Frittata con zucca e cipolle (e perché Bruce Campbell non è il mio Re).

Si fa un po’ di confusione quando si parla di B-movie. Un B-movie non è per forza un film fatto di merda, senza idee e recitato male. Il B-movie è sostanzialmente un lavoro creato con pochi soldi e pochi mezzi, di genere. Sarà senz’altro colmo di difetti, ma non è un prodotto che VUOLE essere una nefandezza inguardabile. È che si fa quel che si può.
Di che genere? Horror, poliziesco, fantascienza, magari western.

Robot Monster Horror GIF

Tipo Robot Monster, forse una delle robe più brutte che abbia visto.

Se stai girando una roba low budget però con idee di arte in testa, non rientri nel canone. Al massimo stai girellando nel reparto Indie.

Credo sia questo il problema di fondo: quando si guarda un horror dove è presente tanto sangue o idee cretine, subito uno crede di avere davanti un B-movie. Così non è: Drag Me To Hell ha tutto quello che serve per essere considerato un B-movie, peccato sia costato 30 milioni di dollari. TRENTA MILIONI. Lo spirito B-movie, tuttavia, scorre forte in lui: vomito, cose schifide, effetti speciali volutamente dozzinali. Ma finisce lì. È un figlio di papà che gioca a fare il comunista nei centri sociali, ecco cos’è.

Se non hai mai visto Basket Case, è giunto il tempo.

Altro esempio: Kill Bill. Ha tutto quello che serve per rientrare nella categoria: è splatter, coglie a piene mani dal cinema orientale super trash e di basso costo ed è di genere (quale non è dato sapere, tipo TUTTI). Chiaramente però è costato qualche fantastiliardo, quindi che ne parliamo a fare.

Ora che abbiamo chiarito le basi, voglio dirtelo proprio nella maniera più sincera possibile: Bruce Campbell non è il Re dei B-movie.

Se lo dice da solo.

Anzi, se andiamo a spulciare la sua intera filmografia le pellicole (se mi passi il termine, perché mi sono rotta il cazzo di scrivere film) a basso costo cui ha partecipato non sono tantissime. L’elenco è piuttosto breve: le robe prima di The Evil Dead (compreso), il primo Maniac Cop, Intruder, qualche lavoretto misconosciuto come Mindwarp (ed altri 3-4 titoli introvabili), quella meraviglia di Bubba Ho-Tep e basta. Tutto il resto supera il budget di un milione di dollari (alcuni film anche di poco, a dire il vero), quindi non ci interessa.

Anche il Godzilla del 1954 è un low budget.

No, non sono pochissimi titoli, dai. Però, oggettivamente, se vuoi recuperare l’intera filmografia di Campbell non è che tu abbia tutti ‘sti problemi. In una settimana ce la fai e sono anche (quasi) tutti reperibili.

Già Evil Dead II non è un low budget: è costato più di tre milioni di dollari e già ci stiamo allontanando dalla povertà.

Allora ti chiedo: perché sarebbe il Re? Perché Bruce Campbell stesso si è creato questo personaggio pop in cui interpreta se stesso, mitizzando una figura che di fatto a stento esiste, con qualche cameo o addirittura con film super egocentrici (mi viene in mente My Name is Bruce)?

Questo è TerrorVision.

Allora chi sarebbe da incoronare, mi chiedi?
A parte che basterebbe guardarsi qualche film di genere italiano degli anni ’70-’80 e scegliere una faccia qualsiasi: gli attori son sempre gli stessi. Non mitizzati, in molti dimenticati dal mondo, ma sono sempre loro. Un esempio a caso: George Eastman. Alcune sue interpretazioni sono talmente rimosse dal mondo che su IMDb contano ben 13 voti. TREDICI. Di molti lavori non è presente manco il budget e già ci fa capire quanto fossero film importanti (dimenticati pure da IMDb).

Non so quanto sia costato, ma Antropophagus è senz’altro un film sottocosto.

Però tutto questo scrivere non è che serva a sfanculare Bruce Campbell che, anzi, mi sta pure simpatico. Perché mai dovrei iniziare la lapidazione? No, non sto scatenando dell’odio che non serbo. Tutto questo serve ad indicare due cose. Innanzitutto che un B-Movie è uno sforzo orchestrato da un fottio di persone creative e già incoronare qualcuno mi sembra fuorviante. E poi per segnalare l’attore che preferisco, più che altro perché a furia di incontrarlo mi ci sono affezionata. Lo trovo ovunque e quasi sempre in parti minuscole (tipo che il suo ruolo più importante è stato in Xena dove, guarda caso, c’era pure Bruce): Ted Raimi.

Il nostro eroe. E questo è Intruder. Sì, qui c’è anche Bruce, lo so.

È presente anche in Evil Dead II, solo che non te ne sei accorta: è la mamma demonio. Io mi esalto sempre un po’ di più guardando quel mostro che tutto il minutaggio in cui Bruce gigioneggia. Perché lui, per me, fa proprio lo sporco lavoro: viene, fa quel che deve, nessuno se lo caga.
Non dico che tu debba smettere di stimare Campbell perché fa film di merda belli, però manco pensare che sia l’unico esistente in tutto l’universo cinematografico. Lui è quello che ha avuto fortuna ed un po’ anche per questo mi sembra quasi assurdo indicarlo come portavoce di un modo di fare film che non gli appartiene più.

The Deadly Spawn è forse uno dei miei b-movie preferiti.

Detto questo, magari quando guardi qualcosa che ti sembra B-movie, vai a vedere quanto è costato: imparerai anche ad apprezzarli di più, perché i soldi che girano sono per davvero ridicoli e quindi ci vuole del genio per realizzare certe idee visivamente.

In sintesi.

Ora che ti ho fatto incazzare toccando il tuo mito personale, andiamo a mangiarci una frittata.

Di frittate ho parlato lungamente, spiegando il sistema con cottura lenta e quello con cottura veloce. Ormai non ne uso più soltanto una e le alterno, a seconda di quanto liquido tirano fuori gli ingredienti e della quantità di roba usata.
Oggi ne prepariamo una con zucca e cipolle, vedi tu quale metodo di preparazione vuoi usare. Io ti do delle linee guida, prive di tempi precisi perché il tutto varia molto a seconda del fornello, della padella, del volere di Pazuzu.
L’unica cosa veramente importante, per preparare una frittata, è l’uso di un’ottima padella. Te ne serve una antiaderente, se è in pietra ancora meglio.

Go, go, go!

Tutti ai posti di manovra!

Per preparare una frittata con zucca e cipolle, per due persone, hai bisogno di:

  • 6 uova. Più fresche sono, migliore sarà il risultato finale;
  • un cucchiaio d’olio;
  • sale, pepe, rosmarino secco;
  • 300 grammi di zucca;
  • 50 grammi di parmigiano od altro formaggio che hai in casa (pecorini vari o al massimo caciotte semisecche);
  • 300 grammi di cipolle.

Inizia tagliando la zucca a dadini abbastanza piccoli.
Versa un cucchiaio d’olio nella padella, fai scaldare a fiamma alta e poi cacciaci dentro la zucca.

Aggiungi del rosmarino secco e mentre la zucca inizia a cuocere, taglia le cipolle.
Segreto per non piangere: mettiti dell’acqua in bocca. Se bagnare la lama del coltello non serve ad una ceppa, questo è un metodo che funziona per davvero. Prova e poi mi dici.

Devi tagliare le cipolle a pezzoni.
Appena hai finito, caccia pure loro nella padella.

Aggiungi sale, pepe e magari dell’altro rosmarino.
Il tutto avrà bisogno almeno di 5 minuti per cuocere, a fiamma alta. Ogni tanto mescola, intanto prepara il resto.

Spacca le uova una per una in un bicchiere (sempre per non ritrovarti con pezzi di guscio da levare perché non sai calibrare la forza dei tuoi bracci) e poi riversale in una ciotola grande. Aggiungi sale, pepe e sbatti il tutto leggermente.
Grattugia 50 grammi di parmigiano ed uniscili alle uova.

Sbatti di nuovo, giusto il tempo di amalgamare tutto bene.

Nel frattempo gira cipolle e zucche, che non vogliamo roba bruciata.
Come dovranno essere? Le cipolle ammorbidite e colorate, la zucca leggermente abbronzata.

Adesso prendi tutto quello che ti serve per l’operazione frittata: un piatto grande per posarla, un coperchio per girarla o comunque per tappare se occorre, un cucchiaione ed una spatolina.

Versa il composto nella padella.
Con l’aiuto del cucchiaione cerca di distribuire il composto di uova ovunque, cercando di formare una (futura) frittata omogenea.

Con la spatolina muovi i bordi per essere sicura che non si attacchino ed inclina la padella per spostare liquido se vedi che si concentra tutto in un punto (cuocendosi così più in fretta, magari, in un altro punto).
Puoi usare indifferentemente una fiamma alta o bassa: con quella alta devi starci più dietro, muovendo la spatolina sotto la frittata per essere sicura che nulla si attacchi. Con la fiamma bassa non devi fare niente: ci cacci sopra il coperchio ed attendi di morire di tedio.

Se vedi che, usando la fiamma alta, la frittata continua ad essere troppo liquida in un tempo che non ti sembra ragionevole (magari senti già dell’odore di qualche cosina mezza bruciacchiata), abbassa la fiamma e cacciaci sopra il coperchio.
La frittata si può girare quando sopra non c’è più liquido evidente, altrimenti si spacca tutto. O, ancor più semplicemente, non è più una frittata ma una specie di pappone di uova strapazzate.
Prima di girarla, però, assicurati che tutta la frittata sia staccata dal fondo della padella. In ogni punto. Per farlo muovi la padella a scatti: se si muove, ok. Se non si muove ti tocca cercare di staccare il tutto con la spatolina (ma se hai usato una padella antiaderente non dovresti avere alcun problema).

Gira la frittata, dunque. Chiudi la padella con un coperchio, gira il tutto con un movimento veloce ed a questo punto la frittata è sul coperchio: falla scivolare nella padella.

Adesso fai cuocere, a fiamma alta, per circa 5 minuti. Ormai la frittata è cotta, deve solo ultimare la parte inferiore.
Se usi la fiamma alta, controlla sempre che non si attacchi, muovendo la padella a scatti. Con la bassa sarai invecchiata di circa 15 anni, durante la prima operazione, ma di sicuro nulla si attaccherà.

Dopo 5 minuti la frittata dovrebbe essere pronta (parlo sempre con quelli che usano il metodo incendiario: se sei di quelli che usano il metodo lento, altro che 5).

Se vuoi puoi girarla un’altra volta per capire se è pronta, ma non credo ce ne sia bisogno.

Taglia la frittata a spicchi e prepara le porzioni. Magari aspetta 5 minuti prima di mangiarla, altrimenti ti ustioni la lingua e poi non sa di niente.
Ecco cosa dovresti avere davanti a te:

Ciao e buon appetito.