Alle quattro del mattino stavo bevendo il mio caffè in giardino, al buio, circondata da milioni di gatti che cercavano di rubarmi il burro di arachidi.
Ad un certo punto un grido terribile, tutti a scappare, io che mi alzo e cerco la scopa perché di sicuro c’è una iena, un cinghiale, uno zombie, un coccodrillo.

Ho una scopa e non ho paura di usarla!
Il panico è durato circa 6 secondi e mezzo e i gatti hanno ricominciato subito a cercare di mettere le zampe nelle scatole di cereali.
E ci sono quasi riusciti, perché io ero troppo presa dal mio rapporto con Google.
Ho scoperto dunque che l’essere immondo era una volpe.
Checcazzo.
Oggi avrei voluto parlarvi di un videogioco che mi piace da morire, ma la vita ha preso il sopravvento e quindi mi tocca sbrodolare sulle solite menate.
Domanda: ti sei accorta che qui non si usano termini da rincoglioniti come Ricettina, sughettino, delizioso, da leccarsi i baffi, manicaretti, squisito? Ho mai raccontato aneddotoni interessantissmi come Mio marito ha fatto persino la scarpetta, Mio figlio non mangia i broccoli e adesso ne va matto e Questo è il piatto preferito di Zio Cleto?
- Piuttosto mi ammazzo.
Mi hai mai visto tirare fuori il patentino da Siciliano Doc, Napoletano Doc, Stocazzo Doc, oppure mi hai mai sentito pronunciare anche solo una parola buona verso chi è così ottuso da autodefinirsi Moglie e Madre?

Robe che mi provocano solo odio.
Ecco.
Non sei su un blog di GialloZafferano, non sei qui per i deliziosi manicaretti. Questo blog è nato proprio dall’esasperazione: non è possibile che chiunque ami cucinare sia un rincoglionito (doc). Così ho creato La cucina e le bestemmie di Pizzakaiju, ormai più di un anno e mezzo fa.
Sappi che però non è facile.

Ed essere un Kaiju in mezzo a cuochine che bollono a morte la rucola com’è?
Ogni spesso ormai mi capita di interagire con tanti casi umani e molti non hanno proprio idea di come sia fatto l’internet. Non conoscono né capiscono il mezzo, sarebbe meglio per loro se divulgassero le loro ricette (imprecise, sbagliate, mai testate) usando il fax, invece che un sito.
Ma purtroppo non solo si incaponiscono, ma in quei covi cucinieri (dove si dovrebbe essere lì per mangiare) si rischia di essere mangiati, semmai.
Come Duncan qui sopra ho provato e fallito. Sono stata buttata fuori da un paio di gruppi, mi hanno additato come persona ipocrita e poco chiara. Ed è strano: pubblicizzo qualcuno solo quando credo ne valga la pena e non lesino manco i vaffanculo. Mi sa che questo è tutto il contrario di ciò che è la falsità.
Questa ricetta è stata ispirata proprio da uno di quei blog che mi ha sfanculato. Blog che ovviamente non citerò, poiché la pubblicità negativa – usavano ripetere i nostri saggi nonni – tira più di un pelo di figa.

rido da sola.
Go, go, go!
Per preparare una minestrina dell’odio, per due persone, hai bisogno di:
- 180 grammi di tubetti. O altra pasta corta a scelta;
- 3 uova;
- 100 grammi di pancetta affumicata da ridurre in poltiglia;
- una cipolla bianca;
- sale, pepe;
- un cucchiaio d’olio;
- 60 grammi di parmigiano;
- 250 grammi di piselli.
I piselli in questo periodo esistono solo surgelati, quindi il mio consiglio è sempre il solito: tirali fuori la sera prima, mettili nel frigo e falli scongelare naturalmente. Altrimenti passali sotto l’acqua fredda, se non hai tutta questa preveggenza, e scongelali così.
Riempi una pentola d’acqua e falla bollire. L’acqua dovrà poi rimanere calda per tutta la preparazione.
Comincia col tritare la cipolla.
Taglia a pezzi la pancetta e poi cacciala in un mixer: non la dobbiamo avere a dadini, ma in pappa. Quindi ti serve un mixer.
In una pentola in cui cuoceremo tutta la minestra (quindi capiente e con coperchio) versa un cucchiaio d’olio e cacciaci dentro la cipolla tritata.
Falla stufare per qualche minuto, il tempo di ammorbidirla. Fiamma medio bassa.
Aggiungi poi la pancetta affumicata.
Aiutala a sciogliersi, usando un cucchiaio di legno.
Quando è tutta spappolata puoi unire anche i piselli.
Ricopri con l’acqua che hai scaldato, senza esagerare. Tieniti circa un paio di dita sopra il volume degli ingredienti.
Chiudi col coperchio e, da quando riprende il bollore, fai andare per 20 minuti. A fiamma bassa.
Nel frattempo gratta 60 grammi di parmigiano e occupati delle uova.
Rompine una per volta in un bicchiere e poi travasale, sempre una per volta, in una ciotola più grande. Questo passaggio ormai dovrebbe esserti chiaro: se spacchiamo i gusci li spacchiamo nel bicchiere e bestemmiamo meno nel toglierli.
Sbattile leggermente, poi unisci il formaggio, un po’ di sale, un po’ di pepe e sbatti di nuovo, fino a creare una crema densa.
Il brodone ha cotto 20 minuti? È giunto il tempo di cacciarci dentro la pasta. Prima però assaggia ed aggiusta un po’ di sale (ma ricordati che alla fine aggiungeremo la crema di uova e parmigiano, che è saporita).
Ovviamente l’acqua sarà leggermente evaporata, quindi versane un po’. Sempre di quella calda, quella che hai nell’altra pentola.
E vacci piano: la pasta deve cuocere 3 minuti meno del tempo indicato sulla confezione e da lì in poi, se hai esagerato col liquido, puoi solo toglierlo a cucchiaiate. Tieniti un dito sopra il livello degli ingredienti, al massimo ne aggiungi piano piano mentre evapora.
Cuoci il tutto a fiamma alta, senza coperchio, versando acqua nel caso ti sembrasse troppo asciutta.
Spegni la fiamma tre minuti prima del tempo indicato sulla confezione.
Ecco cosa dovresti avere davanti: una minestrina pochissimo liquida.
Versaci dentro la crema di uova.
Mescola bene.
Chiudi col coperchio e fai riposare 5 minuti.
Quando riaprirai troverai questo:
Prepara i piatti e cospargi con un po’ di pepe ogni porzione.
Ed eccola là, la minestrina dell’odio. Tutta per te.
Ciao e buon appetito!
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