Mentre la mangiavo ti giuro che ho visto la Madonna. E mi ha detto di salutarti tantissimo.
Non è la prima volta che con una ricetta di Luca Pappagallo sbavo senza ritegno. La parola mondiale, in questi casi, manco si può più usare. Qui siamo su tutto un altro livello, una roba che uno non riesce a crederci mentre mangia. E mangia e si commuove e poi mangia ancora e si commuove di nuovo.
Roba da reagire solo così:

BRAVO!!
Non ci posso fare niente: a me la cucina povera fa schiattare. E qui c’è la povertà assoluta. Uova, formaggio, cipolla, pasta e – non dimentichiamola – sugna.
Uno di quei piatti che potrebbero mangiare Don Camillo e Peppone, se solo non fossero già impegnatissimi a divorarsi prosciutti, parmigiani e soprattutto quegli spaghetti in bianco che ancora me li sogno di notte.

Penso di non avere mai invidiato tanto una persona.
E il Pappagallo di cucina povera ne cucina a palate, talmente tanta che tra un po’ chiudo il blog e ti linko il suo canale e via, smettiamola di perdere tutti tempo leggendo le mie stronzate.
Ma poi no, poi mi ricordo, e so che il web è pieno di insidie e che non è che tutti ci trattano bene come lui. Bisogna stare all’erta, pronti a scansare i cattivi cucinieri che popolano il mondo.

Di solito così, ai fornelli.
Ti avverto subito che qui non c’è spazio per la dieta. Di sugna dovrai usarne parecchia e la sugna è più calorica dell’olio. Ma sappi che ogni grammo di ciccia vale la pena di essere ingerito.

Ecco, questo è l’atteggiamento giusto.
Ho cazzeggiato abbastanza, partiamo.
Go, go, go!
Per preparare un piatto di tubetti con cacio e uova, per due persone, hai bisogno di:
- 180 grammi di tubetti;
- 50 grammi di sugna;
- una cipolla bianca, bella grande;
- 2 uova;
- 30 grammi di parmigiano;
- 30 grammi di pecorino;
- sale, pepe.
In una pentola metti la sugna.
Accendi la fiamma bassissima e falla sciogliere.
Nel frattempo trita la cipolla a pezzi piuttosto piccoli.
Ci vuole una cipolla bianca parecchio grande, poiché è uno degli ingredienti principali. Io ne ho comprata una enorme e ne ho usata metà. Eccola:

Cipolle di una certa importanza.
Appena l’hai tritata aggiungila alla sugna.
Falla stufare. Fiamma bassissima, ci vorranno almeno 30 minuti. Piuttosto inutile cominciare con l’acqua della pasta e le uova. Attendiamo che la cipolla sia quasi pronta.
Deve essere color caramello, ma devi comunque fermarti prima, poiché la cottura continuerà in padella pure a fiamma spenta. Ora ti mostro il colore di quando devi fermarti:
Lasciandola riposare in pentola, dieci minuti dopo, avrà questo aspetto, che è quello che dobbiamo ottenere:
Il mio consiglio è di iniziare a mettere l’acqua della pasta a bollire dopo circa una ventina di minuti di stufatura di cipolla. E, sempre in quel momento, occupati delle uova.
Gratta a polvere 30 grammi di parmigiano e 30 grammi di pecorino.
Rompi le uova in una ciotola, caccia dentro anche i formaggi, una bella macinata di pepe e (poco) sale.
Mescola bene con una frusta (elettrica o a mano, non fa differenza), fino ad ottenere una crema. Impiegherai pochissimo tempo:
La cipolla è pronta? Con le uova sei a posto? L’acqua bolle? Bene, inizia a preparare la pasta.
Bisogna tirala fuori tre minuti prima del tempo indicato sulla confezione ma, prima di scolarla, ricordati di:
- accendere la fiamma, medio alta, della padella con la sugna. Deve essere calda, dobbiamo finire la cottura lì dentro;
- versare una mestolata di acqua di cottura dentro alla ciotola con le uova, per ammorbidire un po’ la crema.
Io tengo sempre l’acqua della pasta a portata, perché non si sa mai. Ed è una roba che consiglio di fare anche a te. Se ti scassi le palle a tirare fuori la pasta con la schiumarola, basta che metti uno scolapasta sopra un’altra pentola, di modo da non buttare via niente.
Caccia dentro i tubetti nella padella con la sugna e lascia insaporire per un minuto, girando spesso.
Versa dentro anche la crema di uova.
La crema si deve rapprendere bene, formando una specie di frittata. Mescola di continuo per non fare attaccare al fondo (anche se, con tutto quell’unto, difficilmente accadrà). Ti faccio vedere un paio di foto dell’operazione, tutta a fiamma medio alta.

E una.

E due. Ci siamo quasi.

E tre.
Quando sul fondo non c’è più liquido della crema di uova ma soltanto l’unto della sugna, siamo pronti per spegnere.
Se non hai capito, te lo faccio vedere di nuovo:

Che fame.
Prepara i piatti e mangia.
Sappi che è grasso, ma anche poco voluminoso. Io ho avuto fame dopo un’ora scarsa, ma io sono anche senza speranza.
Ecco il capolavoro:
Ciao e buon appetito!

Alla prossima, ci si vede!
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