Penne con sugo di soppressata (+ non c’è alcun vantaggio nell’essere coerenti)

Mentre mi spaccavo in palestra, stamattina, mi sono messa ad ascoltare una conferenza di un’ora e mezza di Dario Bressanini sugli OGM.

Perché io curo il fisico.

No, non è che sia super interessata a chissà quali argomenti impegnati, è che durante lo spacco ascolto di tutto. Tipo, una mattina ho ascoltato 54 minuti un tizio parlare di finestre blindate.

Non starò qui a fare il riassunto di tutto quello che ho sentito, ma una cosa voglio dirla: tutto quello di cui ero straconvinta (e di cui sono stata straconvinta per almeno dieci anni) è falso.
Non leggermente sbagliato o parziale: no, proprio FALSO.
In pratica per un decennio mi sono comportata come le quarantenni che c’hanno un cuore e condividono la donazione del sangue per Luca (bufala che gira dal 1992, tipo che è nata prima del web).

Non è che io sia particolarmente sconvolta: mi sono limitata a cristare tra una serie di pesi e l’altra ed ho preso atto. Ho cambiato idea, con una facilità da tranquillone.

Nella gif: un tranquillone.

Mica perché è un argomento di cui non me ne frega una ceppa, avrei reagito così per qualsiasi altro tema.
Ed è qui che voglio arrivare: l’ottusità che dimostra chi cerca di difendere ad ogni costo il proprio pidocchioso e spesso poco informato punto di vista.
A cosa serve vivere in condizioni di ignoranza desiderata? Perché ogni topic deve essere trattato alla stregua di una religione (o con un atteggiamento da tifoseria calcistica) se, di fatto, nulla ci cambierebbe se modificassimo la nostra prospettiva?
Perché per molti è impossibile cambiare idea?

Come se ci fosse una certa coerenza di fondo da mantenere, come se ti pagassero se fai da testimonial ad una roba che poi si rivela una balla, come se il tuo pensiero fosse poi davvero tuo e non un insieme di informazioni unite per formare un ragionamento. Uno. Spesso parziale, per forza incompleto e comunque ininfluente al fine di un miglioramento mondiale.

E poi lo sappiamo che la maggioranza delle nostre informazioni sicurissime le pigliamo da giornali di questo tipo.

Anzi, un qualsiasi miglioramento mondiale può essere raggiunto solo se i nostri punti di vista divengono morbidi e pronti alla correzione, altrimenti viviamo nei nostri cervelli totalitari senza contribuire minimamente all’avanzamento della specie.

Cosa spinge individui a scrivere troiate sui social, senza andare a controllare fonti ed attendibilità?
Perché pure di fronte all’evidenza in molti rimangono ancorati a idee vecchie, ormai morte, spesso manco mai nate?

Una gif di calci che non serve a niente, solo a spezzare un po’.

Io mi sono resa conto che tutta la mia cultura OGM, per tornare a bomba, era stata comunque plasmata da un certo spirito no global che guidava coloro che leggevo. Spirito che non mi appartiene (troppo lungo da spiegare il mio punto di vista sulla globalizzazione, non ho intenzione di aprire oggi l’argomento), ma che invece rappresentava in toto quelli che pensavo fossero divulgatori ma che, in fondo, erano attivisti.
Insomma, è già molto difficile crearsi un punto di vista senza cadere nelle ideologie altrui, perché farsi del male creandosene delle proprie?

Che poi uno è talmente bombardato da nozioni che gli vien l’emicrania solo a cercar di capire le BASI. Figurarsi costruirsi un’idea ponderata.

Un miraggio, per quanto accogliente, è frutto di mancanza di cibo, di acqua, di sanità mentale. Non sarebbe meglio riconoscerne uno, quando lo si incontra sulla propria strada?

Quante domande.
Ed oggi a tutte queste domande rispondiamo con due parole: soppressata calabrese.
So che per i nerd della rete la risposta è sempre 42, ma son problemi loro. Qui ad ogni domanda si può e si deve rispondere con la pappa, che a pancia piena si ragiona molto meglio.

Prepariamo un piatto di pasta in tempo quasi zero.
Go, go, go!

Tutti in cucina!

Per preparare delle penne con sugo di soppressata, per due persone, hai bisogno di:

  • 180 grammi di penne;
  • 350 grammi di passata di pomodoro;
  • un cucchiaio d’olio;
  • 100 grammi di soppressata calabrese;
  • una cipolla rossa;
  • una cinquantina di grammi di pecorino da mettere sui piatti (anche toscano va bene, quello che hai in casa).

Comincia col tagliare a dadini più piccoli che puoi la soppressata.

Trita poi la cipolla rossa.
Grattugia il formaggio.

Metti l’acqua della pasta a bollire.
In una padella versa un cucchiaio d’olio e caccia dentro sia cipolla che soppressata.

Fai andare a fiamma medio bassa per qualche minuto (tipo 8).
Deve uscire un po’ di grasso dal salume e la cipolla deve ammorbidirsi e colorarsi. Anche la soppressata cambierà colore.

A questo punto versa i 350 grammi di passata.

Il sugo ha bisogno di una quindicina di minuti per essere pronto, quindi puoi anche iniziare a pensare di calare la pasta (ovviamente dipende dal tempo di cottura di quella che hai comprato).

Se vedi che il sugo si restringe troppo, puoi bagnare con un po’ d’acqua della pasta, come sempre.

Scola la pasta, spegni il sugo e caccia le penne direttamente in padella.
Mescola bene.

Prepara i piatti e impolvera ogni porzione  con un po’ di pecorino grattugiato.
Dovresti avere davanti una roba del genere:

Ciao e buon appetito!

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Riso e latte (salato).

Ho sempre pensato che il Riso&Latte facesse un po’ schifo. Me l’avevano fatto assaggiare un paio di volte, ma lo zucchero ed il riso insieme mi hanno subito provocato un disgusto esagerato.
E invece?

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Il coraggio di cambiare idea.

Il segreto stava nel tentare la ricetta salata, invece di quella dolce. Fanculo allo zucchero e benvenuto al sale. Siccome so che pure tu non rimani granitica nelle tue posizioni culinarie e vuoi tentare qualcosa di nuovo, ti passo la mia nuova scoperta.

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Tutti così.

Per preparare del riso al latte per due persone, hai bisogno di:

  • 250 grammi di riso originario;
  • 400 grammi di zucca (chiedine un po’ di più, poiché la devi pulire);
  • 500 ml di latte intero;
  • 500 ml di acqua;
  • 20 grammi di burro;
  • 50 grammi di parmigiano;
  • sale, pepe.

Go, go, go!

Metti mezzo litro d’acqua in una pentola e portalo ad ebollizione.
Metti anche mezzo litro di latte intero in un pentolino e scaldalo, a fiamma bassa.

Taglia intanto la zucca a dadini piccoli.
Appena l’acqua bolle, caccia i dadini di zucca lì dentro.

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Aggiungi un po’ di sale, chiudi e lascia cuocere per dieci minuti. 
Nel frattempo, magari, gratta il parmigiano.

Trascorsi i dieci minuti, aggiungi il latte che hai scaldato e porta ad ebollizione. Se vuoi accelerare il procedimento puoi anche mettere il coperchio semiaperto, ma non chiudere del tutto: una volta scoperchiato ti si rovescerebbe tutto addosso e le bestemmie cosmiche si devono conservare per occasioni  ben più speciali. Non sprecarle.

Appena torna a bollire, aggiungi anche i 250 grammi di riso. Sala ancora un po’.

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Ora cuoci a fiamma bassa, senza coperchio, per almeno 20 minuti. Deve diventare una crema bella densa.
Gira spesso per non fare attaccare il riso sul fondo, mi raccomando.

Quando il riso è quasi pronto assaggia ed aggiusta di sale e caccia dentro un po’ di pepe.
Infine, a fiamma spenta, butta dentro 20 grammi di burro e 50 grammi di parmigiano grattugiato:

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Gira bene con un cucchiaio di legno e fai sciogliere tutto.
Direttamente sui piatti spolvera con un po’ di pepe.

Dovresti avere raggiunto questo risultato:

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Ciao e buon appetito!