grossi. 

Adesso chiudi col coperchio e porta il tutto a bollore. Come bolle, sposta la pentola sulla fiamma più piccola e fai sobbollire, con semicoperto, finché il sugo si sarà bello ristretto. Ci vorrà almeno un’ora.
Dovrà essere denso.

Quando avrà finito devi scovare l’alloro e la cannella e toglierlo. Lascialo raffreddare leggermente e pensiamo alla besciamella.
Besciamella un po’ diversa dal solito: ci sarà pochissimo burro ma aggiungeremo dei tuorli d’uovo.
Quindi partiamo proprio dalle uova: dividi i bianchi dai rossi.

I bianchi versali nel ragù.

Mescola bene. Se vedi che il ragù non è super denso, puoi tranquillamente riaccendere la fiamma e fare restringere (che ci siano dentro gli albumi non importa niente a nessuno).

Il mio ragù a fine cottura aveva questo aspetto:

In un pentolino versa un litro di latte e gli 80 grammi di farina.

Mescola bene con una frusta a mano.
Appena la farina è sparita aggiungi il sale, un po’ di noce moscata, un pizzico di pepe bianco, i 10 grammi di burro ed abbassa la fiamma.

Sempre mescolando, attendi che il tutto si addensi. NON ALZARE LA FIAMMA, il latte non deve super bollire.
Come è super densa lasciala riposare da una parte. Ci torniamo dopo.

Adesso friggiamo.
Versa il litro d’olio in un pentolino che permetta la frittura ad immersione, accendi una fiamma media ed attendi che sia a temperatura. Come fai a sapere se è a temperatura? Beh, o hai il termometro oppure provi a friggere qualcosa di minuscolo: se vedi che frigge, ci siamo. Altrimenti attendi ancora un po’.

Intanto strizza le melanzane per fare uscire l’acqua superflua. Sì, STRIZZA.

Basta che non le spacchi. Quando hai finito di strizzarle le allarghi di nuovo con le mani: saranno un po’ deformi, ma con meno ritenzione idrica.

Immergi le melanzane nell’olio. Non infiniti pezzi alla volta, ma manco 2. Tieni conto che ogni ondata di frittura avrà bisogno di 10 minuti e più di cottura. 

Tirale su quando saranno belle colorate.

Falle riposare su carta assorbente. Carta che dovrai cambiare più volte, perché lo sai che le melanzane assorbono una quantità di olio immane e meno ne pappiamo e meglio è.

Ok, ci siamo quasi. QUASI.
La besciamella ora dovrebbe essere tiepida, quindi ci cacciamo dentro i 2 tuorli.

Mescola bene.
Accendi il forno a 180 gradi, modalità statica.
Ora assembliamo.

Fodera il fondo della teglia con le melanzane. Non lasciare buchi, sovrapponile pure. Se riesci a non usare TUTTE le melanzane che hai usato, bene, così facciamo un altro strato. Altrimenti usale tutte e non fa niente.

Ricopri con tutto il ragù.

Vai con un altro strato di melanzane.

Grattugia 30 grammi di pecorino.
Ricopri dunque con tutta la besciamella e ricopri col pecorino.

Ora si va in forno. 180 gradi per almeno 40 minuti. ALMENO. La mia credo abbia cotto un’ora: deve venire bella colorata sulla superficie.

Ora lascia riposare nel forno per un sacco di tempo. Almeno 12 ore.
Ed ecco cosa avrai davanti a te, una volta tagliata:

Anche una fetta. Come noti, la besciamella è lo strato più spesso e così deve essere (anzi, la mia è venuta pure più bassa di quel che pensassi).

Ottimo lavoro.
Ciao e buon appetito!