Se potessi viaggiare nel tempo avrei parecchie cose da dire alla vecchia Pizzakaiju.

E non sarebbero cose carine.
Le informazioni utili scritte qui sopra e che si sono poi rivelate sonore stronzate sono innumerevoli: imparare a cucinare è un processo infinito e lento ed i miei metodi di preparazione sono così cambiati che mi ritrovo a modificare vecchi post bestemmiando ed insultandomi senza sosta.

No, caro Pippo, io non sopporto manco la mia.
Tutto questo per dirti che la feta è ormai uno dei miei formaggi preferiti, insieme alla mozzarella ed alla ricotta di bufala. Scoprirlo solo nel 2018, dopo circa 15 anni di mangiamento professionista, è un po’ triste. Triste perché bastava sciacquarla con l’acqua. E sai quante ricette con la feta ti ho passato, senza che io avessi appreso questa conoscenza fondamentale? Incalcolabili. E che figure di merda, se ci penso.

Dedicato a Pizzakaiju del passato.
Comunque oggi prepariamo la feta al forno, ma sappi che menerà parecchio: ho infilato ben tre tipi di peperoncino differenti. Bocca in fiamme, ma senza coprire i gusti. Spettacolare, ma piuttosto esplosivo.

Se non reggi il piccante, potresti reagire così.
Sei ovviamente libera di modificare la piccantezza a tuo gusto, sia chiaro.
Ho rubato la ricetta ad Apriti Sesamo, che ormai sta diventando una garanzia (ed ho talmente tante sue ricette segnate a mente che sentirai parlare di lei molto spesso).
Se possiedi delle piccole teglie monoporzione è meglio. Io non ce l’avevo e mi sono arrangiata, come quasi sempre.
Le quantità dei vari ingredienti utilizzati non sono pesabili, poiché bisogna ricoprire la feta a strati. Ci vuole poco di tutto e, per una volta, si va ad occhio.
Diventa pure subitissimo Kaiju food, perché non posso che dedicare questo piatto a Grisù, il draghetto pompiere.
Go, go, go! e mi raccomando: tieni un estintore vicino, che qui la bocca sputerà fuoco.
Sigla!

Anche un draghetto pompiere può essere d’aiuto.
Per preparare la feta al forno del draghetto Grisù, per due persone, hai bisogno di:
- 2 confezioni di feta (400 grammi);
- 5-6 friggitelli oppure un peperone verde piccolo;
- un paio di pomodori grandi. Proprio due, non serve comprarne di più;
- pochissimo olio;
- peperoncino in polvere, secco e pure fresco;
- pepe, origano;
- formaggio. Io ho usato un pecorino sardo fresco, ma puoi usare anche cacioricotte di latte misto, provole secche, formaggi misti semistagionati. Circa 40 grammi a testa.
Innanzitutto sciacqua la feta sotto l’acqua corrente, fredda. Togliamo così il sale in eccesso e l’acquetta di go go go governo.
Accendi il forno a 200 gradi, modalità statica. La preparazione non sarà lunga ed il forno dovrà essere bello caldo, per accogliere il formaggio.
Fodera con della carta da forno la teglia e mettici sopra la feta. Se sei fortunata e possiedi due piccole teglie monoporzione, limitati a poggiarci sopra la feta, senza carta.
Spolvera la feta con abbondante pepe nero:
Taglia i friggitelli a striscioline (togli tutti i semi) e ricopri la feta:
Cospargi con abbondante peperoncino in polvere e spezzetta pure un paio di peperoncini secchi, se li hai ed il tuo palato li regge:
Irrora con un po’ d’olio, a occhio:
Taglia i pomodori a fette piuttosto sottili. Ecco quanto sottili:
Adagia le fette di pomodoro sulla feta:
Ricopri con origano ed altro olio, sempre ad occhio:
Ora è la volta del secondo formaggio.
Come ti ho detto, ho comprato un pecorino sardo fresco, molto friabile e dal sapore deciso, senza essere però invadente. Te lo faccio vedere:
Bisogna tagliarlo a fette piuttosto spesse e poi appoggiarlo sulla feta:
Infine cospargi con del peperoncino fresco tagliato a pezzi, lasciando i semi:
Inforna a 200 gradi per circa 20-25 minuti.
I formaggi si scioglieranno e sul fondo della teglia ci sarà un po’ di liquido. Ecco cosa è accaduto alla mia feta:
Un primo piano per farti vedere che no, non è che la feta diventerà magicamente stracchino. Si ammollerà, ma sarà ancora possibile spostarla dalla teglia ad un piatto, con la dovuta attenzione:
Con un paio di utensili piatti travasa il formaggio in piattini, versando poi sopra tutto il liquido rilasciato.
Ecco la mia bruciantissima porzione, con forchetta che ti mostra la morbidezza raggiunta:
Finito!
Ciao e buon appetito!
Pingback: Strapatsàda: uova, feta e pomodoro. Piatto greco! – La cucina e le bestemmie di Pizzakaiju