Ero già pronta ad inondarvi con il mio ormai notissimo entusiasmo da carnivoro convinto.

Così.
Poi, dopo aver passato la serata a cucinare la trippa, l’ho assaggiata e stavo per vomitare. Letteralmente. L’ho assaggiata di nuovo. E di nuovo. E di nuovo. Sono passata così al disgusto, seguito dal Peccato, perché il sugo è proprio buono! per poi tornare al senso di nausea.
Durante la notte sono stata malissimo, ma così male che non mi succedeva dal 1942, tipo.

I bei tempi in cui si salutava così.
Triste, perché ero già pronta con la sigla perfetta:

Pizzakaiju e la trippa: erano felici.
Quindi qui si stava per saltare la cena. Oppure ci si poteva ridurre a biscotti e porcate immonde.

Da mangiarsi con la tristezza nel cuore.
Poi mi è venuto in mente che è un mese che rompo i coglioni con gli spaghetti in bianco di Don Camillo e Peppone, quindi ho riciclato per metà la ricetta delle tagliatelle col basilico di pochi giorni fa e finalmente me li sono preparati.
Risultato? Un capolavoro, come tutte le cose povere e semplici di questo universo. E chi se ne frega se qualcuno dovrà per forza urlare che il procedimento è troppo una stronzata per riempire un post su internet. Io so che c’è chi apprezzerà e si strafogherà di spaghetti. Gli altri, sanno bene dove devono recarsi.

Bravo, diglielo tu.
Si può preparare in settecentosei modi, a seconda di quando vuoi aggiungere il parmigiano. Se l’aggiungi in padella saprà meno di formaggio ma sarà più cremosetta, sui piatti sarà leggermente più secca ma sarà una bomba di parmigiano. A me piacciono entrambi i risultati, non saprei quale consigliarti, veramente difficile decidersi.

Già. Quando arrivo al momento parmigiano anche io sono in piena titubanza.
Qui impariamo quella SABBIOSA.
Partiamo.
Go, go, go!
Per preparare gli spaghetti in bianco di Don Camillo e Peppone, per due persone, hai bisogno di:
- 180 grammi di spaghetti;
- 60 grammi di burro. Possibilmente fatto in casa e trovi la ricetta in questo post qui.
- 20 grammi di parmigiano in padella ed altri 30 su ogni piatto. Quindi 80 in tutto..
Metti l’acqua della pasta a bollire. Cala gli spaghetti appena puoi.
In un padellino caccia dentro i 60 grammi di burro e falli sciogliere, a fiamma bassissima. Quando il burro è totalmente sciolto spegni la fiamma, altrimenti si brucia. Riaccendila però quando staranno per arrivare gli spaghetti, sempre bassa, perché la pentola dovrà essere calda.
Gratta il parmigiano a polvere.
Ricordati che 20 serviranno in pentola ed il resto sui piatti.
Cala gli spaghetti e tirali fuori giusto un minuto prima del tempo indicato sulla confezione.
Cacciali dentro alla pentola col burro e concludi lì la cottura, con fiamma medio bassa. Gira di continuo, usando forchettoni o pinze. Se senti che il burro sta sfrigolando, abbassa la fiamma che è troppo alta senz’altro e poi ti vengono gli spaghetti croccanti.
Alla fine dobbiamo solo amalgamare la pasta col burro, non c’è bisogno di essere violenti.
Se la vedi troppo asciutta, aiutati con un pochino di acqua di cottura della pasta.
Quando la pasta è pronta spegni ed aggiungi un goccio d’acqua della pasta, aiuterà il tutto sia a scendere di temperatura che a creare una specie di crema.
A fiamma spenta aggiungi 20 grammi di parmigiano.
Mescola benissimo, non facendo andare a contatto il formaggio col fondo della padella, altrimenti rischia di attaccarsi.
Otterrai questo.
Poi comincia ad impiattare, nel modo più volgare e popolare possibile.
Cospargi i piatti col rimanente parmigiano. Tanto parmigiano. Tutto il parmigiano.
Per me è meglio della pasta aglio, olio e peperoncino e pure della pasta al sugo.
Sì, non è alta cucina, ma sapete dove se la possono ficcare l’alta cucina, no?
Ciao e buon appetito!
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