Tagliatelle al burro e parmigiano fuggiti (+ non ho tempo)

Come fai ad avere quegli addominali?
Ah, ma io non ce la faccio ad allenarmi. 
No, no, io NON POSSO. Io non ho tempo.

Io annuisco sorridendo, ma dentro di me urlo questo.

La questione tempo è sempre un po’ un non problema, diciamolo una volta per tutte. Perché la quantità di ore che buttiamo senza accorgercene è INFINITA. Fai te che è dall’una e mezza che devo scrivere questo post e tra un video di gattini, uno di lezioni di giapponese e foto di junk food si sono fatte quasi le quattro.
Converrai con me che questo tempo avrei potuto gestirlo in tante maniere.

Gif che mi rappresenta il tempo che passa.

Bisogna ammetterlo. Siamo dei fancazzisti. Il tuo fancazzismo ti porta ad essere un pesaculista, il mio una capra ignorante illetterata.
Solo che, sai com’è, se vale per te e i tuoi addominali, allora vale anche per me ed il mio cervello atrofizzato.

Perché io non leggo.
Non leggo un libro per intero da non so quanti anni.

Mi ripeto che le ragioni sono due: non mi interessa e non ho tempo.
Peccato che siano entrambe delle stronzate enormi e la cosa più grave è che la quantità di romanzi e di saggi che mi piacerebbe leggere è infinita, solo che faccio finta di niente. Ogni tanto riprendo in mano un libro, mi entusiasmo per i primi tre giorni e poi smetto.
Anche essere bombardata da troppi titoli della mia lista dei desideri è un problema: non so da dove cazzo cominciare, quindi non inizio e basta.
Ma adesso metterò un freno a questa mia pigrizia mentale ed inizierò uno dei miei soliti programmi stile militare, per far rientrare la lettura nella mia routine quotidiana.

Il mio stile di vita.

30 minuti al giorno.
Se bastano 30 minuti al giorno per allenarsi in maniera blanda ma avendo un minimo d’effetto, allora mi bastano 30 minuti di lettura per arrivare a conclusione di un romanzo. 30 minuti si ritagliano. Ce la posso fare.

Ieri ho iniziato Anche gli Androidi Sognano Pecore elettriche.
È da quando esisto che volevo affrontarlo e, finalmente, il 2020 mi sento che è l’anno giusto.
Inutile dire che già mi piace e, quando arriverò alla fine, ne parleremo.

Che poi è il romanzo da cui hanno tratto Blade Runner, magari già lo sai.

Quindi adesso ti tocca seguire il mio esempio.
Se il mio sistema funziona ed io arrivo alla fine di questo progetto, quando sfoglierò l’ultima pagina tu inizierai la tua prima serie di addominali.
Bon, abbiamo un accordo.

Adesso andiamo a mangiare.

Oggi è uno di quei giorni in cui ho sempre fame.

Ultimamente sto alternando i miei pranzi monnezza a pranzi cucinati con i resti del frigo. Un po’ per sforzarmi di mangiare più sano (sono proprio una discarica), un po’ per ridurre gli sprechi (già pochissimi) di cibo.

Quindi oggi pasta di recupero, con dentro dei porri del 1925 e una serie di formaggi avanzati, grattugiati durante la settimana.

Difficoltà zero ma spettacolosa al gusto.
Assomiglia un po’ agli spaghetti burro e parmigiano di Don Camillo. Peccato che non ci sia burro né parmigiano, quindi c’entra un cazzo. Chiamerò questa ricetta, dunque, Tagliatelle al burro e parmigiano fuggiti.

Go, go, go!

yeeeee

Per preparare delle tagliatelle al burro e parmigiano fuggiti, per due persone, hai bisogno di:

  • 180 grammi di tagliatelle;
  • 10 grammi d’olio;
  • un paio di cipollotti;
  • pepe nero;
  • 50 grammi di formaggio grattugiato random + 20 grammi da mettere sui piatti.

Metti l’acqua della pasta a bollire.
Trita i cipollotti.

Grattugia a polvere i vari formaggi che ti ritrovi, lasciandone una ventina di grammi da parte.

In padella versa 10 grammi d’olio e fai soffriggere i cipollotti a fiamma basta.

Appena sono colorati spegni la fiamma ed attendi la pasta. Come al solito, riaccendi la fiamma quando la pasta sta per arrivare, così trova la padella calda. 
Sì, oggi non facciamo un cazzo, hai capito bene.

Scola la pasta un paio di minuti prima del tempo indicato sulla confezione, senza buttare la sua acqua.
Cacciala in padella.

Bagna con l’acqua di cottura e concludi la preparazione: fiamma alta, gira sempre.
Spegni e a questo punto caccia dentro il formaggio.

Mescola bene, fino a quando il formaggio sarà ben amalgamato.

Prepara i piatti e su ogni porzione metti un po’ di pepe ed il rimanente formaggio.

Ecco cosa dovresti avere davanti a te.

Ciao e buon appetito!

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Crostata alla marmellata (+ Villeneuve e Dune)

Una roba che mi chiedo spesso è se Villeneuve viva un’esistenza di profonda frustrazione.

Il regista di Blade Runner 2049, per capirci.

Magari lui è contentissimo del suo lavoro e ci crede di brutto. E lo spero, davvero, che Pazuzu lo protegga da pensieri troppo critici e deprimenti.
Però io lo guardo e mi perplimo.
Io lo guardo e ci rimango male.
Ogni volta, durante la visione di uno qualsiasi dei suoi film, urlo allo schermo QUALCUNO GLI SCRIVA UNA CAZZO DI SCENEGGIATURA VE NE PREGO!

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Però che fotografia.

Ogni volta il trip è lo stesso: stile alla Tarkovskij immerso in trame ridicole, stereotipate o addirittura inconcludenti.
Ritmi lenti, atmosfera a pacchi, immagini curate nel dettaglio. Addirittura in Blade Runner si respira Stalker in ogni frammento.
E lasciamo perdere che lavorone in Arrival.
Sì, però.
Blade Runner ha una storia scritta da un 12enne ubriaco e in Arrival ci sono sentimentalismi spicci, bambine che crepano di cancro in loop ed alieni che disegnano cazzi sui vetri.
Ne vogliamo parlare?

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Nella scena dopo disegna il cazzo.

Tutto questo per dire che magari, questa volta, lo fanno lavorare: gli hanno affidato Dune. Un evento che racchiude due speranze. Quella di far girare qualcosa a quest’uomo che non sia volgare puttanata da botteghino (mascherata però da profondità esistenziale) e quella di poter finalmente ammirare le spaventose tempeste, le tute dei Fremen e di percepire l’arsura solo osservando quel pianeta.
Esigo sentirmi in colpa quando, dopo il film, andrò in bagno a lavarmi i denti. Tutta quell’acqua sprecata. Lo sciacquone non lo tiro, non questa volta.
Dato che pochi romanzi sono stati tanto bistrattati come Dune, mi pare un ottimo momento di riscatto.

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No, nemmeno Lynch ce l’ha fatta.

Sì, un post inutile aspettativa verso il futuro, tanto lo so che Dune racconterà le avventure di una bambina afroamericana (con due migliori amici: un ebreo ed un bianco omosessuale) amante della discomusic (la cui nascita avviene proprio sul pianeta Arrakis). Nelle loro rocambolesche vicissitudini incontreranno la setta cinese delle Bene Gesserit e scopriranno la spezia, una droga potentissima che permetterà ai membri del gruppo di diventare dei supereroi. Al grido di Bene Gesserit Uniti! andranno a sconfiggere il perfido Imperatore Shaddam IV, cavalcando vermi giganti che sputano fuoco dal culo.

In Dune 2 è già prevista l’apparizione di Burt Gummer. Che però sarà interpretato da una donna.

Potrebbe andare peggio.
Al posto dei vermoni potremmo avere un ippopotamo morto nella discarica.

Ma parliamo di dolci.

No, ma parliamone.

Come ben sai detesto farli per una semplice ragione: me li mangio appena escono dal forno. La crostata che hai appena visto è finita in meno di 24 ore. Non sto esagerando: sfornata alle 18 di sera, alle 12 del giorno dopo era già un lontano ricordo.

Va beh che mi alleno, però minchia.

Lo sguardo vitreo di chi sa di avere ingurgitato circa 3500 calorie di crostata.

La prossima volta imparerò le dosi per creare una torta più piccola, questa volta ti becchi le dosi per lo sfondamento.
Purtroppo sappi che non ti potrò dare consigli molto sensati sul come stendere la frolla, perché io faccio cagare ed ho combinato un casino enorme pure se dalle foto non si vede.
Ma in qualche modo faremo.

Go, go, go!

In cucina!

Ho usato una tortiera da 24 cm di diametro.

Per preparare una crostata con la marmellata hai bisogno di:

  • 500 grammi di marmellata. Io ho usato la Rigoni alla fragola. Il primo che esce con Si dice confettura, si becca un calcio nel culo;
  • 300 grammi di farina 00;
  • 150 grammi di burro;
  • un uovo intero + un tuorlo;
  • 100 grammi di zucchero;
  • la buccia di un limone;
  • una bustina di vanillina;
  • un pizzico di sale;
  • burro per imburrare la teglia;
  • 2 fogli di carta da forno.

Prendi una ciotola e cacciamoci dentro un po’ di roba.
La farina, il burro tagliato a pezzetti e le uova.

Lo zucchero, il pizzico di sale, la bustina di vanillina.

La buccia grattugiata del limone. Però attenzione a non prendere pure la parte bianca, che è amara.

Prendi un utensile di legno e comincia a mescolare un po’ tutto.

Quando l’uovo è stato assorbito ed hai roba granulosa, sposta l’impasto sul tavolo.

Ora impasta con le mani, finché raggiungi una pallotta omogenea.

Questa pallotta deve riposare in frigo almeno un’oretta per essere lavorata decentemente.
Quindi prendi un foglio di carta da forno e sopra questo foglio metti la palla. Sopra la palla appoggia un altro foglio di carta da forno.
Con un mattarello schiaccia la palla formando così una specie di mattonella. Almeno dopo la lavoriamo più facilmente. Ora mettila in frigo.

Esaurita l’oretta in frigo, accendi il forno: 180 gradi, modalità statica. 

Imburra la teglia che hai deciso di usare.

Ora tira fuori l’impasto. Preleva un pezzetto di questo impasto e mettilo di nuovo in frigo: lo useremo per le righe da mettere sulla superficie. Io non l’ho fatto ed ho bestemmiato TANTISSIMO.

Adesso, con tanta pazienza e forza nei muscoli, stendi la pasta. Fallo sempre attraverso la carta da forno, così dovrebbe essere più semplice.

Appoggia la “sfoglia” ottenuta sulla tortiera.

Adesso devi cercare di formare la crostata. Devi creare la base (ed è la parte più semplice, ti basta foderare la teglia con la sfoglia ottenuta).

E poi un cornicione. Io non lo sapevo fare, ho creato quindi un salsicciotto che ha contornato tutta la teglia. Brutto, ma ha fatto il suo mestiere:

Insomma, un po’ come quando giocavi col pongo, da piccola.

Adesso riempi tutto con la marmellata, distribuendola aiutandoti con un cucchiaio.

Tira fuori la pasta che hai lasciato in frigo, stendila e con un taglia pizza forma delle righe.
Righe che dovremmo cercare di mettere sopra la torta per formare una griglia. Come ti dicevo, io ho faticato molto perché la mia pasta era troppo calda, quindi va beh.

Il mio lavoro finito sembra più una svastica che una griglia:

Comunque sia, si va in forno. 180 gradi per 35 minuti (ma controlla prima, che non si sa mai, magari a 30 è già pronta).

Sforna il tutto e dovresti avere una roba del genere davanti a te. Anzi, mi auguro che la tua sia molto, ma MOLTO più bella.

Se ci riesci, fai riposare la crostata fino al giorno dopo prima di mangiarla: è più buona.

Ciao e buona merenda!

p.s. Da quando Baggio non gioca più non è più domenica.