Sofficini ai funghi

10, 15 volte. Ma forse pure 20, dai. Sì, perché ho visto Alien la prima volta a 12 anni, ora ne ho 37 e quindi direi che è uno dei film che ho guardato e riguardato di più, nella vita.

A parte Mary Poppins, perché quello l’ho visto anche 20 volte in una sola GIORNATA.

Sapevo le battute a memoria, banner antipirateria compreso.

Però, infanzia in preda all’autismo sfrenato a parte, Alien è davvero una di quelle robe che mi capita una volta ogni anno.
Ma non c’è verso, i miei neuroni non accettano il fatto che il film inizi PRIMA della scena dell’ultima cena.

Questa.

Forse è una deformazione da foodblogger, ci sta. Ci sta un po’ meno che io guardi un film che mi perseguita dal 1986 e al momento del ritrovamento delle uova e dell’alieno morto dica Ma questo lo han troppo aggiunto dopo.
Sono così convinta – ogni fottuta volta – che quella roba non sia mai stata girata e che sia una paraculata retroattiva per collegarci Prometheus che mi stupisco SUL SERIO. E SUL SERIO ogni volta devo fare ricerche su wikipedia, arrendermi all’evidenza che Alien è sempre durato due ore e smettere di fare la complottista che crede che Ridley Scott abbia aggiunto scene perché diabolico e infame.

Questa roba è sempre esistita. Shock! 

Che poi mica mi sto lamentando, è positiva ‘sta cosa, poiché è proprio grazie al mio rincoglionimento che Alien mi piace sempre di più. Per quanto lo stupore per me sia essenziale per godermi la roba, purtroppo sono il tedio, la stanchezza e l’immensa rottura di coglioni che regnano nella Kaiju’s Land. Prendermi di sorpresa è sempre più difficile, quindi che Pazuzu benedica i miei neuroni fancazzisti.

Bravi neuroni!

Vogliamo poi parlare di quanto recitano bene tutti quanti? No. Non ne vogliamo parlare perché mi rompo i coglioni (strano, eh?) e ti sto per proporre una ricetta un po’ lunghetta da spiegare, quindi passiamo oltre.
Ho scritto queste righe solo per lasciare un messaggio alla Pizzakaiju del futuro: non fidarti dei tuoi neuroni, not Penny’s Boat.

Però questo i neuroni se lo ricordano, eh?

Impariamo i sofficini.

Appropriata.

Puoi anche omettere i funghi e farlo solo coi formaggi. Oppure puoi mettere la besciamella al posto della stracciatella. Ti metto le dosi e indicazioni anche per quelle versioni

Per preparare i sofficini con stracciatella e funghi, per due persone, hai bisogno di:

  • 300 grammi di funghi che condiremo con 10 grammi d’olio, uno spicchio d’aglio, prezzemolo e sale;
  • 50 grammi di brie. Se decidi di omettere i funghi, raddoppia la dose.
  • 130 grammi di stracciatella circa. Se decidi di omettere i funghi, alzerei la dose a 200 ma non di più;
  • 125 grammi di latte;
  • 125 grammi di farina 00;
  • 5 grammi di burro;
  • 3 grammi di sale;
  • olio extra vergine di oliva per friggere (circa mezzo litro);
  • 2 uova;
  • 100 grammi di pangrattato (dose abbondante).

Un’altra possibilità è quella di usare la besciamella invece della stracciatella (per molti non reperibile). In tal caso, la ricetta della besciamella si trova qui, ma ne farei una versione più leggera (dato che si frigge) usando 500 grammi di latte, 40 grammi di farina e 10 di burro. Preparala pure al contrario, dunque: prima il latte caldo, poi la farina aggiunta setacciando, sale, noce moscata e a fine cottura il burro.

Ci vorrà un po’ di tempo perché le preparazioni devono anche raffreddarsi.
Partiamo dalla besciamella.

Non sono Azzurro di Funghi, ma da quel che ne so alcune tipologie si possono sciacquare sotto l’acqua ed altre no.
Io ho usato gli champignon e mi sono limitata a togliere con un coltello la parte terrosa.
Poi li ho tagliati a pezzetti.

Trita il prezzemolo.
In una padella versa 10 grammi d’olio e mettici uno spicchio d’aglio intero ma scamiciato.
Dobbiamo dorare l’aglio e poi toglierlo, quindi solito sistema: inclina la padella in modo di avere l’olio tutto in un punto e fai soffriggere l’aglio così.

Quando è bello colorato, levalo con una pinza.
Caccia ora i funghi.

Aggiungi sale, un po’ di prezzemolo e poi chiudi col coperchio.
Fai andare a fiamma medio bassa per una decina di minuti: vedrai i funghi perdere parecchio di volume e rilasceranno anche del liquido che li aiuterà nella cottura (per questo mettiamo il coperchio, così facciamo evaporare quel prezioso liquido più tardi possibile).
Dopo i dieci minuti apri e fai evaporare tutto il liquido.
Eccoli alla fine del loro viaggio:

Fai raffreddare pure loro.
Ora prepariamo l’impasto dei sofficini.

In un pentolino versa il latte e metti dentro il sale ed il burro. Fai sciogliere e porta ad ebollizione.

Appena bolle spegni la fiamma ed aggiungi la farina. Mescola col cucchiaio di legno. Otterrai una roba informe.

Riversa questa roba informe sul tavolo.

Impasta finché la farina sarà inglobata bene.

Fai raffreddare un po’.
Mentre aspetti, taglia a dadini il brie.

Stendila con il mattarello e se l’impasto fosse appiccicoso, lavora su un piano leggermente infarinato.

Devi tagliare l’impasto con un qualcosa di circolare, come una tazza.

Devi fare le formine:

Quel che conta è che lo spessore sia minimo. Minimo così:

Se fosse più spesso puoi sempre stendere leggermente la formina che hai già ottenuto con un mattarello. Non è che ci devono dare il premio Giotto, quindi non ti preoccupare più di tanto se sembreranno dei cerchi brutti.
Tanto li friggiamo.
E fritto è tutto bello.

Ovviamente non buttare via nessun pezzo di impasto: ogni pezzo che ti avanza lo ricompatti e lo stendi di nuovo, come se giocassi col pongo. 
Alla fine TUTTO il tuo impasto dovrà diventare un sofficino, non sprecarne.

Con un pennellino inumidisci tutti i contorni del tuo cerchio, così si chiuderrà alla perfezione.
Metti 25 grammi di stracciatella. Ricopri solo una metà della tua formina. Metti i funghi e un paio di quadratini di formaggio.

Se decidi di farlo solo coi formaggi, devi circa raddoppiare la quantità di stracciatella e mettere un paio di cubetti di brie in più.

Se decidi di usare solo la besciamella, ovviamente non devi mettere la stracciatella.

Tutti e tre i sofficini sono buoni, dipende da come ti gira.

Ora chiudi. Devi sollevare la parte senza condimento e ricoprire con quella la parte col condimento. 
Poi premi su tutto il bordo per chiudere ermeticamente il sofficino.

Sbatti due uova in un piatto.
Versa 100 grammi di pangrattato in un altro piatto.

Passa ora ogni sofficino prima nell’uovo.

E poi nel pangrattato.

Versa ora l’olio nel contenitore che hai deciso di usare per friggere ed accendi una fiamma media.
Mentre attendi che vada a temperatura preparati un paio di piatti ricoperti di carta assorbente.

Quando l’olio è a temperatura (e per saperlo basta che butti dentro un pizzico di pangrattato: se frigge, ci siamo) abbassa la fiamma al minimo e immergi un paio di sofficini alla volta.

Consiglio per la frittura: inizia sempre con un pezzo solo. Quando questo inizia a friggere in maniera vigorosa, aggiungine un altro. Questo ti aiuterà ad avere una temperatura costante nel friggere, poiché il pezzo nuovo abbasserà leggermente la temperatura dell’olio. Se li mettessi tutti insieme, invece, abbasseresti TROPPO la temperatura dell’olio e quindi la frittura non partirebbe benissimo.

Frittura ad immersione: non devi girare i pezzi e si cuociono in maniera UNIFORME.

Se però decidi una frittura ad immersione ma non completa (la panza quindi non è completamente annegata nell’olio), devi girare il sofficino. Deve essere ben colorato su entrambi i lati.

Ci vorranno meno di 5 minuti: avrai la doratura esterna ed il sofficino sarà leggermente più rigido.
Adagia la tua frittura su della carta assorbente.

Devi cambiare la carta più volte e la frittura non deve essere sovrapposta, altrimenti si ammolla e fa cagare.

Quando vedi che la carta non raccoglie quasi più unto, puoi andare a mangiare.

Ed ora una bella foto dell’interno:

Ciao e buon appetito!