È tornata la loro stagione ed io è già la seconda volta che preparo il risotto con le fragole. Mica perché sia il mio piatto preferito, anzi, semmai proprio perché ogni volta fa cagarissimo. Ma in un modo diverso, eh, che ai cuochi dell’internet piace essere creativi. Che nel fare schifo c’è tutta un’arte complessa da apprendere.

Un altro stanco di provare risotti alle fragole. Come non capirlo.
Avevo anche io inserito una mia versione orrenda, agli albori del blog. L’ho rifatta, il risotto è finito in giardino, ho cancellato il post. Perché sono una persona seria.
Poi ho trovato il video di Stefano Barbato, che di solito è uomo di fiducia, così ho provato per l’ennesima volta.
Anche perché è stagione – l’ho già detto, vero? – e l’uomo svedese continua a ripetere la stessa frase, in loop.

Guarda che ho capito, è che non so come si cucinano.
Quindi da adesso in poi anche la tua vita sarà più facile e potrai mangiare le fragole nel riso carnaroli, come era tuo sogno proibito da sempre.
Come ormai sai, uno dei compiti di noi Kaiju è assegnare nomi improbabili a creature e pietanze, dunque chiameremo questo piatto Il risotto del cinefilo svedese (con audio fuori sincrono e sottotitoli in bulgaro).
Nome breve, facile da ricordare, praticissimo. È prevista una versione in bianco e nero e pure una seppiata.

Grazie per l’appoggio.
Per preparare Il risotto del cinefilo svedese (con audio fuori sincrono e sottotitoli in bulgaro), per due persone, hai bisogno di:
- 200 grammi di riso carnaroli;
- 250 grammi di fragole mature. Se da te sono ancora verdastre, lascia stare ed aspetta ancora un mese. So che puoi resistere;
- 4 foglie di menta;
- 65 grammi di panna fresca. Non usare quella a lunga conservazione, ma quella da montare (senza zucchero);
- 35 grammi di parmigiano;
- un po’ di timo. Io ho usato quello secco e, nonostante non sia paragonabile a quello fresco, ti assicuro che fa la differenza. Non ometterlo;
- 25 grammi di burro;
- uno scalogno;
- un litro e mezzo di brodo vegetale. Se usi il dado, mettine 2.
- 125 grammi di spumante secco. Non usare quello dolce, che sputtani tutto. Se ne sai quanto me, sappi che sulla bottiglia deve esserci scritto BRUT;
- un cucchiaio di aceto balsamico di Modena;
- un pizzico di sale.
Ammazza quanti ingredienti, eh?
Comincia col preparare il brodo vegetale. Come ormai sai io preferisco – stranamente, aggiungerei – il dado a quello di verdura fatto in casa. Tu fai come credi.
Mentre il brodo si avvia, dobbiamo tagliare le fragole a pezzettini.
Tutorial minimo.
Togli i ciuffi d’erba e taglia la fragola a metà:
Ogni pezzetto ricavato deve essere ulteriormente tagliato a metà:
Infine riduci tutto a pezzetti:
Caccia le fragole in una ciotola ed aggiungi un po’ di sale. Poi mescola bene.
Aggiungi 125 grammi di spumante e 4 foglie di menta (intere, non spezzettarle).
Lascia macerare per dieci minuti.
Riposati per cinque minuti, che ci servirà lo spumante di macerazione.
A questo punto, se il brodo è pronto, possiamo partire con il risotto.
Innanzitutto tostiamo il riso a secco: pentola vuota, metti dentro il riso e fai andare e a fiamma medio bassa per circa 2 minuti.
Gira spesso, mi raccomando. Contemporaneamente togli le foglie di menta dalla ciotola delle fragole e, con l’aiuto di un colino, scola quest’ultime dal liquido.
Così:
Appena senti odore come di pane tostato ed il riso avrà leggermente cambiato colore, puoi toglierlo e tenerlo da parte.
Pentola vuota? Metti i 25 grammi di burro.
Falli sciogliere e poi aggiungi delle foglie di timo e lo scalogno tagliato in 4 parti grandi.
Fai soffriggere a fiamma medio bassa per qualche minuto (due o tre son più che sufficienti). Ora leva lo scalogno con l’aiuto di una pinza.
Versa il riso e fai assorbire il fondo di cottura.
Versa il liquido delle fragole:
Fai evaporare la parte alcolica usando una fiamma media, girando spesso.
Adesso aggiungi tre quarti delle fragole. Se non sei bravo in matematica, come me, si traduce in Quasi tutte.

Circa così.
Ora cuoci il risotto come ormai sai: copri di brodo, non girare troppo spesso e versa liquido mano a mano che evapora ed il riso lo assorbe.
Assaggia e a 5 minuti dalla fine (più o meno) dobbiamo unire anche il resto delle fragole, che rimarranno leggermente più integre rispetto alle altre.
I tempi della confezione sono sempre inaffidabili. Io di solito metto il timer con i minuti indicati, ma tanto so che la cottura col cazzo che è pronta e che bisogna prolungare per almeno cinque minuti. Conosci il tuo riso, my friend. Ricordati che il risultato finale non deve essere né secco né zupposo.
Nel frattempo, gratta i 35 grammi di parmigiano.
A 5 minuti dalla fine, dunque, aggiungi le fragole rimaste.
Continua la preparazione, assaggia per capire se i chicchi sono al punto giusto e poi spegni la fiamma, che mantechiamo.
Aggiungi tutto il parmigiano grattato, i 65 grammi di panna ed ancora un po’ di timo (senza esagerare).
Mescola bene.
Lascia riposare, senza coperchio, dai 3 ai 5 minuti.
Ecco cosa dovresti avere davanti a te:
Forma i piatti e su ogni porzione aggiungi qualche goccia di aceto balsamico e, se ce le hai, qualche foglia di menta.
Ecco qui cosa dovresti avere ottenuto, se sono riuscita a spiegarmi in maniera decente:
Non è mondiale, ma ha un suo perché.
Ciao e buon appetito!
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