Ti adoro! Mi fai morire! Questa ricettina mi piacerà tantissimo! Che sfiziosa!
E poi arriva la domanda.

No, non questa.
Dimmi, hai usato melanzane grandi o medie?
Il quesito fa già presagire un certo disagio ed il Kaiju si gratta la testa in preda alla confusione. Grandi, medie? C’è un’unità di misura nuova e nessuno mi ha avvisato?
Ma ecco che arriva la risposta. Precisa al millimetro, pragmatica, cristallina:
Ho usato melanzane medio-grandi.

Ed il kaiju così.
La cosa più assurda di questo dialogo che manco Maccio Capatonda è che le due tipe si sono pure comprese.
L’ho già detto. Lo ripeterò sempre. Mi incazzerò sempre. Perché cazzo non usate la bilancia?
Perché io sono andata al supermercato ed allora ho tentato. Volevo vedere. Mi dai 4 melanzane medio-grandi? ho domandato a Don Alfonso che già voleva mandarmi a fanculo.
Ecco il risultato:

Ce ne fosse una SIMILE all’altra.
Quindi la dovete veramente piantare. Un cucchiaio di questo, un pizzico di quell’altro, una tazza di roba, un secchiello di cose. Addirittura in questa ricetta c’era scritto 6 albumi di uova grandi: che se non bestemmio non mi chiamo più Pizzakaiju.

Sì, lo so che volete vedere e sentire lo spettacolo più eretico del mondo. Ma sto cercando di smadonnare non dico meno, ma almeno il giusto.
Il fatto è che questa volta la ricetta (che non linkerò) mi interessava parecchio e quindi l’ho fatto notare alla blogger di turno. Secondo te ci ha sentito?
Dai, ovvio che no. Quelle sono dosi. 4 melanzane, 6 albumi di uova grandi, 4 cucchiai di questo e 5 pizzichi di quell’altro.
Quando le ho ribadito che si trattava, al massimo, di INDICAZIONI la risposta non è cambiata. QUELLE. SONO. DOSI.

E lei ha le ossa grosse.
Per concludere in bellezza ti dico che questa discutibile pietanza che ho preparato aveva un ultimo passaggio al forno. Era indicata forse la temperatura?
Certo che no!
Che pure i gradi ci fanno schifo, non sia mai essere precisi in qualcosa.

Grazie, ora mi calmo.
Però.
Più mangiavo questa cosa brutta ed il cui ingrediente fondamentale era il disprezzo e più mi piaceva. Più mi riempiva la pancia (e cristo se la riempie!) e più mi ricordava qualcosa del passato. Quelle frittate che sono anni che cerco di riprodurre ma che niente. Quelle di mia madre, delle cene di fortuna.
Non fraintendermi, mia madre è quel che, ma i cibi dell’infanzia ti perseguitano, ti marchiano a fuoco. E credo proprio di capire che mia madre montasse gli albumi ed era per quello che il risultato era umidiccio e soffice.
Quindi, dato che ho pesato e fotografato tutto, ti do la ricetta.
Ah, è una frittata di melanzane. Circa. Però devo trovargli un altro nome, perché non solo con una frittata c’entra una sega, ma è pure troppo brutta per esistere.
Dopo attenta riflessione, credo che Fit-frittata di melanzane Soggy Oggie sia la scelta più ovvia: soggy significa proprio molliccio, fit perché si usano solo gli albumi e ci accodiamo ai deficienti da palestra.
Ti ho fatto pure lo spiegone, contenta?
Go, go, go!

Sigla!
Per preparare una fit-frittata di melanzane Soggy Oggie, per due persone, hai bisogno di:
- Circa un chilo di melanzane (peso dopo la pulizia, che consiste solo nel levare le estremità);
- 20 grammi d’olio totali;
- 200 grammi di albume. Io ho comprato gli albumi confezionati, perché non facendo dolci avrei dovuto trovare un utilizzo dei tuorli. Se decidi di comprare le uova, devi prenderne ALMENO 6. Dipende dalla grandezza delle uova (qui un uovo pesa 50 grammi, probabilmente avrei dovuto acquistarne 10);
- 40 grammi di pangrattato totali;
- 40 grammi di parmigiano grattugiato;
- 30 grammi di caciocavallo grattugiato. Ovviamente puoi usare i formaggi che ti pare;
- 10 grammi di farina;
- tempo e pazienza, un mixer grande ed una padella molto, molto antiaderente. Un forno, ma va beh, quello ce l’hai di sicuro.
La ricetta non è velocissima. Un po’ perché le frittate hanno bisogno di tempo, un po’ perché ci tocca cuocere le melanzane e poi attendere che si raffreddino. Un po’ perché dà il suo meglio fredda, quindi ti consiglio di prepararla in anticipo.
Lava le melanzane e taglia le estremità.

Riducile poi a pezzotti.

Non è finita, poiché dobbiamo ridurle quasi in poltiglia. E sì, ti serve un mixer decente, altrimenti ci metti sei anni.
Ma ce l’hai, no? 3 anni che cucini con Pizzakaiju ed ancora non te ne sei comprato uno?

Non deve essere una pappetta liscia, ma grumosa. Come questa:

Se non hai mai usato un mixer, usalo a scatti o comunque non a velocità massima per troppo tempo di seguito. Insomma, azionalo ed ogni tanto guarda che sta accadendo. Se occorre smuovi le melanzane con un cucchiaio, se il mixer dovesse incepparsi o se qualche melanzana si fosse appiccicata ai lati e non fosse raggiungibile dalle lame.
Versa 10 grammi d’olio in una padella e fai soffriggere uno spicchio d’aglio intero ma scamiciato. Se si spacca in due, come è accaduto a me, ‘sticazzi.

Appena è colorato (e ci vorranno circa 5 minuti, usando una fiamma bassa) toglilo.

Riversa ora qui dentro le melanzane e salale per bene, così cacciano via pure tutta l’acqua.

Chiudi col coperchio e fai cuocere a fiamma bassa per 15 minuti.
Ogni tanto però apri, gira il tutto, controlla che non sia attaccato. Se hai dubbi, cambia fornello ed usa quello più piccolo che hai.
Dopo 15 minuti scoperchia e se noti che le melanzane hanno ancora troppo liquido, prosegui la cottura finché si è del tutto prosciugato. Senza coperchio, girando sempre.
A cottura ultimata metti le melanzane in un piattone largo, distribuiscile per bene per tutta la superficie ed attendi che si raffreddino.

Nel frattempo prepara gli altri ingredienti.
Grattugia a polvere 40 grammi di parmigiano.
Grattugia 30 grammi di caciocavallo.
Raccatta dalla credenza la farina ed il pangrattato.

Poi sicuramente le melanzane saranno ancora calde e ci toccherà attendere ancora.
Le melanzane non è che debbano essere addirittura GHIACCIATE, eh. Però fredde sì, altrimenti le uova si smontano.
Ci vorranno almeno 30 minuti, forse anche 40.
Quando ci siamo quasi, occupiamoci degli albumi. Se hai comprato quelli confezionati (tipo Aia, Amadori o simili) devi solo riversarli una ciotola e pesarne 200 grammi.
Se hai le uova fresche, invece, devi dividere in maniera super attenta i rossi dai bianchi. Manco una goccia di rosso deve finire tra i bianchi, sennò hai sputtanato tutto: i bianchi non si monteranno. Fallo quindi in un bicchiere e poi riversa gli albumi nella ciotola.
Quando hai risolto la quest, nella ciotola metti un pizzico di sale: aiuterà gli albumi a montarsi in fretta.

Ci vorrà un po’, sono un sacco di albumi. Persisti e non farlo a mano, a meno che tu non abbia saltato l’allenamento quotidiano.

Gira e gira, prima o poi saranno pronti.
Quando lo sono? Quando puoi capovolgere la ciotola e gli albumi sfidano la gravità.
Sì, però controlla con juicio, che poi fai cadere tutto a terra.

Con un colino setaccia 10 grammi di farina e cacciali nell’albume. Non ho ben capito cosa serva quest’operazione, ma noi la facciamo uguale.

Con una spatolina incorpora la farina che non sappiamo a che cazzo serva negli albumi. Devi fare movimenti dal basso verso l’alto, lenti, finché non vedi più la farina.
Divertiti.
Ora torniamo al composto di melanzane. Assaggia ed aggiusta un po’ di sale, ricordandoti però che metteremo i formaggi che hanno un loro grado di sapidità.
Caccia 20 grammi di pangrattato.

Mescola e butta dentro tutti i formaggi.

Mescola di nuovo.

Butta dentro tutto l’albume che hai preparato.

Dobbiamo mescolarli con le melanzane e non sarà facile.
Pazienza, calma e spatolina: movimenti controllati e lenti, raccogli mescola il tutto dal basso verso l’alto.
Si smonteranno un po’, è inevitabile.

Alla fine avrai ottenuto questo:

Finalmente si parte con la cottura.
Se hai usato gli ingredienti che ti ho elencato, ti serve una padella da circa 28 cm di diametro. Massimo 30, di più no, che già così è enorme.
Versa 10 grammi d’olio nella padella, accendi una fiamma super bassa e spalma l’olio, con della carta, per tutta la superficie. Anche i bordi.

Riversa il composto di melanzane e cerca di distribuirlo in maniera omogenea.
Con l’aiuto di un colino a maglie strette metti anche 20 grammi di pangrattato, cercando di non fare come me e di distribuirlo un po’ ovunque:

Parte ora la cottura, che non è senza insidie ed è pure lunga.
Si aggira intorno ai 15 minuti, fiamma bassissima, e non puoi lasciarla da sola. Mano a mano che si scalda devi compiere le solite azioni da frittatrice professionista:
- smuovere i bordi con una spatola per non farli attaccare;
- assicurarti che un po’ tutta la frittata non si attacchi al fondo, usando una spatola o muovendo la padella con gesti decisi;
- passare sotto alla frittata con la solita spatolina, staccando a forza se senti che qualcosa non quadra;
- cambiare fiamma, nel caso quella che hai scelto ti stesse dando troppi problemi;
- romperti abbondantemente i coglioni.

Durante la cottura accendi il forno. 200 gradi, usa solo la resistenza superiore e se hai il grill anche meglio.
A fine cottura, la frittata non sarà poi cambiata più di tanto.
Eccola:

Siccome questa frittata non si capovolge, dobbiamo concludere la cottura nel forno.
Caccia la padella nel forno:

Fai andare 5 minuti, poi spegni e lasciala riposare là dentro.
Quando sarà fredda avrà questo orrido aspetto. Che pare invariato da inizio a fine cottura:

Ora ti mostro una fetta tagliata, per farti capire la consistenza interna:

Umidiccia. Te l’avevo detto, no?
Nonostante l’aspetto esteriore a me è piaciuta parecchio, giuro, altrimenti non ti avrei sfracassato i maroni con un procedimento così lungo e complesso.
Provala, poi mi dirai.
Ciao e buon appetito!
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