Con l’avvento della solita orda di turisti ci ho provato anche quest’anno: ho mangiato la pizza in pizzeria. Qui, nel Cilento.

Un Kaiju turista.
Devi sapere che il Cilento è un luogo strano, più strano del Ferelden e della Terra di mezzo e di Skyrim. Altro che draghi.
Qui, nonostante ci siano più caseifici che farmacie, ti vendono una mozzarella di bufala senza gioia e capita pure di trovare ricotte tristi ed insapori. Ti cercano di rifilare salsicce ricolme di finocchietto (per coprire il gusto inesistente) e non si vendono tante, troppe cose: il baccalà esiste solo da novembre a gennaio, in inverno se vuoi un gelato ti accontenti di un magnum classico e se scompare la Feta non è detto che tu possa rivederla tanto presto.
Il Cilento è anche ad un tiro di sputo da Napoli. Napoli significa tante cose del cazzo, ma senz’altro significa Pizza.
E niente, qui nel Cilento la pizza fa cagare al cazzo.
Non c’è un altro modo per dirlo, non si può essere gentili. FA CAGARE AL CAZZO.
Però ci ho provato, di nuovo. Perché sono una creatura masochista.

Pizza.
Fallimento.
Meno peggio del solito, ma sempre fallimento.
Non è buono l’impasto, non è buono il condimento. Poi ci sono i ristoranti biologici, fighetti, senza glutine, lattosio e senza olio di palma. Dove per mangiare due pizze (non buone, ci tengo a precisarlo), paghi quasi 40 euro.

E tu così, davanti al locale.
Quindi ci ho riprovato e sono tornata a creare un po’ di pizzette. Ci vuole parecchio lavoro (più che altro in termini di attese, in cui si viene assaliti dal tedio tra una lievitazione e l’altra), però il risultato è migliore di quello che trovo in giro.
Tutto questo per scusarmi se quella che vedi non è una pizza, non è una focaccia, non è un cazzo. Ma in qualche modo un Pizzakaiju deve vivere.
Non fraintendermi: è buona. Buonissima. Però se uno ha l’alternativa di un vero pizzaiolo o di un vero fornaio, che continui per quella strada.
Per gli altri, stanchi di mangiare crackers spacciati per focacce, c’è questa ricetta.
Go, go, go!
Useremo una teglia 30×20.
Per preparare una focaccia con le cipolle, per due persone, hai bisogno di:
- 200 grammi di cipolle bianche (peso preso dopo la pulizia) + 10 grammi d’olio e sale per condirle. Ah, 200 grammi sono all’incirca 2;
- 250 grammi di farina per pizze e focacce. Sui sacchi di farina c’è scritto proprio così, se trovi quella con la dicitura macinata a pietra compra quella, che mi è sembrata più decente rispetto alle altre. Quello che conta è che controlli la forza. Quella che uso io ha la dicitura W 260. Se cambi farina, cambi radicalmente il risultato finale.
- 3 grammi di zucchero o miele;
- 10 grammi di lievito fresco;
- 5 grammi di sale fino;
- 10 grammi d’olio;
- 150 grammi d’acqua tiepida.
Per la salamoia – ossia il liquido con cui dovrai bagnare l’impasto prima di infornarlo – avrai bisogno di:
- 10 grammi d’olio;
- 30 grammi d’acqua tiepida;
- un po’ di sale grosso.
Ci vorranno circa tre ore di lievitazione + 15-20 minuti di cottura al forno. Vedi tu come organizzarti.
Nota bene: se fa molto caldo (in estate) puoi agire in due modi. O diminuisci la quantità di lievito oppure i tempi di lievitazione. Io mi trovo meglio a gestire i tempi di lievitazione, fermandomi quando è per me spesso a sufficienza (non mi piace alta).
Innanzitutto vai a questo post qui, dove abbiamo imparato a preparare l’impasto. Diciamo che ti aspetto appena hai formato la palla, perché questa volta la lievitazione la facciamo in una maniera più lunghetta ma decisamente migliore. E sì, prima o poi cambierò quel post, ma quel giorno non sarà oggi.

Nell’attesa mi faccio una partita.
Hai fatto la pallotta? Bene.
Fodera con della carta da forno una teglia, ungila leggermente con un po’ d’olio e poi cacciaci sopra l’impasto. Ungi anche la superficie dell’impasto, così durante la lievitazione non si seccherà.
Copri con un panno e lascia riposare un’ora.
Sarà raddoppiata:
Stendi l’impasto con il palmo delle mani. Non devi tirarlo: devi solo spingerlo.
Devi coprire tutta la superficie, così:
Caccia una manciata di sale grosso su tutta la superficie e lascia riposare per altri 30 minuti. Sempre coperto.
Nell’attesa occupiamoci delle cipolle. Devi tagliarle a rondelle e separarle bene tra loro. Poi versa 10 grammi d’olio ed un po’ di sale. Mescola il tutto con le mani.
Esaurito questo tempo, prepara la salamoia. Devi versare in un dito d’acqua 10 grammi d’olio e mescolare al meglio delle possibilità.
Versa il liquido sulla tua futura focaccia:
Ora con le punta delle dita forma buchi su tutta la superficie, cercando di distribuire il liquido in maniera uniforme.
Devi avere buchi ovunque e liquido ovunque:
Ora condiscila con tutte le cipolle che hai preparato. Distribuiscile bene, devono essere dappertutto.
Copri di nuovo e lascia riposare almeno un’ora. Deve raddoppiare.
Siamo pronti ad andare in forno.
Accendilo al massimo: 240-250 gradi.
Quando è strabollente puoi inserire la teglia.
Quanto tempo? È un po’ un’incognita. Sicuramente 15 minuti, ma potresti dover prolungare fino a 20. Le cipolle non devono bruciarsi, ma la focaccia deve essere bella colorata.
Se dopo 15 minuti ancora la focaccia non fosse abbronzata, puoi spostare la teglia vicino alla resistenza superiore e fargli fare gli ultimi minuti così. Quasi certamente all’interno è già pronta, quindi non possiamo prolungare la cottura all’infinito, altrimenti si secca.
Insomma, devi proprio starle dietro.
Ecco la mia:
Te la faccio vedere pure tagliata a pezzi:
e pure uno spicchio da vicino per mostrarti la cottura interna:
Ciao e buon appetito!
Non vedo l’ora di provarla!
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