
Questo tipo qui.
Così mentre soccombevo in una serie di trazioni ammazza supereroi, mi propone ‘sto tizio che balla come manco Mario Venuti ai tempi leggendari di Veramente. Ed è subito amore.

Chi si ricorda di Mario Venuti?
Mi dispiace, Gaber.
Scusa, Graziani.
Non odiarmi, Lolli.
Non me ne vogliate, cantautori tanto impegnati e seriosi.
Ma al momento più che riflettere sul Pinelli e su chi siede dalla parte del torto, più che massacrarmi con poesia della nostalgia del non vissuto – poesie che quando Guccini scriveva era più giovane di me, cristodio, ogni volta che me ne ricordo mi rendo conto che in fin dei conti io non sono così tanto segaiola… al momento, dicevo, io, ora, in questo periodo storico qui, voglio solo ripetermi robe (quasi) senza senso.

Mi devo comprare un vestito da scimmia. E scrivere frasi più brevi, anche che mi incarto con gli incisi.

Un saluto esultante perché non avere più a che fare con quell’Alice là è un po’ una liberazione
Lavavo i piatti ed ascoltavo i Joy Division.
Cucinavo ed ascoltavo i Joy Division.
Più mi deprimevo e più mi sentivo bene.
Poverina.
Che poi sono lontana dalla leggerezza che vorrei raggiungere, eh. Un po’ di deformazione regna ancora in me, un po’ di quella convinzione che solo nei pensieri profondi (e tristi) si sia un essere umano completo, pensante, interessante. Non ho ben capito il motivo per cui la profondità non possa essere associata alla leggerezza, ai pensieri felici. Eppure è più difficile essere contenti che essere depressi. Ci vuole più forza, più testa, più equilibrio.
E mentre ascolto 2019 per la trecentesima volta da questa mattina penso a quanto sia efficace la dicotomia sublime/verme, spirito/carne. Diciamocelo: necessitiamo davvero di grosse e grasse parole per descrivere la nostra eterna lotta nell’esistenza?
Per me ANCHE NO.
Già è così schiacciante esistere, a volte, che sia leggero almeno il nostro pensiero.
Detto questo Riso nero gusto pizza.
In cucina.
Metto insieme due robe che non sono cibo ma che a me piacciono un sacco anche se non dovrebbero: fiocchi di latte e concentrato di pomodoro.
Riso nero perché almeno si mastica un po’.
Per preparare del riso gusto pizza, per due persone, hai bisogno di:
- 200 grammi di riso nero integrale;
- concentrato di pomodoro. 60 grammi, non di più che poi diventa troppo pomodoroso;
- origano;
- 2 confezioni di jocca, che si aggirano intorno ai 350 grammi.
Puoi mettere pure a lessare il riso, perché il condimento ci mette 4 secondi.
In una ciotola caccia i fiocchi di latte.
Spremi il concentrato di pomodoro.
Butta dentro anche l’origano e mescola tutto.
Assaggia, esclama Oh, ma sa di pizza! E poi aspetta il riso.
Aggiungilo in ciotola e mescola.
Prepara le porzioni ed ecco cosa dovresti avere davanti a te.
Ciao e buon appetito!