Pasta e lenticchie con scamorza affumicata

È un po’ come continuare con la vita di tutti i giorni mentre Godzilla ti guarda dalla finestra. Il suo occhione è alla finestra e tu sei lì che scegli le mutande da mettere oggi.

#mine from allons-y!

La mia reazione quando ho sentito quella frase.

Lo dico subito: la frase non è mia ma di Adrian Fartade però riassume ciò che sento da diverso tempo, da quando questa pandemia è iniziata. Anche se l’idea dello tsunami in arrivo io ce l’ho da decenni, non ero certa giusto della forma che avrebbe potuto assumere.
Sapevo solo che sarebbe arrivato e mi sono preparata al meglio delle mie possibilità: pronta all’abbandono di tutto, poiché tanto non posseggo nulla.

Che Godzilla distrugga la mia casa per ultima, questa è la speranza. Ma tanto, prima o poi, comunque Godzilla la distruggerà.

E stampiamoci un sorriso in faccia, pure quando dentro urliamo.

In questa lungo periodo di isolamento gli stronzi sono venuti a galla. Ho ascoltato mille discorsi motivazionali e grandi insegnamenti di guru improvvisati. Lo straparlare sull’importanza di imparare a conoscersi da chi non è mai stato zitto un secondo – che il silenzio fa paura a chi non è abituato ad ascoltarlo – ha riempito i miei allenamenti mattutini degli ultimi due mesi.
Risultato?
Ho smesso di seguire tanti YouTubersssss. Smetterò di seguirne tanti altri.
Tuttavia a volte è proprio brutto dover cambiare idea, rendendosi conto di aver perso tempo virtuale (ma pur sempre tempo) riempiendo le orecchie di pensieri che erano, appunto, solo pensieri. Una posa. Tipo gesti artefatti per scatenare una reazione. Perché in soldoni, quando arrivano i fatti, quelli ti tolgono i vestiti, le mutande e quel che rimane è l’essenza. Sempre se ne possiedi una.
E quello che ho visto, in troppi casi, proprio non mi è piaciuto.

Con gli occhi vitrei di fronte alla consapevolezza che il tuo YouTuber preferito è un coglione.

Questa smania di elargire consigli saggi, lezioni di vita, questo bisogno di continuare a parlare e parlare e parlare. Sempre, senza freni, senza quasi dignità.
Non si può insegnare agli altri a pensare se tutto il tempo e lo spazio sono occupati dal tuo blaterare.
Però non è solo questo che stona in certi invividui. Non è solo la paura di sentirsi pensare. Quella sarebbe giustificabile o se non altro comprensibile. È che nei momenti di panico viene fuori ciò che si è. E tanti stronzi stanno galleggiando. Galleggiano tutti. Eccome se galleggiano.

Ma TUTTI, eh.

Poco male. Si può fare altro. Si può tornare a chiudersi nella propria testa.
Si possono ascoltare i pochi che sono rimasti, come Adrian Fartade che oggi più che mai rivela il suo lato più umano.
Io? Io sto nel mio pantano di adrenalina che poi muta in depressione. Alti altissimi, bassi non tremendi. Testate su muri virtuali perché non ho manco più la forza di tirarle per davvero, intervallate da energia che non so come incanalare.
Oggi, durante la pandemia, come ieri.
Per me nulla è cambiato. Continuo a non sapere che giorno sia e vi lascio ai vostri Giovedì gnocchi, Sabato Pizza, È di nuovo Lunedì, Buon fine settimana, Buon Natale.
Ogni giorno è identico all’altro e per sapere che anno è devo abbassare lo sguardo in basso, a destra. Il computer dice che è il 2020. Ma avrebbe potuto esserci scritto 1996 o 2045 e non avrebbe fatto alcuna differenza.

Ma parliamo di pasta e lenticchie e scamorza.
Go, go, go! 

#marveledit from you can be more

Scusa, non volevo deprimerti.

Per preparare una pasta e lenticchie con scamorza, per due persone, hai bisogno di:

  • 180/200 grammi di pasta corta;
  • 150 grammi di lenticchie secche;
  • 20 grammi d’olio. Se usi una padella antiaderente puoi usarne solo 10;
  • 200 grammi di passata di pomodoro;
  • una costa di sedano;
  • una carota;
  • uno spicchio d’aglio;
  • 100 grammi di scamorza affumicata tagliata sottile;
  • sale, pepe;
  • un filo d’olio da mettere sui piatti.

Iniziamo dalle lenticchie, operazione che ormai dovresti conoscere a memoria.

Non è necessario metterle a bagno, come gli altri legumi. L’unica cosa che devi fare è sciacquarle.

Poi le metti in una pentola e le copri bene d’acqua. Non salata.

Lasciale cuocere, con il coperchio quasi chiuso, fino a quando sono morbide. Con fiamma bassissima.

Controllale spesso: i tempi indicati sulla confezione sono relativi e se cuociono troppo si sfaldano.
Io compro le Select ed hanno 25 minuti di cottura scarsi, non so quali compri tu: leggi le info sulla confezione e comunque assaggia sempre.

Mentre aspetti occupati degli altri ingredienti.
Con il mixer fai il trito con sedano e carota (ma ricordati di pelare entrambi con il pelapatate, prima di tritarli).

Il formaggio deve essere sottile, così:

Le lenticchie sono pronte? Bene, allora iniziamo per davvero.
Innanzitutto scolale, senza buttare la loro acqua.

L’acqua devi rimetterla in pentola, salarla e portarla ad ebollizione: è lì che cuoceremo la pasta.

Le lenticchie potrebbero essere sfaldate, come vedi in foto: non fa niente. Tanto, anzi, se si spappolano creano pure una crema naturale. E ricordati che noi non siamo fashion blogger: noi cuciniamo per mangiare, non per scattare le foto.
Ora che ti ho consolato a sufficienza, trita uno spicchio d’aglio.

In padella versa 20 grammi d’olio e fai soffriggere, a fiamma bassa, il trito di sedano e carota e aglio. Se usi una padella antiaderente puoi tranquillamente mettere solo 10 grammi d’olio.

Dopo circa 5 minuti aggiungi le lenticchie.

Aggiungi il sale, versa i 200 grammi di passata di pomodoro e mescola tutto benissimo.

Fai andare a fiamma bassa, bagnando con l’acqua per non fare attaccare tutto.
È il momento di fare bollire la pasta, che devi tirare fuori giusto un minuto prima del tempo indicato sulla confezione.

Caccia in padella.

Devi concludere la cottura della pasta, bagnando il tutto, ma senza che poi rimanga chissà quanto liquido. Fai asciugare bene, non deve essere una zuppa.
Ecco come sarà alla fine:

Ora bisogna assemblare tutto.
Prima mettiamo un po’ di pasta per coprire il fondo. Poi una o due fette di formaggio:

…e di nuovo pasta.

E così fino alla fine degli ingredienti (ma a me sono venuti solo due strati di formaggio e bastano ed avanzano).
Il formaggio si scioglierà col calore della pasta e sarà una figata.
Super consigliato è un filo d’olio alla fine, ci sta tutto. E del pepe.

Purtroppo non ho foto per dimostrarti che è vero, solo quest’immagine scattata col cellulare:

Ciao e buon appetito!

Spaghetti aglio, olio, peperoncino e mollica ( + parole a vuoto)

Oh, non ho un cazzo da dire.

Succede.

Non ho visto film interessanti. Sto giocando pochissimo. Di parlare di pensieri astratti non ho voglia e stamattina mi sono pure massacrata la testa sbattendola contro il muro, mentre facevo le trazioni.
Quindi ho il cervello un po’ stanco. In me regna il vuoto assoluto.

Eh.

Potrei parlarti di American Moon di Mazzucco e di tutti gli approfondimenti cheAdrian Fartade ha girato, in risposta.
Peccato che io non abbia visto American Moon (e mi sia pure passata la voglia di provarci) e che manco ho finito di guardare Adrian Fartade. Insomma, un po’ poco, come materiale.
Certo, potrei iniziare a blaterare sull’importanza di essere un complottista serio, per non sminuire il valore dell’informazione alternativa. Se dici puttanate sull’allunaggio, poi chi ti crede quando cominci a fare domande su argomenti più pressanti?
Potrei.
Ma non ne ho voglia.

No, proprio non mi va.

Oppure potrei anche FINALMENTE scrivere quel post sulla pedofilia che ormai rimando da un anno. Quello dove ipotizzo la necessità di dare spazio a coloro che soffrono di questa anomalia (perché non mi piace la parola patologia, né perversione, né malattia) per aiutarli a viverla meglio. Ricordarci che essere pedofili ed essere violentatori non sono sinonimi.
Ma non ho voglia. No.

Poi si scrivessi queste cose altamente impopolari, la gente se ne andrebbe indignata

Oppure, che so, perché non raccontarti dell’incredibile esperienza che sto avendo con gli audiolibri? Sta diventando il mio nuovo passatempo preferito e mi sono resa conto di non avere mai letto un libro in vita mia. Non così, per lo meno. Con la cura dei toni, dei dettagli, delle pause, dei sospiri.
Sì, ma che palle, magari la prossima volta. Magari quando finirò di audioleggere Anche gli Androidi sognano pecore elettriche.

E se Blade Runner mi faceva cagare prima, figurati adesso. 

No, facciamo che ti do la ricetta e basta. Facciamo che oggi sto zitta e mi riposo la testa. Facciamo che complichiamo una stupida pasta aglio, olio e peperoncino e la rendiamo ancora più bestiale di quel che è.
Facciamo, dai.

Go, go, go!

È ancora sconvolto per quella cosa della pedofilia.

Per preparare degli spaghetti aglio, olio, peperoncino e mollica, per due persone, hai bisogno di:

  • 180 grammi di spaghetti;
  • 100 grammi di pane. Secco o meno non ha importanza, tanto lo ripassiamo in forno. No, il panbauletto non va bene;
  • 80 grammi di olio complessivi;
  • del peperoncino, uno spicchio d’aglio;
  • qualche foglia di basilico;
  • qualche gambo di prezzemolo;
  • prezzemolo tritato.

Partiamo dall’olio: dobbiamo aromatizzarlo e per farlo dobbiamo farlo macerare qualche ora. Se riesci a prepararlo 5-6 ore di anticipo sarebbe cosa buona e giusta.

Che devi fare? Molto semplice.
Versa 70 grammi d’olio in un pentolino e dentro devi metterci il peperoncino tritato, lo spicchio d’aglio scamiciato e tagliato a metà, qualche foglia di basilico e dei gambi di prezzemolo.
Accendi la fiamma bassa, attendi che l’olio soffrigga bene e poi spegni.

Lascialo riposare lì dentro più tempo possibile.

Quando è ora di mangiare, occupiamoci del pane.
Accendi il forno a 200 gradi.
Devi tagliare il pane a fette, spesse più o meno un dito.

Con un pennellino cospargile bene con l’olio che hai aromatizzato. Non lo userai tutto, quell’olio.

Inforna a 200 gradi fino a quando diverranno belle abbronzate. Ci vorranno dai 5 ai 10 minuti, dipende dal forno e dal pane. 

Ah, se stai usando una griglia come questa, sulla base del forno metti una teglia grande che possa raccogliere l’olio che inevitabilmente cadrà. Almeno eviti di dover perdere tempo a pulire. Che non so te, ma per quel che mi riguarda se non avevo voglia di parlare di pedofilia, ho ancor meno voglia di lavare il forno.

Non è finita qui, perché dopo tutto questo lavoro dobbiamo tritare il pane. Non a polvere, in maniera grossolana.
Usa il mixer ed attivalo a scatti, sennò polverizzi tutto. Che va bene uguale, ma a pezzettoni è più buono.

Adesso metti l’acqua della pasta a bollire.
In padella versa l’olio che è rimasto nel pentolino e recupera pure il peperoncino e l’aglio. L’aglio spezzettalo.

Prepara la pasta e scolala un paio di minuti prima del tempo indicato sulla confezione, senza buttare la sua acqua di cottura.

Cacciala in padella e concludi la cottura, bagnando con l’acqua di cottura e girando di continuo con delle pinze. Fiamma bella alta.

In questa fase aggiungi anche il prezzemolo tritato.

A fiamma spenta caccia una manata di pane che hai crostinato.

Mescola ancora. Se vuoi puoi metterne un’altra manata, ma poi basta, sennò si secca troppo.

Prepara ora le porzioni, coprendo ogni piatto con l’infinità di pane che hai preparato. E condendo con gli ultimi 5 grammi di olio a testa che abbiamo lasciato da parte (pensavi che avessi scritto 80 grammi a caso, eh, confessa!).

Ecco cosa dovresti avere davanti a te:

Ciao e buon appetito!