Il primo che tira fuori la battuta sui contadini e la loro ignoranza finisce male.
Severo ma giusto
Oggi cacio e pere ed approfittiamone per ripassare la tecnica per idioti per creare la crema di pecorino. Perché lo so che l’internet è pieno di persone capacissime a fare saltare la pasta, ma noi non siamo quelle persone lì. Noi non siamo capaci a fare un cazzo. E nonostante quello, ci proviamo e cerchiamo di raggirare il sistema per raggiungere il medesimo risultato.
Senza barare: niente panna, solo ingegno.
Da quel che capisco, carbonara e cacio e pepe sono le due paste più bistrattate dal popolo italiano. In molti non le hanno mai viste e pure in quel caso c’è una grossa incapacità a creare una crema senza bestemmiare.
Eppure è facile, davvero.
Oggi ti insegnerò a suonare male da dio la formula uno, vedrai.
Solo se non ascolti Elio.
Go, go, go!
Per preparare degli gnocchi con cacio e pere, per due persone, hai bisogno di:
- 500 grammi di gnocchi. Nessuno ti vieta di condirci anche una pasta. In quel caso, la dose è 180 grammi, come sempre. E manco il riso: in questo caso, 200 grammi;
- 100 grammi di pecorino romano grattato a polvere;
- 10 grani (NON GRAMMI come dico nel video) di pepe nero;
- una pera williams o quella che ti pare. Peso dopo la pulizia: 300 grammi (circa 2);
- una buccia di limone ed un altro limone per il suo succo.
Inizia grattugiando 100 grammi di pecorino romano. A polvere, finissimo.
Ora metti l’acqua degli gnocchi a bollire ed intanto occupiamoci delle pere.
Acqua tiepida in una ciotolona, schiaccia lì dentro il succo di un limone.
Con la forza bruta.
Pela le pere con un pelapatate (no, non è uno scioglilingua).
E sì, si chiama pelapatate ma non è un reato usarle pure per altri prodotti ortofrutticoli.
Riduci la pera a dadini piuttosto piccoli e cacciali in acqua e limone.
Perché acqua tiepida e perché limone?
L’acqua tiepida perché così dopo, quando aggiungeremo la pera al condimento, non sarà congelata abbassando la temperatura a tutto il santo padre.
Il limone è per non farla annerire.
Pepe dentro al mortaio. Se non hai il mortaio ti dovrai rompere il cazzo a pestarlo con un mattarello, dentro ad un contenitore lungo. Oppure con un bicchiere, se ci riesci (io non ci sono mai riuscita).
Distruggi il pepe. Non devi polverizzarlo, solo massacrarlo.
Sempre con un pelapatate, recupera un po’ di buccia di limone e tagliala a pezzetti piccoli.
Ora iniziamo.
In una padella metti a tostare il pepe e la buccia di limone a fiamma bassa.
Dopo un paio di minuti, versa una mestolata di acqua che starà ormai bollendo.
Cala gli gnocchi nell’acqua. Mentre cuociono, formiamo la pappa di pecorino.
Recupera pochissima acqua di cottura e versala nella ciotola col pecorino.
Quando dico pochissima, intendo pochissima: dobbiamo creare una specie di pongo col pecorino, quindi versa acqua, lavora tutto con una cazzuola di legno e se non sufficiente allora aggiungi altro liquido.
Devi ottenere un composto compatto.
Mano a mano che gli gnocchi salgono a galla, buttali nella padella col pepe.
Fai assorbire il liquido di cottura, poi aggiungi le pere.
Mescola bene, versa un po’ d’acqua degli gnocchi e prosegui la cottura per 30 secondi, giusto il tempo di fare amalgamare tutto.
Nella padella non deve esserci liquido quando spegni la fiamma.
A quel punto spegni, fai riposare il tutto per 30 secondi, mescolando di continuo per fare dissipare un po’ di calore.
Poi butta dentro la pappa di pecorino.
Mescola bene con un cucchiaio e vedrai la magia avvenire: la pappa si trasformerà in crema. A quel punto, quando si sarà tutta sciolta, decidi se hai raggiunto la densità che vuoi. Se troppo densa, puoi aggiungere un pochino d’acqua di cottura degli gnocchi per ammorbidire.
Non accendere mai la fiamma: non ce n’è bisogno.
Puoi compiere lo stesso, identico prodigio col riso:
E basta, finito.
Prepara i piatti, su ogni porzione grattugia ulteriore buccia di limone ed ecco cosa dovresti avere davanti a te:
Pure la versione col riso:
Ciao e buon appetito!