Accendere la playstation ed essere assaliti dalla noia.
Compro Wolfenstein II e lo tronco verso la fine. Eppure con gli altri capitoli mi ero divertita e l’ultimo l’avevo addirittura platinato. Ma niente, qui solo noia.
Passo mesi provicchiando videogiochi senza finirli. Nioh. The Surge.
Darksiders 3.
Tutta merda, tutta noia, tutto tempo buttato.

Inutile dire che ho ADORATO gli altri due capitoli.
Per riprendere in mano un attimo la mia esistenza spendo QUARANTA euro per Red Dead Redemption 2. Il primo l’ho giocato per mesi: ricordo le ore trascorse a cacciare, a giocare a poker o semplicemente a cavalcare per cercare un posto dove piovesse. Mi sembrava quasi di sentire l’odore della pioggia e se nel luogo in cui diluviava si poteva giocare ai ferri di cavallo, io ero contenta.

Ci ho buttato dentro mesi della mia vita, seriamente.
Inutile dire che Red Dead Redemption 2 mi fa cagare. E quando dico cagare, intendo proprio cagare: accendo e dopo 5 secondi LA NOIA mi assale. Sali sul cavallo, schiacci X un po’ di volte, ti addormenti ascoltando i dialoghi e quando ti risvegli di solito ti hanno già sparato e sei morto. Ma tu non te ne sei accorto.
Giuro che ormai mi sentivo in colpa. Sarò io, non è possibile che sia lui. Dicono tutti che è bello. È chiaro – pensavo – che a me ormai fa schifo videogiocare.
Poi ho avuto l’illuminazione ed ho comprato la Nintendo Lite.

Bei tempi?
Basta caricamenti lunghissimi e videogiochi che si credono film facendo schifo sia a livello narrativo sia a livello ludico: accendi e tiri frutti, accendi e corri per labirinti. Salti, spari, GIOCHI.
E quindi viene fuori che non sono io. Che sono i giochi che non sono più improntati al divertimento. Vogliono fare la poesia, l’arte, il cinema. E vorrei far notare al mondo che la poesia, l’arte ed il cinema già hanno le loro difficoltà ad essere decenti di per sé, figurati se ci prova il videogame quanto si può fallire.
Poi capitano le cose belle, eh. Tipo Uncharted, The Last of Us. Ma quanti ce la fanno?
Diglielo. SIETE. DEI. VIDEOGIOCHI.
Quando poi non si buttano nella poesia, diventano tutti dei cloni di Far Cry: marchi i nemici, open world troppo grande, un sacco di roba da fare ma tutta uguale. I fortini, le torrette.
Il tedio.
Con i giochi Nintendo non c’è nulla se non il premere i tasti e divertirti. Bestemmiando, sia chiaro, e mica poco.

Esempio di roba a cui sto giocando.
Poi c’è un’ennesima svolta in questo aneddotone quotidiano: compro il nuovo God of War.
E posso dirti che io ho difficoltà a staccarmi dalla tv perché voglio GIOCARE. E non perché Kratos non è stato mai così figo in tutta la sua vita, è proprio il GIOCO che mi fa uscire scema.
Combattimenti difficili, non c’è un attimo di pausa, grafica della madonna, narrativa che funziona, livelli (perché non è un open world e quindi alla fine è organizzato quasi a stanze) tutti differenti. Se non nella varietà di nemici, almeno nel metodo di combattimento, poiché gli sviluppatori ti danno una serie di direttive da seguire che modificano il tuo gioco (magari in un livello non hai l’ascia, per esempio).
Io mi sto divertendo un fottio.
E allora no, non sono io.

Pronti a farvi il culo.
Semplicemente sono anni che escono dei cloni di un videogioco di merda come Far Cry, che a sua volta era un’evoluzione di quell’altro gioco di merda che era Assassin’s Creed.
Quando non fanno questo, cercano di spillare soldi con titoli fatti uscire di fretta oppure con titoli ambiziosi che però dimenticano il pad a casa. Mi spieghi che cazzo mi serve avere una mappa ed una grafica figa e le palle del cavallo anatomiche, cara RockStar, se tanto l’unica cosa che faccio è tenere premuto X e guardare la mini mappa in basso a sinistra? Vi rendete conto dello spreco?
Mi sono lamentata abbastanza, andiamo a mangiare una pasta offerta generosamente da Stefano Barbato.
Go, go, go!

Tutti in cucina!
Ah, la presentazione della pappa, quasi dimenticavo. Pasta con cose a caso, tutte buone, difficoltà zero e massimo risultato.
Per preparare della pasta con funghi, speck e brie, per due persone, hai bisogno di:
- 180 grammi di pasta corta;
- 350 grammi di funghi. Quelli che vuoi, basta che siano freschi;
- 150 grammi di brie. A temperatura ambiente;
- 100 grammi di speck tagliato a dadini;
- 50 grammi o poco più di panna fresca. Anche questa a temperatura ambiente;
- 20 grammi di burro;
- uno scalogno;
- sale, pepe e timo;
- prezzemolo.
Prepariamo tutti gli ingredienti.
Trita il prezzemolo.
Riduci a pezzetti lo scalogno.
Taglia a dadini piccoli lo speck.
Taglia a dadini pure il brie.
Taglia a pezzi i funghi, senza sbatterti più di tanto.
Metti l’acqua della pasta a bollire e partiamo.
Caccia 20 grammi di burro in una pentola ed aggiungi lo scalogno.
Fai andare a fiamma bassa fino a quando lo scalogno si sarà un po’ ammorbidito (circa 5 minuti), poi aggiungi lo speck.
Mescola bene e dopo 30 secondi scarsi puoi aggiungere pure i funghi.
Alza leggermente la fiamma e fai andare per un paio di minuti.
Poi abbassa la fiamma, aggiungi un po’ di sale, pepe e timo e chiudi col coperchio. Fai andare per una decina di minuti, mescolando ogni tanto.
Puoi anche buttare la pasta, non c’è più molto da fare.
Dopo una decina di minuti togli il coperchio, butta dentro un pochino di prezzemolo e prosegui la cottura a fiamma bassa e a cielo aperto, bagnando con l’acqua della pasta se occorre.
Scola la pasta un minuto prima del tempo indicato sulla confezione e concludi la cottura in padella: fiamma alta, mescola sempre e bagna con l’acqua amidosa se occorre (ed occorrerà).
Abbassa ora la fiamma al minimo ed allontana la padella per 30 secondi dal fuoco, giusto per fare calare un attimo la temperatura.
Ora butta il brie dentro, pochi dadini per volta. Mescola ed aggiungine altri. Così fino ad esaurimento dei pezzetti.
Esaurito il formaggio spegni la fiamma ed aggiungi la panna, quel tanto che basta per formare una cremina.

Durante la lavorazione.
Io ne ho messi 65 grammi, per la precisione. Proprio pochissima.
Ah, aggiungi anche del prezzemolo in questa fase.
Prepara le porzioni e davanti a te dovresti avere una cosa simile:
Ciao e buon appetito!