Non abbiamo tempo da perdere perché stiamo per cucinare una cosa lunga, fritta, con persino una salsina un po’ cicciosa da versarci sopra.
No, non cominciare a dire che sei a dieta, che non te lo puoi permettere, che abbiamo mangiato roba fritta da poco perché non ci sento, da quell’orecchio. Alza il culo, allenati una ventina di minuti in più e facci rientrare la ricetta di oggi. Perché, fidati, merita.
Mi raccomando.
Arrivo subito al punto: ho visto la prima stagione di The Boys e mi è piaciuta di brutto.
Sai che mal sopporto le serie tv, che mi annoio subito e che comunque è raro che consigli qualcosa. Deve proprio colpirmi, tipo tranvata in faccia.
E così è successo.
Hai presente quell’atmosfera di tedio che respiri ogni volta che vedi una serie tv marvel? Le facce da cazzo che stanno in Daredevil e la noia quando ti hanno spiegato le origini dei jeans di Jessica Jones? Vogliamo poi parlare della vergogna che hai provato quando hai scoperto di non essere negro (ah, scusate, AFROAMERICANO) e che quindi Luke Cage forse forse forse non era un prodotto per te?
Di Iron Fist o dei Difensori manco parlo, abbiamo già sofferto abbastanza.
Pensando agli sceneggiatori.
Dimentica tutto questo.
Devi solo accettare un piccolo, insignificante compromesso: la serie tv di The Boys col fumetto ha pochissimo in comune. Giusto la storia di fondo e i nomi dei personaggi: dimentica le orge, lo schifo, il vomito, i cazzi in culo, in bocca e nelle orecchie. Se chiedi un mio parere, è meglio così: non ho sopportato il fumetto e più o meno a metà ho chiuso.
So che nel 2019 non fare vedere membri maschili in primo piano denota un tono infantile, perché Netflix e compagnia han deciso che è il cazzo a decretare la profondità di una serie. In questo senso The Boys va molto in controtendenza.
Ma per noi che non siamo deficienti e che ci siamo anche un po’ rotti le palle di queste serie tv in cui Un giapponese, un negro ed un bianco omosessuale entratno in un castello scozzese per incontrare il fantasma formaggino… The Boys è perfetta.
Non sto esagerando, giuro.
Beh, forse un po’ sì.
C’è cattiveria, ci sono i supereroi in versione sofferta stile Marvel (mi riferisco ai fumetti), ci sono le contraddizioni che ogni eroe deve affrontare e pure la pericolosità che un supereroe porta con sé.
Parliamoci chiaro: ti sentiresti DAVVERO tanto sicuro se esistesse Superman? Lascia perdere i supercattivi e gli scontri in cui città intere vengono devastate nel casino. No, intendo, pure se Superman dovesse lottare solo contro i terroristi, non proveresti un terrore primordiale al suo cospetto? Ok, è dalla nostra parte… finché non lo è più. Se ad un certo punto Superman decidesse di trattarci come formiche, le formiche che in realtà dovremmo essere già ai suoi occhi, che facciamo? Qui non siamo davanti alla solita storia del Da grandi poteri derivano grandi rotture di coglioni, qui stiamo parlando di un incontro tra due specie: noi (le scimmie) e Superman (che è un dio).
Ecco. Questo pensavo mentre assistevo alle azioni di Homelander e pure a tante altre robe che non ti dico perché basta, dobbiamo friggere.
Però guardati The Boys, fatti del bene.
Gif dedicata a chiunque voglia darmi del razzista, omofobo, retrogrado ed odiatore di Netflix.
Quindi sì: polpette di patate e baccalà fritte, con accompagnamento una salsina agropiccante che è la fine del mondo.
Ricetta rubata al mio sensei Luca Pappagallo che questa volta si è proprio superato.
Le dosi sono per una persona. In due non ci si cena, quindi fossi in te raddoppierei e basta, tanto se non lo fai te ne penti perché sono troppo, troppo buone.
Go, go, go!
All’idea del fritto.
Per preparare delle polpette di patate e baccalà, per una persona, hai bisogno di:
- 250 grammi di baccalà spugnato. Ne parliamo dopo;
- 400 grammi di patate;
- 5 grammi di aglio in polvere;
- 1 uovo;
- prezzemolo;
- un litro di olio per friggere. Come sai, io friggo nell’olio di oliva extra vergine e ti consiglio di fare altrettanto.
- 10 grammi di pangrattato. Quantità variabile, dopo di spiego;
- 20 grammi di panko. Anche questa quantità è variabile.
Per la salsa agro piccante, che avanzerà e ti mangerai per giorni e giorni, hai bisogno di:
- 10 grammi di maizena (o amido di mais);
- 50 grammi di passata di pomodoro;
- 180 grammi di acqua;
- 80 grammi di aceto di vino bianco;
- 80 grammi di zucchero;
- sale;
- peperoncino (anche di questo parliamo dopo).
Tanta roba. Ma vedrai, non sarà difficile.
Smettila con quello sguardo terrorizzato, è FACILE.
Partiamo dal baccalà.
Come sai lo vendono sotto sale, quindi devi sciacquarlo ed immergerlo in acqua per tre giorni. Cambia l’acqua almeno una volta al giorno e quando inizia a puzzare renditi conto che è tempo di cucinarlo.
Tutta la pulizia ed anche questa operazione sono ormai storia vecchia e le trovi in questa (ottima) ricetta.
La tempistica della ricetta: a parte la spugnatura del baccalà devi anche far raffreddare patate e baccalà quando saranno stati lessati. Quindi il mio consiglio è di preparare questo e la salsina molte ore prima di cena e quando vuoi mangiare, formi le polpette e friggi.
Son passati tre giorni?
Hai pulito il baccalà?
Bene, puoi ridurlo a tocchetti.
Pela le patate e riduci a tocchetti abbastanza piccoli pure lei.
Mettile in acqua e porta a bollore. Appena bolle, butta dentro pure il baccalà.
Socchiudi col coperchio e fai cuocere per dieci minuti. Se dopo quel tempo le patate sono tanto morbide da poter essere trapassate con una forchetta senza sforzo, son pronte. Altrimenti prosegui per altri 5 minuti.
Poi scola, travasa tutto in una ciotola e lascia raffreddare benissimo.
Adesso ci occupiamo della salsa.
Prendi un pentolino piccolo e versaci dentro i 180 grammi d’acqua e i 10 di amido di mais. Mescola con la frusta per fare sciogliere strabene la farina.
A questo punto puoi versare tutto il resto: i 50 grammi di pomodoro, gli 80 grammi di zucchero, gli 80 grammi di aceto di vino bianco ed un paio di pizzichi di sale.
Mescola bene.
Ora devi decidere se vuoi creare una salsa agrodolce oppure agropiccante. Dipende da te, sono buone entrambe.
Se vuoi crearla piccante, devi aggiungere del peperoncino fresco o secco. Quanto? Dipende dal tuo grado di sopportazione, come sempre.
Mescola di nuovo e poi andiamo sul fuoco.
Fuoco basso, fai raggiungere un bollore tranquillo (non a cannone) e fai andare per 5-10 minuti. Poi spegni. Si dovrebbe essere già addensata, ma si addenserà ancor di più quando si sarà raffreddata.
Sai cos’hai appena preparato? La salsa che ti mangi al ristorante cinese.

Ed assomiglia a questa cosa qui.
Hai fatto raffreddare tutto?
Bene. Con lo schiacciapatate riduci in poltiglia le patate.
Taglia poi a tocchetti abbastanza piccoli pure il baccalà.
Aggiungi prezzemolo tritato, un uovo, del sale, 5 grammi di aglio in polvere (o meno, se sei col palato troppo sensibile).
Poi il pangrattato.
Ecco, sul pangrattato dobbiamo parlare, perché non ne serve tanto, ma è difficilmente misurabile. Io ho messo un cucchiaio (circa 10 grammi).
Poi ho impastato tutto, col cucchiaio.
Devi formare una roba omogenea:
Adesso prova a fare le polpette. Se riesci a farle tranquillamente e non ti si appiccicano ed hanno consistenza, ottimo, hai finito.
Altrimenti devi aggiungere altro pangrattato. Poco alla volta.
Comunque, forma le polpette ed inizia a scaldare l’olio. Si frigge ad immersione, quindi prendi un pentolino adatto.
Una volta formate le polpette, passale direttamente nel panko.
Ed eccole tutte insieme:
Siamo pronti per friggere.
Appena l’olio è a temperatura (e per sapere se lo è, caccia dentro un pezzetto di panko: se frigge, ci sei) immergi le polpette. Magari non tutte insieme, ma manco un pezzo per volta.
Quando usi il panko la frittura è facile, perché è lui stesso a dirti quando è pronto. Tieni conto che tutti gli ingredienti sono cotti, stiamo proprio facendo la frittura perché siamo dei ciccioni.
Quindi quando il panko raggiunge il colore che ti piace, puoi levare le polpette dall’olio.
Falle riposare su carta assorbente (o carta da frittura), levando più olio in eccesso possibile.
Poi basta, finito. Usa la tua salsetta d’accompagnamento e mangia, che te lo sei meritato.
Ciao e buon appetito!