Gli gnudi, sottospecie di gnocchi di ricotta brutti e buoni.

Hai presente quelle foto di cibo che solo guardandole ti vien fame pure se ti sei appena scofanato sei pizze e quattro parmigiane di melanzane?

per non parlare di quello che ti sei sbranato a colazione, il pasto più importante della giornata.

Quelle immagini di formaggi filanti, di fritture dorate, di creme dense, di carni al sangue e via dicendo?
Insomma, il caro, vecchio, ormai anche un po’ abusato food porn?
Ecco. DIMENTICATELO. Perché noi oggi creiamo la bruttezza.

La tua faccia durante la preparazione 

Ci saranno momenti in cui potrai anche essere assalita dalla demoralizzazione, perché tutto sembrerà distruggersi davanti ai tuoi occhi.
Ma tu non perdere la speranza, non spegnere i fornelli, non chiamare la pizzeria. Continua. Abbi fiducia nel tuo Kaiju: mangerai bene.

Non fare come lui.

Stiamo per imparare a fare gli gnudi. Sono dei parenti alla lontana degli gnocchi, solo che l’impasto non è di quelli che si lavorano con le mani, con cui creare le palline precisine. No: si butta l’impasto nell’acqua direttamente a cucchiainate, anche un po’ con scazzo, con l’aria da bulli.

Quindi accompagnate fuori quelle signore e quei signori suscettibili agli impiattamenti osceni e non studiati, potrebbero sentirsi male.

Mi raccomando, fatele uscire con gentilezza.

Go, go, go! 

Per preparare degli gnudi, per due persone, hai bisogno di:

  • 300 grammi di ricotta. Di bufala, di mucca, di canguro: quella che vuoi;
  • 300 grammi di spinaci;
  • 75 grammi di farina 00;
  • sale, pepe e noce moscata;
  • 1 uovo;
  • 20 grammi di parmigiano + 20 da mettere sui piatti;
  • 40 grammi di burro. Quando si usano quantità così grandi io ti consiglio sempre di farlo in casa. Trovi il procedimento qui;
  • qualche foglia di salvia.

Partiamo dalla ricotta. Non so che ricotta compri tu, ma di certo io non sto parlando di quelle nefandezze confezionate che con la ricotta nulla c’entrano se non per il nome riportato sulla scatola.
Compra la ricotta fresca. Che però un pochino dobbiamo maltrattare, perché dobbiamo levarle il liquido.
Non ci vuole molto: ti basta metterla dentro ad un colino, appoggiare il colino su una tazza e farla star lì per un paio d’ore, a temperatura ambiente. Dovrebbe bastare. Se proprio ti ritrovi ad accompagnarti con delle ricotte acquose, puoi anche pensare di lasciarla invecchiare 24 ore in frigo. Ma è quasi sicuramente eccessivo.

Un po’ di riscaldamento prima di fare sul serio.

Fatto questo, si va.

Lava benissimo gli spinaci e togli tutti i gambi. Si usano solo le foglie.

Tagliali poi in maniera molto grossolana (non ti sbattere, tanto spariranno).

Spinaci in padella antiaderente. Con fiamma bassa e coperchio non hai bisogno di aggiungere olio.

Metti un po’ di sale (così butteranno fuori la loro acqua) e fai cuocere a fiamma bassa bassa per una decina di minuti, girando ogni tanto, fino a quando saranno rammolliti.
Ecco cosa devi ottenere:

Mettili in una ciotola e falli leggermente raffreddare.
In questo tempo tira fuori tutti gli ingredienti e grattugia il parmigiano.
Puoi anche iniziare a mettere l’acqua a bollire, perché non ci vorrà molto tempo.

Gli spinaci si sono un po’ raffreddati? Non devono essere GELIDI, ma non caldi. Altrimenti cuoci l’uovo, per esempio. Quindi quando sono della temperatura giusta, proseguiamo.
Aggiungi 20 grammi di parmigiano e mescola bene.
Butta dentro anche la ricotta.

Mescola sempre tutto strabene, poi aggiungi l’uovo.

Di nuovo giù di cucchiaio, poi è la volta del sale (poca roba, c’è già il formaggio e gli spinaci sono salati), di una spolverata di pepe e di un po’ di noce moscata. Quanta? Quanta ti piace, dipende dal tuo palato.

Infine è la volta della farina. 75 grammi.
Adesso mescola per un po’ di tempo. Tipo 3 minuti. Non ti fermare quando la farina è inglobata: dobbiamo scatenare le forze del glutine e per farlo dobbiamo maltrattarlo un po’.  Quindi continua ad impastare, con un cucchiaio di legno, per tre minuti.
Otterrai un impasto non lavorabile con le mani, molto ma molto morbido.

Assaggia. Se ti sembra salato il giusto, ok. Se ti sembra sciapo, puoi decidere di aggiungere un po’ di parmigiano (per me era a posto così).

Ecco il mio impasto:

Siamo pronti per cuocerli, quindi prepariamo il condimento.
In un padellone (lo stesso in cui hai cotto gli spinaci va bene, non c’è bisogno di sporcare tutta la cucina) metti 50 grammi di burro. Appena si scioglie caccia dentro pure le foglie di salvia spezzettate. Poi spegni, riaccendi quando stai per scolare gli gnudi.

Ma come si lavora quel blob ricottoso? Molto semplice.
Procurati due cucchiaini.

Con un cucchiaino prelevi dell’impasto:

Se vuoi puoi sforzarti di provare a creare una forma, con l’altro cucchiaino.
Se ti pesa il culo come pesava a me, limitati a spingere l’impasto nell’acqua, usando l’altro cucchiaino:

Saranno bruttissimi ed un po’ si scioglieranno. Non fare bollire l’acqua in maniera super violenta, abbassa la fiamma.
Quello che è importante è che l’acqua abbia le bolle mentre versi l’impasto, perché altrimenti questo si scioglierebbe. C’è bisogno dello shock termico, insomma. Se mentre cacci dentro le palle vedi che l’acqua smette di bollire fermati, chiudi col coperchio, e fai riprendere la temperatura. Poi prosegui.

Comunque l’aspetto in pentola sarà devastante alla vista.
Non piangere quando vedrai questo:

La realtà sarà molto meno terribile di quel che sembra.
Gli gnudi verranno a galla e da quel momento falli cuocere ancora mezzo minuto. Poi tirali fuori con una schiumarola e mettili nella padella col burro (che devi riaccendere, con fiamma bassa).

Falli andare in padella per altri 30 secondi, poi prepara i piatti.

Su ogni porzione metti una spolverata di parmigiano e poi mangia.
Buoni, vero? Non te l’aspettavi, vero?
Manco io.
Ti faccio vedere la consistenza di uno gnocco:

Ciao e buon appetito!

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